Quando si deve scegliere dove conservare le medicine in casa, la prima cosa da tenere in considerazione è la temperatura a cui devono restare per non perdere la loro efficacia. In linea generale, se sulla confezione o sul libretto informativo non viene riportato nulla a riguardo, i farmaci vanno tenuti all’interno di ambienti freschi e asciutti a massimo 25°C. Pertanto, quando si parte per un viaggio, può essere utile munirsi di una borsa refrigerante, in modo tale da mantenere questi prodotti sempre ad una temperatura adeguata.
Dove mettere tutti i medicinali in casa?
Sul comò della camera da letto, in un angolo del davanzale della cucina, all’interno di un armadietto in bagno, sono diversi i luoghi scelti per riporre i farmaci. Ma c’è da chiedersi, qual è il punto migliore dove tenere i medicinali in casa?
Sicuramente, rispetto ad altri oggetti, richiedono una particolare attenzione, sia dal punto di vista della temperatura che della pulizia. L’ideale sarebbe riporli all’interno di un unico mobiletto, interamente dedicato. Inoltre, è consigliabile conservare i farmaci:
- all’interno della loro confezione originale, così da avere il foglietto illustrativo, il lotto e la scadenza sempre a portata di mano;
- alla larga da fonti di calore, come termosifoni o stufette;
- lontano dalla luce diretta del sole;
- in stanze non troppo umide;
- fuori dalla portata dei bambini.
Scegliere il posto più adatto dove conservare le medicine in casa è fondamentale, sia per far sì che non perdano la loro efficacia, sia per evitare che bimbi e animali domestici li ingeriscano.
Quali farmaci si mettono in frigo?
Di solito, il foglio illustrativo di ogni farmaco riporta la relativa modalità di conservazione. Comunque, in linea generale, è consigliato tenere i medicinali al di sotto dei 25°C. Tutti i prodotti che, invece, necessitano di una temperatura inferiore, che va dai 2°C agli 8°C, come per esempio l’insulina, sono da riporre in frigorifero.
Di seguito, ecco un elenco dei farmaci più comuni da conservare in frigo:
- alcune tipologie di collirio;
- i vaccini e i sieri;
- alcuni ormoni iniettabili;
- i probiotici e i fermenti lattici;
- gli interferoni.
Se, però, sul foglio illustrativo o sulla scatola dei farmaci non è indicato dove conservare le medicine, è opportuno tenerli in un luogo chiuso, possibilmente asciutto e protetto da eventuali fonti di calore e dalla luce diretta del sole.
Dove conservare le medicine a lavoro
Anche quando si ha la necessità di portare dei farmaci in vacanza o sul proprio luogo di lavoro, è opportuno seguire le indicazioni di conservazione riportate sul foglietto illustrativo. Soprattutto quando le temperature esterne iniziano ad alzarsi.
Nel caso in cui la medicina in questione debba essere riposta in frigorifero, può essere utile assicurarsi se questo tipo di elettrodomestico è presente o meno nel luogo in cui ci si sta recando. In caso negativo, la soluzione è riporre il farmaco all’interno di una piccola borsa frigo, anche se ingombrante.
Dove tenere le medicine quando fa caldo?
Cosa succede ai farmaci con il caldo? La risposta varia in base al tipo di medicinale e alla sua composizione. In generale, per una corretta conservazione, è sempre consigliabile controllare quanto viene indicato all’interno del foglio illustrativo.
Se non venisse specificato, la regola è di tenere i farmaci ad una temperatura inferiore ai 25°C. In questo modo, ci si assicura che il prodotto mantenga le sue caratteristiche farmacologiche.
In ogni caso, se i medicinali vengono esposti, per uno o due giorni massimo, a delle temperature superiori, non si “rovinano”. Però, in caso di esposizione prolungata, è possibile che si riduca notevolmente la loro data di scadenza. Nell’eventualità in cui, invece, la temperatura di conservazione fosse indicata, non rispettarla potrebbe addirittura renderli dannosi per chi li assume.
La normativa sulla temperatura di conservazione dei farmaci
Quando si tratta di conservazione di prodotti farmaceutici, è bene controllare a quali temperature vanno tenuti. La dicitura “temperatura ambiente” non basta, anche solo per il fatto che dall’estate all’inverno, o da nord a sud, i gradi variano non di poco. Eliminando questo parametro, per decidere come e dove conservare i farmaci, occorre entrare nelle specifiche di ogni medicinale.
Le linee guida comunitarie, infatti, stabiliscono che non è possibile utilizzare l’espressione “temperatura ambiente”, almeno quando si fa riferimento a delle medicine, introducendo alcune dizioni specifiche, come:
- non conservare al di sopra di 30°C;
- non conservare al di sopra di 25°C;
- conservare tra 2°C e 8°C;
- non congelare né mettere in frigorifero;
- sotto zero - conservare in freezer.
Le aziende che producono medicinali, quindi, hanno l’obbligo di inserire la temperatura di conservazione del farmaco che immettono nel mercato, ma solamente se le ricerche hanno dimostrato che questo subisce delle alterazioni fra i -2°C e i 40°C, con una percentuale di umidità che va dal 5% al 75%.
Come funziona la conservazione dei farmaci aperti?
In generale, i farmaci aperti scadono prima della data indicata sulla confezione. Il nuovo termine, dipende quindi dal giorno di apertura e dalla corretta conservazione del medicinale.
Spesso, sul foglio illustrativo e sulla confezione viene riportato fino a quando resta valido il prodotto e come tenerlo da quel momento in poi. Esistono, però, delle regole generali che possono tornare utili:
- gli sciroppi per la tosse, solitamente, vanno conservati al di sotto dei 25°C e, una volta aperti, vanno utilizzati entro 2/6 mesi, a seconda di quanto riportato dalla casa produttrice;
- le fiale, cioè le preparazioni liquide, restano valide solo pochi minuti dopo la loro apertura. Quindi, vanno immediatamente aspirate con una siringa sterile e utilizzate. Ciò, non vale però per l’insulina, che essendo ormai in “penne” o cartucce può essere utilizzata anche alcuni giorni dopo l’apertura;
- le compresse in blister, per le quali si deve prendere in considerazione la data di scadenza riportata sulla confezione;
- le compresse in flacone o vasetto hanno una validità di circa 4/6 mesi dopo l’apertura. A patto, però, che la confezione venga richiusa dopo ogni utilizzo;
- i granulati in busta sono da consumare entro massimo 5 giorni dopo l’apertura della bustina;
- le creme o le pomate, dopo essere state aperte restano utilizzabili per circa 3/6 mesi;
- i disinfettanti, cioè tutte quelle soluzioni liquide che vengono utilizzate per pulire le ferite, dopo l’apertura restano efficaci solo per circa 3 mesi.
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