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Fondata dagli spartani nel 706 a.c, Taranto è stata una delle colonie più importanti della Magna Grecia. Conosciuta come la città dei due mari (Mar Piccolo e Mar Grande), racchiude nel suo Borgo Antico, costruito su un'isola e oggi collegato al resto della città da un ponte, un'affascinante storia millenaria visbile nella sue strette viuzze e nei famosi ipogei. Nunzia Lecce, presidente dell'associazione ProLoco della provincia pugliese e guida turistica, ha portato idealista/news alla scoperta di quella che i suoi stessi abitanti chiamano come la Città Vecchia di Taranto.

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La storia di Taranto, l'unica colonia spartana della Magna Grecia, si situa nel 706 a.c. quando un gruppo di giovani greci approda sulle coste del nostro Paese, guidati da una profezia dell'Oracolo di Delfi, e fonda l'antica Taras su quello che era poco più di uno scoglio tra due mari (Mar Piccolo e Mar Grande)

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"Taranto - racconta Nunzia Lecce - è la città dei due mari e dei tre ponti. Nella parte antica, nella Città Vecchia c'era l'acropolis, oltre il fossato, nel borgo umbertino c'era l'agorà, la polis e alla fine della polis c'era la necropolis, la città dei morti. Dopo la distruzione da parte dei romani, i bizantini ricostruirono la città solo nella parte vecchia che fu l'unica zona abitata fino all'Unità d'Italia"

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Abitata da 37.000 persone, la Città Vecchia oggi ne accoglie solo 4000, anche se negli ultimi anni, i lavori di rigenerazione e riqualificazione - non ultimo il progetto di vendite di case a 1 euro -e la nascita di molti b&b e negozietti la stanno ripopolando.

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"Appena arrivati in Città Vecchia possiamo notare le due colonne del tempio greco arcaico, proseguendo troviamo via Duomo, l'arteria principale della città, a seguire un labirinto di vicoli stretti, dove in uno spazio ridotto abitarono fino a 37.000 persone"

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Nel centro della Città Vecchia di Taranto, "troviamo la nostra cattedrale di San Cataldo, la più antica della Puglia. Famosa per il suo Cappellone di San Cataldo, di marmo intarsiato a mano, e per le statue di Giuseppe SanMartino, lo scultore che ha realizzato Il Cristo Velato a Napoli. Proseguendo troviamo la Chiesa di San Domenico, del XIV secolo, con un bellissimo rosone romano e due scalinate grandi"

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"Nella Città Vecchia ci sono tantissimi palazzi nobiliari tra i quali Palazzo Pantaleo, ristrutturato dal Comune e sede dell'Assessorato alla Cultura; Palazzo Galeota con la balconata originale, la pavimentazione anche e all'interno c'è uno dei famosi ipogei di Taranto"

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"Gli ipogei sono le cave da cui venne preso il materiale per costruire la città che sono finite sempre più sotto (ipo, sotto, geo, terra). Gli ipogei non sono mai stati utilizzati come abitazioni, ma come impianti produttivi. All'Interno di Palazzo Galeota c'è uno di questi ipogei con all'interno un fiume di acqua dolce ed è la sede del museo di Maria D'Enghien la principessa di Taranto"

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"La Città Vecchia è una città a specchio, come è sopra è sotto, gli ipogei sono collegati tra di loro da cunicoli. Alcuni ipogei hanno anche lo sbocco al mare, si scende fino a 14 metri, si attraversa una carbonaia, una cisterna di acqua piovana medievale, i cunicoli di epoca greca con sotto l'acqua dolce, e si esce a mare"

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