L'Ance, "condivide la scelta del Governo di adottare un decreto 'correttivo' che, senza stravolgere l'impianto generale del nuovo Codice degli appalti, possa introdurre quelle integrazioni e revisioni che l'applicazione pratica ha reso necessarie". E' quanto sottolineato nel corso dell'audizione in commissione ambiente.
"Tale approccio, infatti, va nella direzione di garantire continuità e certezza agli operatori del settore-stazioni appaltanti, imprese, progettisti - evitando così i rallentamenti che ogni tipo di riforma profonda della normativa genera. Ciò premesso, lo schema di decreto, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 21 ottobre reca alcune importanti innovazioni positive, che vanno nel senso auspicato da Ance".
"Tra queste, va annoverata, ad esempio, l'introduzione di una più compiuta disciplina delle varianti in corso d'opera, che contempla espressamente quelle per rinvenimenti impresti nonché per sorpresa geologica, idrica (et similia); così come positivo è il chiarimento in merito alle modalità di erogazione dell'anticipazione del prezzo nei contratti pluriennali di lavori, limitando la suddivisione per singolo anno contabile ai soli appalti di forniture e servizi (pluriennali).
Condivisibile è altresì la spinta verso un maggiore allineamento ai settori ordinari della disciplina di quelli speciali dal momento che, come evidenziato più volte dall'Ance, oggi rappresentano una componente sempre più rilevante della domanda pubblica. Rendere, infatti, la disciplina delle garanzie omogenea rispetto a quella dei settori ordinari, così come prevedere in via obbligatoria l'applicazione dell'istituto dell'anticipazione del prezzo contrattuale, del CCT e del collaudo, garantiscono agli operatori regole certe e maggiore trasparenza, due condizioni indispensabili per garantire un sano sviluppo del mercato".
"Al contempo, lo schema di decreto in commento reca alcune modifiche che suscitano forti perplessità. In materia di revisione dei prezzi, lo schema di decreto interviene sulle modalità di applicazione dell'istituto, introducendo anzitutto l'allegato II.2-bis. Alcune fra le innovazioni introdotte sono senz'altro positive e in linea con i lavori del tavolo tecnico, istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e coordinato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sul tema (tra cui, ad esempio, l'automaticità del meccanismo). Al contempo, altre modifiche rischiano di sterilizzare, di fatto, l'efficacia della revisione dei prezzi, discostandosi in parte anche dalle risultanze del predetto tavolo ministeriale".
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