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educazione finanziaria
Ocse Pisa 2022

I quindicenni italiani sono ancora poco alfabetizzati in materia economica, nonostante qualche lieve progresso rispetto al passato. E le ragazze in particolare risultano le più svantaggiate. Questo è uno dei risultati emersi dall'ultima indagine Ocse Pisa sulla "financial literacy", che ha coinvolto quasi centomila studenti di 20 Paesi, inclusi 6200 ragazzi italiani provenienti da 343 scuole superiori. Il quadro che ne emerge è preoccupante: gli studenti italiani, sebbene migliorati rispetto alla prima rilevazione del 2012, restano al di sotto della media Ocse e sono tra gli ultimi in Europa, con un punteggio di 484 punti, superando solo la Bulgaria.

L'indagine mette in luce una realtà in cui le ragazze, pur dimostrandosi più accorte nel risparmio e nel confronto dei prezzi rispetto ai loro compagni, risultano meno informate e generalmente più a disagio nel trattare questioni finanziarie. Questo disagio non si manifesta solo nell'ambito scolastico, ma anche nelle discussioni familiari.

Il divario con altri Paesi è significativo. I giovani italiani sono meno coinvolti nella gestione delle finanze personali rispetto ai loro coetanei internazionali. Nei Paesi Ocse, quasi due ragazzi su tre (63%) hanno un conto in banca o postale, mentre in Italia solo il 37%. La differenza è evidente anche nell'uso delle carte prepagate, utilizzate dal 62% degli adolescenti Ocse contro il 29% degli italiani.

Uno degli aspetti più critici riguarda la scarsa presenza di studenti con elevate competenze finanziarie. In Italia, solo il 5% degli alunni raggiunge il livello massimo di competenza finanziaria, rispetto a una media Ocse dell'11%. Il problema, quindi, non è tanto la presenza di studenti con basse competenze finanziarie, che si attesta intorno al 18%, in linea con la media Ocse, quanto piuttosto la carenza di studenti eccellenti in questa materia.

Un altro elemento che emerge dall'indagine è la scarsa attenzione all'educazione economica nelle scuole italiane, in particolare nei licei. Ad eccezione del Liceo Economico Sociale (LES), le questioni economiche sono poco trattate. Inoltre, il recente tentativo di introdurre un nuovo liceo del Made in Italy non ha avuto il successo sperato, rischiando di oscurare ulteriormente il LES senza portare benefici concreti.

L'indagine Ocse Pisa sulla "financial literacy" ha coinvolto un numero inferiore di Paesi rispetto alla tradizionale rilevazione sulle competenze di base in italiano, matematica e scienze, che conta oltre 80 Paesi partecipanti. Mancano, infatti, all'appello Paesi come Francia, Germania e Regno Unito, che hanno scelto di non partecipare.

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