Quando scade l’ISEE? Scopri le date chiave e le regole per il rinnovo, così da garantirti l’accesso a bonus e agevolazioni
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L’ISEE è uno strumento molto importante che serve a determinare lo status economico di una famiglia, in base al quale stabilire l’eventuale diritto o meno a numerosi bonus e agevolazioni previsti dallo Stato. Per questo motivo è essenziale mantenere l’ISEE sempre aggiornato, in modo da usufruire in maniera ininterrotta dei servizi e dei contributi economici disponibili.

Per rispettare le tempistiche previste è necessario rispondere a una domanda chiave: qual è la scadenza dell’ISEE? Per quanti hanno presentato la DSU nel 2024, l’ISEE, ordinario o specifico, ha perso validità il 31 dicembre 2024. A partire quindi dall’1 gennaio 2025 bisogna provvedere al rinnovo dell’ISEE e nel caso anche dell’ISEE corrente, se necessario. Ecco allora quali sono le scadenze chiave e le cose più importanti da sapere con particolare riferimento all’anno 2025. 

Quando scade il termine per fare l’ISEE?

Le origini dell’ISEE, acronimo di “indicatore della situazione economica equivalente”, risalgono a quasi 30 anni fa e precisamente al 1998. Da allora viene utilizzato per certificare la condizione economica delle famiglie ed è un parametro che l’INPS calcola sulla base di vari indicatori. 

La richiesta dell’ISEE è subordinata all’invio della DSU, vale a dire la dichiarazione sostitutiva unica, da compilare con l’inserimento di tutti i dati riguardanti il reddito e il patrimonio mobiliare e immobiliare del richiedente e del suo nucleo familiare. Non c’è una scadenza per il termine di presentazione della DSU e quindi per l’ISEE, visto che la domanda può essere inoltrata in qualsiasi momento nel corso dell’anno, a partire dal mese di gennaio. 

A prescindere dall’assenza di un limite temporale entro il quale fare richiesta dell’ISEE, è bene in molti casi muoversi con una certa rapidità nei primi mesi dell’anno. Per diversi aiuti previsti dallo Stato, che si tratti di bonus o agevolazioni di altro tipo, è necessario presentare l’ISEE aggiornato entro determinate scadenze, per garantirsi l’accesso per la prima volta agli stessi o per continuare a beneficiarne senza interruzioni, se sono stati già richiesti negli anni precedenti. 

Nel caso dell’ISEE corrente, ci sono dei riferimenti temporali ben precisi da rispettare per la presentazione. In particolare, la prima finestra è quella compresa tra l’1 gennaio e il 31 marzo nel caso di variazione dei redditi, mentre se l’aggiornamento riguarda i patrimoni, si avrà tempo di presentare l’ISEE corrente dall’1 aprile in poi.

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Quanto tempo vale l’attestazione ISEE?

L’attestazione ISEE ha validità limitata nel tempo, motivo per cui bisogna provvedere all’aggiornamento nel momento in cui la stessa è scaduta. Solitamente l’ISEE vale dal momento della sua emissione fino al 31 dicembre dello stesso anno, quindi ad esempio una certificazione rilasciata a febbraio 2025 vedrà la sua scadenza il 31 dicembre prossimo, al pari di un’attestazione emessa in qualsiasi altro momento dell’anno in corso. 

A prescindere, quindi, dal mese del 2025 in cui l’ISEE viene elaborato, potrà essere utilizzato fino al 31 dicembre prossimo, termine oltre il quale bisognerà procedere al rinnovo per non perdere i benefici riconosciuti e continuare così a riceverli senza soluzione di continuità.

Diverso il discorso per l’ISEE corrente, visto che in questo caso la validità del modello cambia a seconda del tipo di aggiornamento per il quale viene presentato. Se la variazione economica è relativa solo ai redditi, allora la scadenza dell’ISEE corrente è pari a sei mesi dalla data di presentazione. 

Quando invece l’ISEE corrente riguarda cambiamenti del patrimonio o contestualmente variazioni del patrimonio e del reddito, allora è valido fino alla fine dell’anno della presentazione, quindi con riferimento al 2025, ad esempio, fino al 31 dicembre prossimo. 

Come capire se l’ISEE è scaduto?

Per verificare la validità dell’ISEE e quindi capire se è scaduto o meno, è possibile muoversi in diverse direzioni. La prima è data dalla consultazione dell’attestazione ricevuta all’atto della sua emissione, visto che sul modello è riportata la data di scadenza dello stesso. 

Un’alternativa è rappresentata dal portale INPS dove, accedendo tramite SPID o CIE, è possibile utilizzare il servizio “Consultazione ISEE”, grazie al quale si può scaricare e visualizzare l’ultima attestazione in corso di validità, verificando così la data della sua scadenza. Infine, è possibile rivolgersi a un CAF o un patronato, a cui chiedere aiuto per avere indicazioni sul proprio ISEE e per un eventuale rinnovo del documento. 

Ecco qual è la scadenza dell’ISEE per l’assegno unico

Come detto prima, l’ISEE può essere presentato in qualsiasi momento dell’anno e avrà validità dalla data dell’emissione, ma ci sono dei casi in cui è importante rispettare determinate scadenze per continuare a ricevere senza interruzioni certe prestazioni. 

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È il caso dell’assegno unico universale, per il quale si ha meno tempo a disposizione per la presentazione dell’ISEE, pena un taglio dell’importo mensile. Per il 2025 il modello aggiornato doveva essere consegnato entro il 28 febbraio scorso, in modo da ricevere l’assegno unico nella misura spettante per l’intero anno. 

Chi non ha fornito entro la data indicata il nuovo ISEE, che per il 2025 prevede delle novità sull'assegno unico e sui titoli di Stato, riceverà l’assegno unico calcolato sull’importo minimo pari a 57,5 euro mensili, ma avrà tempo fino al 30 giugno prossimo per mettersi in regola. Se entro tale termine, infatti, sarà presentato il nuovo ISEE, si potrà ricevere anche l’eventuale conguaglio degli importi arretrati da marzo, oltre a incassare mensilmente l’assegno unico calcolato sulla base del valore ISEE 2025. 

In caso di mancata presentazione della nuova DSU entro il 30 giugno 2025, si continuerà a ricevere regolarmente l’assegno mensile, ma nella misura dell’importo minimo fino alla fine dell’anno e bisognerà attendere poi l’inizio del 2026 per aggiornare l’ISEE.  

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