Nella zona di Bolgheri, in Toscana, è nata Tenuta Fratini. Un’azienda che mira a produrre vini di qualità e valorizzare il territorio. Si tratta della nuova avventura enoica della famiglia Fratini, protagonista di importanti operazioni nel Real Estate
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Ludovica Fratini
Ludovica Fratini Tenuta Fratini

La famiglia Fratini, partita dalla moda e arrivata poi all’immobiliare, si è ora lanciata in una nuova appassionante avventura nel mondo dell’enologia. Dopo aver dato vita a noti marchi di abbigliamento, come Rifle, ed essere stati protagonisti di importanti operazioni nel campo del Real Estate, come quella del Four Seasons di Firenze, Marcello e Corrado Fratini hanno deciso di investire nel rinomato territorio di Bolgheri e creare una realtà unica nel suo genere. Un percorso iniziato nel 1999 con la Tenuta Argentiera e che ha portato nel 2019 alla nascita dell’azienda vinicola Tenuta Fratini. idealista/news ne ha parlato con Ludovica Fratini, a capo del progetto.

Cosa ha spinto la famiglia Fratini, impegnata nel campo immobiliare, ad investire nel mondo dell’enologia?

“È iniziato tutto nel 1999, quando mio padre Corrado e mio zio Marcello hanno acquistato la vecchia proprietà che un tempo apparteneva alla famiglia Serristori. Questa proprietà era stata acquistata fondamentalmente per la caccia, non per il vino. Non avevano infatti in mente di piantare dei vigneti. Non era il loro lavoro.

La mia famiglia proviene prima di tutto dalla moda. Mio nonno aveva creato il marchio Rifle, attività che è poi proseguita, sempre nella moda, con altri brand di livello internazionale dei quali mio zio e mio padre divennero licenziatari.

Successivamente le attività si sono allargate al settore immobiliare, in particolare al comparto alberghiero e a quello degli outlet in Italia e in Cina.

Il mondo vinicolo non era previsto nel loro business. Ma quando hanno acquistato questa proprietà, vista la peculiarità del territorio di Bolgheri, un loro caro amico ha suggerito di piantare dei vigneti. Potendo puntare sul suo know-how, è stata così creata Tenuta Argentiera, che ha visto la prima annata nel 2003”.

Da Tenuta Argentiera come si è arrivati a Tenuta Fratini?

“Nel 2016 abbiamo venduto Tenuta Argentiera e siamo partiti da quell’esperienza per dare inizio a un nuovo progetto con una consapevolezza diversa. Abbiamo quindi voluto creare una realtà che andasse oltre la semplice azienda vinicola, anche per offrire all’area di Bolgheri qualcosa di prestigioso.

Abbiamo così deciso di dare vita a questa azienda, Tenuta Fratini, con pochi ettari.

L’azienda si estende per 1.100 ettari, ma quelli dedicati alla viticoltura sono circa 28, per coltivare i quali è stato fatto un importante lavoro di ricerca”.

Tenuta Fratini
Tenuta Fratini

Di che tipo?

“Abbiamo innanzitutto fatto un’analisi del terreno che è durata tre anni, dal 2016 al 2019, con lo studio cileno di Pedro Parra, il quale ha fatto una sorta di ‘tac’ al terreno.

Questa analisi ha permesso di individuare delle singole particelle dove piantare poi i vigneti.

Bisogna per l’appunto considerare che su una proprietà di 1.100 ettari ne abbiamo ricavati 28 da coltivare e non tutti all’interno della proprietà. Siamo infatti andati a ricercare ulteriori terreni che avessero determinate peculiarità.

Volevamo poi avere un team di esperti, a partire dall’enologo. Abbiamo dunque contattato Eric Boissenot, il celebre enologo, tra gli altri, di Château Lafite-Rothschild, uno dei maggiori vini di Bordeaux. E gli abbiamo chiesto se fosse stato interessato a un progetto di questo genere nella zona di Bolgheri, dove ogni singolo territorio è a sé e può dare dei vini molto differenti. Notando determinate potenzialità, Boissenot ha accettato di partecipare al progetto e ha così creato una nuova storia a Bolgheri, che è la Tenuta Fratini”.

Tenuta Fratini
Tenuta Fratini

Quali sono i punti di forza della tenuta?

“Bisogna innanzitutto sottolineare il fatto che Bolgheri è un territorio molto rinomato, per quanto riguarda i vini ci sono grandi nomi. Rappresenta anche un po’ una nicchia, perché non si può piantare più di un certo numero di vigneti. Il fatto di avere la proprietà in questa zona e di avere la possibilità di produrre dei vini di un certo tipo ci ha chiaramente motivato a creare una nuova azienda all’interno della proprietà stessa.

Un punto di forza è rappresentato sicuramente da tutta l’analisi che è stata fatta prima di piantare i vigneti. Uno studio che ci ha permesso di fare una selezione accurata di ogni singola particella di terreno. In un fazzoletto di terra magari ci possono essere tre tipologie di vigneto: dal Cabernet Sauvignon al Cabernet Franc, passando per il Merlot. Un ulteriore punto di forza è stato indubbiamente il poter vantare la collaborazione di un enologo francese come Eric Boissenot, che ha creato i migliori Château di Bordeaux, e di Emiliano Falsini, un enologo riconosciuto a livello internazionale, che lo affianca quotidianamente”.

Tenuta Fratini
Tenuta Fratini

La cantina è interessante anche perché accoglie diverse espressioni artistiche. Perché è nata l’idea di fondere arte e produzione vinicola?

“Quando si parla di arte si parla sempre di passione, di volontà di creare qualcosa di diverso. La passione che si mette nel fare una scultura alla fine è la stessa passione che si mette nel fare un vino.

All’interno della Tenuta Fratini volevamo creare un’armonia tra il vino e l’arte, realizzare un percorso artistico che conducesse a qualcosa di incantato.

Molte delle sculture che sono state realizzate in azienda sono di Camilla Bacherini, artista conosciuta a livello internazionale. Poi ci sono altre sculture che vengono sostituite ogni sei/otto mesi.

Degna di nota è anche la nostra sala degustazione che affaccia su un vigneto realizzato in stile ‘giardino all’italiana’. La sala degustazione fa capire bene cosa significa per noi tutto questo progetto, che si sviluppa tra il mare e la collina, con i vigneti circondati dai profumi della macchia mediterranea. Ogni angolo suscita emozioni differenti. Ci piaceva l’idea di creare qualcosa che si differenziasse da tutto il resto e che al tempo stesso valorizzasse il territorio”.

Tenuta Fratini
Tenuta Fratini

A tal proposito, quali sono le peculiarità del territorio tra Castagneto Carducci e Bolgheri?

“Questo è un territorio molto vario. La proprietà parte dal mare, che ha la sua influenza sui vigneti, e arriva alla collina. Ciò non solo consente di avere un paesaggio via via sempre diverso, ma anche di poter avere la coltivazione dei vigneti a 150 metri sul livello del mare, quando di norma i vigneti di Bolgheri si estendono per lo più in pianura”.

L’avventura nel mondo del vino è iniziata nel 1999. Cosa è cambiato da allora?

“Abbiamo sicuramente maggiore esperienza e maggiore consapevolezza di cosa significa condurre un’azienda vinicola. Rispetto al passato, poi, è cresciuta in noi sempre di più la volontà di migliorare e di puntare all’eccellenza”.

Tenuta Fratini
Tenuta Fratini

Sul mercato sono arrivati nuovi vini. Di cosa si tratta?

“Il Clinio, il nostro vino di entrata, è stato lanciato sul mercato ad aprile del 2023 con l’annata 2021, attualmente viene proposto anche nell’annata 2022. Il 1° ottobre 2024 sono entrati i Bolgheri Superiori, Harte e Hortense, con l’annata 2021. Il lavoro per la loro produzione, che poi ritroviamo in bottiglia, è iniziato con lo studio dei terreni. Si tratta di vini molto eleganti e freschi. Specialmente i Bolgheri Superiori come base hanno il Cabernet Franc, che rende per l’appunto questi vini sempre eleganti e freschi, due caratteristiche fondamentali”.

Tenuta Fratini
Tenuta Fratini

Quali sono i prossimi obiettivi?

“L’obiettivo principale e fondamentale è quello di mantenere un livello alto dal punto di vista qualitativo e di posizionamento. Tra tutto il lavoro che c’è dietro il progetto, il team di cui ci avvaliamo e il territorio, abbiamo tutte le carte in regola per ben sperare e realizzare prodotti di eccellenza”.

Una domanda, infine, sul maltempo che purtroppo di recente ha colpito più volte anche la Toscana, in particolare proprio la zona tra San Vincenzo, Castagneto Carducci e Bolgheri. Avete registrato danni?

“La prima alluvione ha provocato l’allagamento degli uffici e della cantina. Dove sono i vigneti, l’acqua torrenziale ha colpito così duramente il terreno da far affiorare le radici. Ci sono poi stati danni sulle strade. Anche la seconda ondata di maltempo ha purtroppo creato ulteriori problemi nella zona. Non si era mai visto qualcosa di questo genere nell’area di Bolgheri. Mantenere un livello alto nella nostra produzione dipenderà certamente anche dalle condizioni meteorologiche”.

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