I ricci hanno abitudini molto precise, che è bene conoscere per sapere come comportarsi se si avvistano in giardino.
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Un riccio in un giardino
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Gabriella Dabbene (Collaboratore di idealista news)

A volte può capitare a chi ha un giardino, soprattutto (ma non solo) lontano dai centri urbani, di imbattersi in degli animali selvatici che, in quanto tali, sono tutelati dalla legge e vanno lasciati indisturbati. Rientra in questa categoria anche il riccio, un adorabile mammifero importantissimo per il mantenimento dell’ecosistema poiché si nutre di insetti e parassiti. Ma la sua presenza nei pressi di casa può significare, in diverse circostanze, che questo animale è in difficoltà e ha bisogno di aiuto: ecco dunque cosa fare se si trova un riccio in giardino e quali comportamenti tenere per aiutarlo nel modo giusto.

Quando ci si può ritrovare un riccio in giardino?

È a partire da aprile, cioè dalla primavera inoltrata, che i ricci (e più precisamente quelli della specie Erinaceus europaeus che in Italia è protetta) si svegliano dal letargo con l’aumentare delle temperature e si avventurano fuori dalle loro tane alla ricerca di cibo; sarà quindi possibile notare la loro presenza almeno fino a ottobre, a seconda della temperatura dell'area in cui ci si trova.

Nei mesi più freddi dell’anno, tecnicamente da novembre a marzo, dovrebbero invece essere tornati in letargo e quindi difficili da avvistare, a meno che non si trovino in tale difficoltà da interromperlo. Allo stesso modo, trattandosi di animali crepuscolari (che si spostano cioè dalle tane solo dal tardo pomeriggio in poi), avvistare un riccio durante il giorno vuol dire probabilmente che l’animale ha qualcosa che non va.

un riccio nel giardino
Unsplash

Come comportarsi se si trova un riccio in giardino

Nel caso in cui ci si accorga della presenza di un riccio in giardino, la prima cosa da fare è osservarlo a distanza per accertarsi delle sue condizioni di salute, ancor prima di decidere se intervenire o meno in qualche modo. È probabile che un riccio in giardino abbia bisogno di aiuto se:

  • Viene avvistato durante il giorno, e/o nei mesi invernali o comunque quando c’è ancora molto freddo;
  • Ha un aspetto deperito ed è visibilmente magro: se a ridosso dell’inizio del letargo, ciò significa che potrebbe non avere scorte sufficienti per affrontarlo;
  • Ha gli occhi chiusi o incrostati;
  • È sdraiato su un fianco, una posizione estremamente vulnerabile per dei potenziali predatori;
  • Presenta tagli, ferite o escoriazioni;
  • È debole e fatica a muoversi o camminare;
  • È infestato da zecche o altri tipi di parassiti.
Un riccio posato su un muretto
Pixabay

Se trovi un riccio, chi chiamare?

Nel caso in cui sia evidente che il riccio ha bisogno di aiuto, si raccomanda di non procedere autonomamente, per evitare di fare del male a un animale già in difficoltà. La prima cosa da fare è rivolgersi ai CRAS (Centri Recupero Animali Selvatici), dotati di strutture specializzate in grado di aiutare il riccio in difficoltà con assistenza e cure adeguate.

In alternativa, se non è possibile raggiungere un CRAS, è consigliabile rivolgersi a un veterinario che valuti le condizioni dell’animaletto e fornisca consigli utili su come procedere.

Cosa fare se si trova un riccio ferito

Viene istintivo pensare che un animale ferito o comunque in difficoltà vada messo al sicuro o quantomeno stabilizzato in attesa che dei professionisti possano prendersi cura di lui mettendo a frutto le loro maggiori competenze in materia. Questo vale anche per il riccio che si trova in giardino, se è già stato valutato che sia il caso di avvicinarsi e spostarlo per il suo bene.

Ecco i passaggi da compiere per svolgere questa operazione:

  • Preparare una scatola spaziosa e alta almeno 50 cm, imbottita sul fondo con della carta assorbente, in cui posizionare una bottiglietta di acqua calda avvolta in carta da cucina che non occupi più di metà della superficie;
  • Adagiarvi dentro una scatola da scarpe privata di un lato, che gli funga da tana temporanea;
  • Servendosi di guanti o di un panno, raccogliere delicatamente il riccio dal giardino e posizionarlo dentro la scatola;
  • Tenere l’animale al caldo e attendere che la sua temperatura corporea si sia stabilizzata prima di tentare di alimentarlo;
  • Consultare un veterinario prima di somministrare cibo o acqua per evitare di peggiorare la situazione. Si fa presente che i ricci, pur essendo onnivori, non digeriscono bene latte vaccino, dolci, pane, cereali e qualsiasi ingrediente non siano in grado di trovare in natura.

Se si trova una cucciolata di ricci

Più delicata è la situazione se si avvista una cucciolata di ricci, con o senza la madre:

  • Se i cuccioli sono con la madre è meglio mantenere le distanze per evitare di spaventarla, a meno che non siano visibilmente in difficoltà;
  • Se i cuccioli sono da soli, attendere qualche ora (sempre a distanza) in attesa che torni la madre, che magari sta cercando del cibo. Se i cuccioli sono sparpagliati, infestati da parassiti e visibilmente deboli, vanno invece soccorsi subito.
Una cucciolata di ricci con la loro madre
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Come si può aiutare un riccio nel proprio giardino

Chi sa di avere un riccio in giardino può rendere il proprio spazio verde più gradevole e accogliente per questo animale seguendo questi semplici passaggi:

  • Evitare accuratamente di usare diserbanti, insetticidi o altri prodotti chimici per la cura del giardino;
  • Tenere lontane piante ornamentali come l’oleandro, le cui foglie risultano tossiche per questo animale;
  • Evitare di tenere piante velenose nel giardino;
  • Praticare delle piccole aperture nelle recinzioni, per consentire al riccio di muoversi più liberamente;
  • Moderare l’illuminazione notturna del giardino;
  • Controllare che non vi siano ricci nei paraggi prima di usare macchinari da giardino;
  • Pulire il giardino meno frequentemente o meno accuratamente, lasciando magari dei cumuli di foglie secche, cataste di legna o rami e siepi spontanee che offrano rifugio al piccolo animale;
  • Lasciare una ciotola di acqua fresca a sua disposizione in giardino, in particolare nei mesi più caldi dell’anno, o anche del cibo supplementare (purché non sia dannoso per la sua salute).
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