Per diventare portiere di condominio non sono necessari percorsi obbligatori, tuttavia sono utili specifiche competenze.
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Portiere di condominio
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Come diventare portiere di condominio? Si tratta di una curiosità molto diffusa negli ultimi tempi, anche data la crescita della domanda per questa tipologia di professionisti. Una figura che richiede disponibilità e precisione, nonché una grande attenzione per la privacy.

Non esistono percorsi obbligatori per diventare portiere di condominio, in genere basta il diploma di scuola superiore. Tuttavia, è possibile seguire percorsi di formazione privati, con particolare attenzione alla sicurezza sul lavoro.

Cosa ci vuole per fare il portiere di condominio?

Quella del portiere di condominio è una professione sempre più richiesta. Con le crescenti esigenze dei residenti, tra cui la gestione della posta o il ritiro di pacchi, anche gli stabili più piccoli stanno optando per personale affidabile che si possa occupare di tutti questi compiti quotidiani. Ma cosa ci vuole per fare il portiere di condominio?

Di cosa si occupa il portiere di condominio

Innanzitutto, è utile analizzare quali siano le tipiche mansioni del portiere di condominio. Questo professionista solitamente si occupa di:

  • sorvegliare gli accessi al condominio, soprattutto da parte di non residenti, e segnalare eventuali situazioni anomale;
  • gestire il ritiro della posta e dei pacchi per conto degli stessi condomini;
  • occuparsi delle questioni relative alla piccola manutenzione quotidiana, come ad esempio la predisposizione dei bidoni della spazzatura, il controllo del corretto funzionamento dell’illuminazione delle parti comuni, la segnalazione di guasti per apparati elettrici o ascensori e via dicendo;
  • provvedere a eventuali compiti di pulizia, se previsti dall’accordo, per le parti comuni del condominio;
  • fornire supporto e assistenza ai condomini, quando necessario.
Portineria
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Il professionista prescelto potrà sia occuparsi delle questioni condominiali in classico orario di lavoro - con una postazione apposita presso la guardiola di condominio - per poi recarsi alla sua abitazione, oppure assumere il ruolo di portiere con alloggio all’interno dello stesso stabile.

I requisiti per diventare portiere di condominio

Così come già accennato in apertura, per diventare portiere di condominio non è necessario essere in possesso di qualifiche obbligatorie per legge. Tuttavia, è comunemente richiesto almeno un diploma di scuola media superiore, nonché una basica conoscenza dell’inglese, soprattutto nei centri urbani più grandi, e delle principali disposizioni sulla sicurezza del lavoro. È inoltre utile sapere, che le condizioni contrattuali per questa professione sono stabilite dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i dipendenti da proprietari di fabbricati.

A livello sia lavorativo che personale, sicuramente è positivo aver acquisito competenze quali:

  • doti organizzative e di problem solving, data la necessità di gestire una mole potenzialmente alta di richieste ogni giorno, da parte dei condomini;
  • ottime capacità relazionali e comunicative, poiché il portiere dovrà interagire sia con gli stessi condomini che con eventuali fornitori di condominio, come ad esempio tecnici e operai;
  • avere una conoscenza almeno di base dei principali riferimenti di legge che regolano i condomini, ad esempio sul ruolo del regolamento condominiale e dell’assemblea;
  • possedere competenze tecniche di base, ad esempio per condurre piccole riparazioni o monitorare il corretto funzionamento degli impianti comuni del condominio, a meno che il regolamento condominiale non preveda differentemente;
  • garantire il massimo della riservatezza, poiché la privacy dei condomini è inviolabile.

Per quanto, come già spiegato, non esistano dei precisi requisiti di legge, è utile ricordare che molti enti organizzano appositi corsi per portiere di condominio, soprattutto per formare dei professionisti che abbiano tutte le competenze normative per poter operare in piena serenità. In particolare, il tema della sicurezza sul lavoro è di fondamentale importanza, proprio poiché il portiere potrebbe essere chiamato a condurre dei piccoli lavori di manutenzione per lo stabile.

Chi nomina il portiere di condominio

Analizzate le mansioni e le competenze essenziali tipiche di un buon professionista, chi nomina il portiere di condominio? In altre parole, come si entra stabilmente nel personale facente capo allo stabile condominiale?

Quando il condominio desidera dotarsi di un portiere, la decisione deve essere dibattuta in sede di assemblea condominiale, per l’istituzione dell’apposito servizio. Così come previsto dall’articolo 1136 del Codice Civile, trattandosi di un’innovazione che comporta un aggravio delle spese per ogni condomino, è necessario ottenere la maggioranza qualificata: il voto favorevole della maggioranza dei presenti in assemblea, purché rappresentino almeno la metà del valore in millesimi dell’edificio. Contestualmente, dovrà essere approvato anche il relativo budget, che verrà poi gestito dall’amministratore.

Portiere
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Una volta approvata l’istituzione della figura del portiere, l’amministratore di condominio provvederà alla selezione della figura più idonea e alla stipula del contratto, in conformità con le condizioni contrattuali previste dal CCNL.

Quanto guadagna un portiere di condominio

Per chi vuole intraprendere questa professione, è utile anche conoscere quali siano i guadagni medi. Stabilire quale sia lo stipendio tipico di un portiere non è semplice, poiché vi sono diversi fattori da prendere in considerazione. Dall’eventuale presenza di un alloggio alla reperibilità, sono diversi i fattori che possono influire sugli accordi presi nel contratto.

Stipendio del portiere condominiale senza alloggio

In linea generale, un portiere condominiale senza alloggio guadagna in media dai 1.200 ai 1.800 euro netti al mese, cifra che tuttavia può essere molto variabile a seconda della zona di residenza in Italia. In generale, devono essere considerate:

  • le mansioni effettive richieste;
  • l’eventuale indennità di reperibilità, se il portiere può essere contattato per urgenze fuori negli orari di lavoro o, ancora, è chiamato a fornire presenza notturna o nei fine settimana;
  • l’eventuale copertura dei costi di spostamento per raggiungere il condominio.

Naturalmente, il contratto che si andrà a stringere con il condominio, oltre a rispettare le soglie previste dal CCNL, dovrà prevedere la copertura dei relativi contributi previdenziali. Ancora, dovrà essere concesso il diritto alle ferie al portiere, di circa 26 giorni durante l’anno.

Stipendio del portiere condominiale con alloggio

Di norma, un portiere che può approfittare di un alloggio all’interno del condominio tende a ricevere uno stipendio leggermente inferiore rispetto a un professionista esterno, in virtù del benefit abitativo di cui gode. In media, i guadagni si aggirano tra i 980 e i 1.100 euro al mese in presenza di un alloggio gratuito, sempre con variazioni a livello territoriale, nonché alle mansioni assegnate.

Anche in questo caso, il portiere può concordare con lo stesso condominio eventuali indennità - ad esempio, anche la reperibilità del portiere con alloggio deve essere sempre contemplata, come nel caso i suoi servizi siano necessari di notte oppure nel weekend - e il contratto dovrà prevedere la copertura dei relativi contributi previdenziali e delle ferie.

Prima di sottoscrivere l’accordo, è sempre consigliato sottoporre una copia del contratto al proprio legale di fiducia per tutte le verifiche del caso.
 

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