È davvero pericoloso avere una casa in prossimità di un'antenna telefonica? Ecco i veri rischi che si corrono e i miti da sfatare
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un ripetitore del telefono
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La presenza di antenne telefoniche e ripetitori vicino alle abitazioni è un tema ampiamente discusso in questi anni. A essere al centro del dibattito c'è la domanda comune se l'avere l'antenna telefonica vicino casa faccia male, quindi la presunta o effettiva pericolosità di uno strumento del genere in termini di emissioni di radiazioni, rumorosità e il danno al valore dell'immobile con conseguente deprezzamento. Vediamo quali sono i danni reali che un'antenna telefonica in prossimità di una casa può fare e come muoversi nel caso venga compiuta un'azione irregolare da parte del gestore dell'antenna.

È pericoloso vivere vicino a un'antenna telefonica?

Per quanto il tema sia dibattuto e per quanto medici ed esperti non abbassino mai la guardia su un argomento così delicato, non ci sono prove scientifiche a sufficienza che stabiliscano che sia pericoloso vivere in una casa situata nelle prossimità di un'antenna telefonica. Diciamo, anzi, che le normative prevedono in maniera molto chiara i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici che tutelano cittadine e cittadini.   

In Italia, per incrementare la tecnologia 5G, il nuovo adeguamento dei limiti di esposizione dei campi elettromagnetici è ora di 15 V/m, ovvero volt per metro. Un valore cresciuto, non senza polemiche, rispetto ai 6 V/m della precedente norma, ma che rappresenta ancora uno schermo protettivo molto ampio.

antenna che si staglia sul cielo nuvoloso
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I limiti sull'esposizione alle radiazioni secondo il Ministero dell'Ambiente

Il Ministero dell'Ambiente ha da tempo dettato i limiti sull’esposizione dei cittadini alle radiazioni prodotte dagli impianti. Il decreto si riferisce in particolare a quanto un edificio possa assorbire le onde elettromagnetiche, stabilendo delle regole precise su come calcolare questo fattore. In questo modo, possiamo capire quanto gli edifici schermino le onde e attuare misure restrittive nel caso si verificasse una situazione pericolosa, e anche capire meglio dove installare i ripetitori di telefonia mobile e posizionare le antenne per minimizzare i rischi. Muri e finestre, quindi, hanno la capacità di bloccare le onde elettromagnetiche. Una capacità, misurabile in un fattore di riduzione, che si modifica a seconda del materiale e dello spessore delle pareti. E anche della frequenza delle onde.

Le unità di misura utilizzate sono decibel e megahertz. Se il decibel ci dice quanto un segnale è più forte o più debole rispetto a un altro, il megahertz mostra quanto velocemente oscilla un'onda. L'attenuazione del segnale viene espressa in decibel, mentre la frequenza del segnale in Mhz. Si parla di:

  • limite di 6 decibel per pareti e coperture senza finestre o altre aperture simili in prossimità di impianti di trasmissione superiori a 400 Mhz
  • limite di 3 decibel per pareti e coperture senza finestre o simili in presenza di segnali inferiori ai 400 Mhz
  • 0 decibel invece per l'esposizione nella condizione a finestre aperte, indipendentemente dalla frequenza di funzionamento degli impianti.

In caso di situazioni critiche che riguardano la progettazione e la realizzazione delle reti mobili, il gestore delle antenne telefoniche può ricorrere a fattori di riduzione compresi tra 0 e 3 decibel solo in caso di presentazione di motivazione documentata, che verrà valutata e approvata dalle agenzie competenti, previa misurazione a impianto attivo.

Quanto sono dannose le antenne telefoniche?

I danni da relazionare alla presenza di antenne telefoniche vicino alla propria abitazione sono quindi essenzialmente di tipo biologico, economico e di rumore.

È importante sottolineare come le emissioni elettromagnetiche da parte delle antenne telefoniche, essenziali per il loro funzionamento, rappresenterebbero un pericolo a livello della salute se l'esposizione è costante e oltrepassa sistematicamente i livelli di guardia. Tuttavia, alcune persone hanno segnalato nel tempo problematiche a livello di salute connesse alla presenza di ripetitori telefonici in prossimità delle case. Si tratta di problematiche di tipo neurologico. Quindi, mal di testa ricorrenti, insonnia, debolezza, danni alla funzionalità oculare e alla fertilità. E, nei casi più gravi, anche sviluppo di neoplasie cerebrali e leucemie.

I danni economici, invece, si esplicano nel valore immobiliare della casa. Una casa costruita vicino a un ripetitore del telefono vedrà diminuire il suo valore di mercato sensibilmente. A impattare su questo, infatti, c’è una questione estetica non trascurabile in sede di trattative. Ciò può portare il proprietario ad avere minore potere contrattuale nelle trattative o nel caso volesse affittare la casa acquistata a scopo d'investimento.

Il funzionamento delle antenne telefoniche, infine, provoca anche rumori estremamente fastidiosi e prolungati che possono influire sulla qualità del sonno dei condomini. Un problema da non sottovalutare, che rientra nell'ambito più grande dei danni economici.

Dove possono e non possono essere installate le antenne telefoniche?

La legge italiana ha visto cambiare negli anni la normativa relativa all'installazione delle antenne telefoniche. In generale, essendo considerate opere di pubblica utilità, possono essere collocate in qualsiasi zona del territorio comunale, con delle limitazioni. L'installazione è vietata in luoghi come ospedali, case di cura, scuole, asili nido, parchi gioco e carceri, per proteggere soggetti particolarmente vulnerabili.

A essere escluse dall'installazione delle antenne telefoniche anche le aree protette da leggi specifiche, come parchi nazionali o riserve naturali. Esistono, in tal senso, anche vincoli paesaggistici da rispettare. Ogni singolo Comune, allora, ha la possibilità nel suo Piano regolatore generale, di individuare le aree più idonee all'installazione delle antenne. Rispettando fattori come la densità abitativa, la presenza di infrastrutture e la tutela del paesaggio. A quel punto, rilascia le autorizzazioni per l'installazione delle antenne, verificando che siano rispettate tutte le normative vigenti.

Un tempo era prevista per le antenne telefoniche una distanza minima di 70 metri con le abitazioni ma la norma, prevista dal cosiddetto Decreto Gasparri del 2002, è stata abolita per incostituzionalità. Ora, l'installazione delle antenne è soggetta alle autorizzazioni comunali anticipate.

Come si ottiene l'ordinanza per l'installazione di un’antenna telefonica

Vediamo ora quali sono i passi che una compagnia telefonica deve seguire per installare un'antenna sul tetto di un condominio o di una casa. Il gestore dell’antenna telefonica deve, in sostanza, avere un contratto di affitto. Per ottenerlo, basta la delibera dell'assemblea del condominio a maggioranza o, se così disposto, all’unanimità. Secondo una sentenza della Cassazione, il contratto con cui un condomino concede lo spazio comune per l'installazione dei ripetitori di telefonia mobile, non richiede l'approvazione da parte di tutti i condomini, a meno che esso abbia una durata superiore ai nove anni.

Il gestore dell'antenna, poi, dovrà allegare alla richiesta di affitto il progetto dell'impianto. Esso deve contenere l'analisi dettagliata dell'impatto ambientale delle radiazioni elettromagnetiche.

La documentazione dovrà essere presentata al Comune che, fatte le verifiche del caso, e in presenza di conformità dell’analisi, rilascerà la concessione edilizia e ne autorizzerà l’installazione tramite l'Ausl, l'Azienda unità sanitaria locale. L'ente a cui compete il controllo della relazione di impatto ambientale. Nel caso l'analisi dell'impatto ambientale presentata sia incompleta o scarsa a entrare in gioco è un altro attore, l'Arpa, l'Azienda Regionale per la Protezione Ambientale che, su richiesta dell'Ausl, può condurre altre verifiche. Se i valori dei campi elettrici riscontrati sono superiori a quelli dichiarati nel progetto, ma comunque inferiori a 6 Volt/metro, l'autorizzazione va avanti.

Ottenuta l'autorizzazione, il gestore dell’antenna può installare l'impianto. E, finito il lavoro, notificare al Comune l'accensione dell'antenna telefonica. Finisce così un iter molto lungo che, tuttavia, può ancora riservare spiacevoli sorprese nel caso il gestore utilizzi un livello di potenza superiore a quello dichiarato.

antenna che si staglia sul cielo azzurro
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Come difendersi dai danni da antenna telefonica

Cosa fare, allora, in presenza di un abuso o di una situazione non perfettamente limpida? Opporsi all'installazione dell'antenna di telefonia mobile è possibile? Se il dubbio è relativo alle possibili ripercussioni ambientali e di salute, bisogna accertarsi se l'installazione e le caratteristiche dell'antenna telefonica siano a norma è un passo essenziale e alla portata. Il primo passaggio da fare è chiedere al proprio Comune tutta la documentazione relativa all'impianto, comprese autorizzazione all’installazione e progetto presentato. Essenziale è anche lo studio di impatto ambientale dell'antenna, possibilmente insieme a quello compiuto dall'Arpa.

Sarà un consulente tecnico a verificare che tutti i pezzi del puzzle combacino, misurando il campo elettrico medio da una distanza da 10 a 50 metri dall'antenna telefonica. In presenza di errori o di dichiarazioni mendaci del gestore, è possibile avviare un'azione legale per spegnimento e rimozione dell'antenna, con un ricorso amministrativo presso il Tar o diretto al Capo dello Stato. I cittadini hanno tempo 60 giorni dal momento in cui si ha certezza dell’installazione dell'antenna telefonica per il ricorso al Tribunale amministrativo. Si sale a 120 giorni per il ricorso al Quirinale.

Per i danni da deprezzamento, invece, è possibile richiedere una perizia da parte di un'agenzia immobiliare qualificata. Se necessario, ci si può rivolgere anche alle associazioni di consumatori.

Ho un'antenna telefonica sul tetto condominiale, devo preoccuparmi?

In base a tutto quello che è stato scritto, la presenza di un'antenna telefonica sul tetto del proprio condominio non è in assoluto pericolosa per la salute, anche se su questo punto la medicina è in costante monitoraggio. Come detto, non esistono evidenze scientifiche tali da far pensare che esista una correlazione tra malattie e prossimità di un'antenna telefonica. Questo perché l'installazione delle antenne da parte dei gestori telefonici, se condotta a norma, è scrupolosamente legata a valori di emissioni di onde magnetiche molto basse, in assoluto non nocive. In caso di dubbi, ci si può rivolgere all'Arpa. Va detto, comunque, che chi vive con un'antenna vicina riceve meno radiazioni, che sono più alte nel caso si viva con l'antenna telefonica di fronte casa.

Inoltre, se il cellulare ha una copertura più bassa per colpa di un'antenna lontana e poco potente è costretto ad aumentare le radiazioni emesse. E sono più pericolose queste radiazioni che non quelle emesse dall'antenna.

Cosa comporta avere un ripetitore vicino casa?

Avere un ripetitore vicino a casa non comporta rischi evidenti per la salute. Paradossalmente, le emissioni più pericolose sono quelle del cellulare a cui siamo sottoposti per diverse ore al giorno. A questo aggiungiamo il fatto che in Italia i valori dell'esposizione alle onde magnetiche, previsti dalla legge, sono tra i più bassi al mondo. In ogni caso, gli organi preposti alla sicurezza dei cittadini permettono l’installazione delle antenne telefoniche solo se i limiti di esposizione vigenti sono rispettati in tutte le posizioni raggiungibili dalle persone.

I miti da sfatare sulle antenne telefoniche

Riassumiamo allora tutti i miti da sfatare quando si parla di antenne telefoniche. Questo non vuol dire sottovalutare i possibili danni ambientali e di salute, ma solo ricondurli nella giusta prospettiva parlando solo di ciò che è scientificamente verificato.

  • Le antenne causano il cancro? Non c’è alcuna correlazione scientifica netta tra l'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza delle antenne e lo sviluppo del cancro. Le emissioni delle antenne sono a bassa energia e non ionizzanti, quindi non possono modificare il DNA. Non solo. Secondo alcuni studi scientifici, gli unici effetti sulla salute umana dei campi elettromagnetici a radiofrequenza che siano stati accertati sono quelli a breve termine e sono essenzialmente termici. In sintesi, le onde elettromagnetiche innalzano la temperatura corporea perché vengono, in parte, assorbite dal corpo stesso. Si tratta di un fattore non dannoso e che con gli standard attuali non si raggiunge mai.
  • Più ci si avvicina all'antenna, più è pericoloso? Come abbiamo spiegato in precedenza, è esattamente il contrario. Più si è vicini all’antenna e meno si è esposti alle onde radio. Le antenne sono progettate per emettere segnali verso l'esterno e verso il basso, non direttamente sotto di esse.
  • Le antenne 5G sono particolarmente pericolose? Anche in questo caso dobbiamo dire che non esistano prove scientifiche che certifichino una pericolosità del 5G. Le frequenze utilizzate dal 5G sono simili a quelle delle tecnologie precedenti e sono sicure.
  • La vicinanza delle antenne rende sterili? Non esistono prove scientifiche a sostegno di questa tesi.
  • Le antenne provocano insonnia e mal di testa? Alcune persone hanno effettivamente segnalato questo tipo di problemi, anche legati al rumore continuo delle antenne. Ma anche in questo caso, gli studi scientifici non hanno trovato una relazione causale diretta.
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