Le Guardie Svizzere rappresentano una delle istituzioni più affascinanti della storia europea. Da oltre cinque secoli, questo corpo militare d’élite si dedica con fedeltà assoluta alla protezione del Papa e della Città del Vaticano, distinguendosi per l'impeccabile disciplina e per l’inconfondibile uniforme dai colori vivaci che richiama il Rinascimento italiano. La presenza delle Guardie Svizzere del Vaticano, sia durante le solenni cerimonie papali sia nella quotidianità, suscita sempre ammirazione e curiosità tra fedeli e turisti.
Perché al Vaticano ci sono le Guardie Svizzere? La storia
Le guardie svizzere sono oggi uno dei simboli più riconoscibili della Città del Vaticano, ma la loro storia si origina in un periodo di grandi cambiamenti politici e religiosi. La nascita di questo corpo d’élite rispondeva a una precisa esigenza: garantire la sicurezza personale del Papa in un’epoca segnata da instabilità e minacce costanti.
Il corpo venne ufficialmente istituito il 22 gennaio 1506 da Papa Giulio II, che decise di affidare la sua protezione a un gruppo di 150 mercenari svizzeri guidati dal capitano Kaspar von Silenen. Ma perché proprio i soldati svizzeri? Già dal Medioevo gli svizzeri godevano di una reputazione eccezionale per la loro disciplina, affidabilità e coraggio sul campo di battaglia. Proprio queste qualità spinsero il Pontefice a selezionare uomini provenienti dai cantoni elvetici, certi che avrebbero saputo garantire una difesa efficace.
L’arrivo delle prime guardie svizzere a Roma segnò così l’inizio di una tradizione che continua ancora oggi: ogni nuovo membro presta giuramento di fedeltà al Papa, promettendo di difenderlo anche a costo della vita. Per chi non lo sapesse, l'altro nome delle Guardie Svizzere è: Guardia svizzera Pontificia.
Il Sacco di Roma e la continuità storica
Nella lunga storia della Guardia Svizzera Pontificia, alcuni eventi hanno segnato profondamente l’identità e il prestigio di questo corpo. Tra questi, il Sacco di Roma del 1527: il 6 maggio, durante l’assedio dei lanzichenecchi, le guardie svizzere del Vaticano si distinsero per un atto di eroismo senza precedenti.
Ben 147 su 189 membri persero la vita nel tentativo disperato di difendere Papa Clemente VII, consentendogli la fuga attraverso il Passetto di Borgo, il passaggio segreto. Questo sacrificio è ancora oggi commemorato ogni anno come simbolo della dedizione assoluta delle guardie al Pontefice.
L’uniforme iconica e il valore simbolico
L’uniforme delle guardie del Papa è forse uno degli elementi più riconoscibili al mondo. I suoi colori vivaci – blu, rosso e giallo – richiamano direttamente la storia rinascimentale della Chiesa e i fasti della corte papale
Ogni uniforme viene realizzata su misura a mano da sarti specializzati, seguendo disegni tradizionali attribuiti a grandi artisti come Michelangelo o Raffaello. Questo abbigliamento distintivo non solo conferisce autorevolezza e rispetto alle guardie, ma le rende anche ambasciatrici visive della cultura vaticana.
I ruoli operativi e i cerimoniali nel Vaticano
Nel quotidiano, le guardie svizzere del Vaticano svolgono una vasta gamma di incarichi che vanno ben oltre la semplice apparenza cerimoniale. La loro missione principale è garantire la sicurezza personale del Papa, sono responsabili del presidio degli ingressi principali della Città del Vaticano, assicurando che solo persone autorizzate possano accedere agli spazi riservati.
Durante le celebrazioni religiose più importanti, come si è visto nei riti dell'elezione del nuovo Papa Leone XIV, le Messe solenni in Piazza San Pietro o le udienze papali, le guardie svizzere collaborano strettamente con la Gendarmeria Vaticana e altri corpi di sicurezza internazionale. Oltre agli aspetti operativi, le guardie svizzere assumono un ruolo centrale nelle cerimonie ufficiali, come accogliere i capi di Stato in visita o partecipare ai cortei solenni.
Dove vivono le Guardie Svizzere a Roma
I soldati vivono all’interno della Città del Vaticano, in alloggi riservati nei pressi dei luoghi in cui svolgono servizio, come l’ingresso del Palazzo Apostolico e la Porta Sant’Anna. La maggior parte dei membri risiede nella Caserma della Guardia Svizzera, un edificio storico situato vicino all’Arco delle Campane, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro.
I sottufficiali e le Guardie di grado più alto possono essere ospitati in appartamenti separati, mentre le reclute condividono stanze all’interno della caserma. Dal 2020 è in programma anche un importante progetto di ristrutturazione e ampliamento della caserma, volto a garantire migliori condizioni abitative e a ospitare eventuali Guardie con famiglia in futuro.
Perché le guardie svizzere non si possono sposare
Le Guardie Svizzere non possono sposarsi durante i primi anni di servizio per motivi legati alla disciplina, alla logistica e all’impegno richiesto dal ruolo. Secondo il regolamento interno del Corpo, infatti, il matrimonio è consentito solo a chi ha compiuto almeno 25 anni, ha prestato servizio per almeno cinque anni e ha ottenuto il grado di caporale.
Inoltre, è necessario dimostrare la capacità economica di mantenere una famiglia e ricevere l’autorizzazione ufficiale dal comandante della Guardia.
Chi può fare la Guardia Svizzera: requisiti e selezione
Per essere ammessi tra le Guardie Svizzere, non basta il desiderio di servire il Papa: occorre soddisfare una serie di requisiti stringenti che riflettono la tradizione e l’eccellenza del corpo. Ecco tutti i dettagli:
- Cittadinanza svizzera: solo cittadini elvetici possono candidarsi, in linea con la tradizione storica del corpo.
- Fede cattolica praticante: è richiesta una vita religiosa attiva e l’appartenenza alla Chiesa cattolica.
- Età e sesso: solo uomini tra i 19 e i 30 anni possono presentare domanda.
- Altezza minima: 174 cm, a garanzia dell’aspetto imponente e dell’uniformità estetica.
- Titolo di studio: diploma di scuola superiore o formazione professionale.
- Esperienza militare: completamento del corso base nell’esercito svizzero.
- Condotta irreprensibile: nessun precedente penale o comportamenti incompatibili con il servizio.
Il percorso di selezione è severo: dopo l’invio della candidatura, i potenziali membri vengono sottoposti a una serie di colloqui approfonditi, controlli medici accurati e valutazioni psicologiche. Particolare attenzione viene data alle motivazioni personali: si cerca chi sia realmente disposto a vivere secondo le regole della comunità vaticana e a rappresentare con onore le guardie svizzere del Vaticano.
Quanto dura il servizio delle Guardie Svizzere?
Il servizio delle Guardie Svizzere dura un minimo di 26 mesi, ovvero due anni più due mesi dedicati alla formazione iniziale. Questo periodo rappresenta l'impegno minimo richiesto a ogni recluta che entra a far parte del Corpo della Guardia Svizzera Pontificia. Tuttavia, molti giovani svizzeri decidono di prolungare la loro permanenza, arrivando anche a cinque anni o più, soprattutto se decidono di intraprendere una carriera all'interno della Guardia, assumendo incarichi di maggiore responsabilità.
C’è una guardia svizzera femminile?
Attualmente no: l’accesso alle guardie svizzere del Vaticano è riservato esclusivamente agli uomini di cittadinanza svizzera, in linea con la tradizione plurisecolare del corpo. Sebbene il tema dell’apertura alle donne sia stato oggetto di discussione pubblica, al momento non sono previsti cambiamenti nei criteri di selezione.
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