Da Babilonia ai giorni nostri, i giardini pensili hanno catturato l'immaginazione per la loro capacità di elevare la natura al di sopra della quotidianità. Nelle città in cui predominano cemento e vetro, queste strutture verdi diventano inaspettate oasi verdi tra sfumature di grigio e rosso.
Uno degli esempi più eclatanti di questo concetto è stato riportato in vita nel Regno Unito: l'iconico edificio per uffici di Basingstoke, noto come "Basingstoke Hanging Gardens" e situato nell'Hampshire, è stato completamente trasformato per diventare un simbolo di rigenerazione urbana, sostenibilità e design rispettoso del passato.
Rinominato Plant, questo progetto rappresenta molto più di una semplice ristrutturazione. Al progetto hanno partecipato diversi studi britannici, tra cui Twelve Architects e Studio Knight Stokoe, con un obiettivo chiaro: restituire vitalità a un complesso di uffici degli anni '70 senza cancellarne l'identità originaria. Il risultato è un edificio commerciale con l’anima di un giardino sospeso, dove patrimonio architettonico e biodiversità si intrecciano.
Architettura brutalista dal cuore verde
Progettato originariamente nel 1973 dall'architetto Peter Foggo e dal Group 2 di Arup Associates per l'azienda cartaria Wiggins Teape, l'edificio era noto per il suo innovativo sistema di terrazze-giardino. La sua struttura a gradini ospitava sei livelli di uffici sormontati da giardini che, col tempo, ne divennero il segno distintivo.
Tuttavia, dopo decenni di trasformazioni e degrado, sia l'edificio sia il suo paesaggio verde avevano perso parte del loro splendore.
I lavori di ristrutturazione sono iniziati con un'operazione di pulitura volta a riportare alla luce gli elementi nascosti dell'edificio originale. "Semplicemente rimuovendo i controsoffitti, le pareti divisorie e le finiture accumulate, sono stati rivelati i soffitti a cassettoni meticolosamente dettagliati e la struttura delle colonne cruciformi", spiega lo studio.
Questa strategia ha permesso di recuperare l'essenza brutalista dell'edificio e di reinterpretarlo con sensibilità contemporanea. La trasformazione ha incluso anche nuove aree comuni e servizi per soddisfare le esigenze degli attuali utenti, come uno spazio di lavoro polivalente, una mensa, una palestra, spogliatoi e un deposito sicuro per le biciclette.
Inoltre, tutti gli impianti tecnici, compresa la parete esterna originale, sono stati ammodernati per migliorare l'efficienza energetica e preparare l'edificio per un utilizzo sostenibile a lungo termine.
La rinascita delle piante
Ma se c'è un aspetto che definisce la trasformazione di questo progetto, è il restauro dei suoi famosi giardini pensili. Il degrado era evidente: il terreno si era impoverito, le specie vegetali erano andate perdute e gli alberi erano morti e nel sistema idrico era stata rilevata perfino la presenza del batterio della legionella.
Di fronte a questa sfida, il progetto ha avviato un'ampia ricerca storica, consultando gli archivi del progettista originale del giardino, James Russell, compresi i suoi elenchi di piantagioni scritti a mano, per comprendere l'intento del paesaggio originale e per garantire che fosse il più fedele possibile ai giardini originali.
Dopo la completa sostituzione del substrato, sono stati piantati 86 nuovi alberi e più di 22.500 specie vegetali, selezionate per la loro resistenza alla siccità e per il loro valore ecologico. "In sostanza, le modifiche hanno dato priorità alla conservazione della visione originale di James Russell di giardini informali, elaborati, romantici, traboccanti e tumultuosi", afferma lo studio.
Il progetto paesaggistico è completato da sentieri, aree pavimentate, aree con posti a sedere e una nuova fontana sopraelevata che sostituisce il vecchio laghetto. Per garantire la sostenibilità del sistema, sono stati incorporati una cisterna per l'acqua piovana e un moderno sistema di irrigazione a goccia.
Sebbene i giardini siano ancora in fase di crescita, il team è fiducioso circa il loro impatto futuro: "L'introduzione di diverse specie di alberi e piante che supportano gli impollinatori e la fauna selvatica suggerisce promettenti benefici a lungo termine per la biodiversità".
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