Fare la raccolta differenziata non è solo un dovere, ma un gesto d’amore per l’ambiente. Separare carta, plastica, vetro, organico e altri materiali aiuta a ridurre i rifiuti in discarica e a dare nuova vita alle risorse. Ma come fare la raccolta differenziata nel modo giusto? Bastano poche regole, un po’ di attenzione e qualche trucco pratico. Ecco tutto quello che bisogna sapere per non sbagliare.
Come si fa correttamente la raccolta differenziata?
Per differenziare correttamente, la parola d’ordine è separare. Ogni materiale – carta, plastica, vetro, organico, metalli – ha un proprio contenitore e una destinazione specifica. Ecco i consigli fondamentali:
- Pulire i contenitori e rimuovere residui di cibo o liquidi da bottiglie, barattoli e vaschette prima di gettarli.
- Leggere le etichette: le confezioni spesso indicano dove smaltire il prodotto.
- Seguire le regole del proprio comune: ogni città ha modalità di raccolta diverse; quindi, controlla le indicazioni sul sito del gestore dei rifiuti.
- Compostabile e biodegradabile non sono sinonimi, ecco perché bisogna usare sacchetti compostabili per l’organico e mai plastica tradizionale.
- Fare attenzione agli errori comuni: gli scontrini ad esempio non vanno nella carta, ma nell’indifferenziato.
Come dividere i rifiuti per la raccolta differenziata
In Italia il sistema di separazione dei rifiuti varia leggermente da comune a comune, ma le linee guida generali sono le stesse e sono basate su normative nazionali ed europee.
Ogni categoria di rifiuto – carta, plastica, vetro, organico, indifferenziato, ingombranti e RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) – ha un destino specifico, che permette di ridurre la quantità di scarti destinati alle discariche e di trasformare i materiali in nuove risorse.
Dove si buttano carta e cartone
La carta e il cartone devono essere conferiti nei contenitori dedicati, solitamente di colore blu o bianco, a seconda del comune. È importante includere solo materiali puliti, come giornali, riviste, quaderni, scatole di cartone e imballaggi in cartoncino.
Gli scontrini, la carta oleata (come quella delle pizze), la carta plastificata o con residui di cibo non sono riciclabili e vanno nell’indifferenziato.
Dove si buttano plastica e metalli
La plastica e i metalli vengono raccolti insieme nella maggior parte dei comuni italiani, nei contenitori gialli o multicolore. Tra i rifiuti accettati rientrano bottiglie in PET, flaconi di detergenti, vaschette per alimenti, lattine in alluminio, scatolette in banda stagnata e tappi metallici.
È fondamentale sciacquare gli imballaggi per rimuovere residui di cibo o liquidi, poiché la presenza di sporco può rendere il materiale non riciclabile. Non si devono conferire nella plastica oggetti come posate di plastica, giocattoli, tubi, bacinelle o materiali compositi difficili da separare.
Il cassonetto dove si butta il vetro
Il vetro va gettato nei contenitori verdi o nelle campane dedicate. Si possono riciclare bottiglie, barattoli e vasetti in vetro, purché privi di tappi (che vanno nella plastica o nei metalli) e puliti da residui. Non si devono inserire specchi, cristalli, lampadine, pyrex o ceramiche, poiché hanno composizioni chimiche diverse e richiedono trattamenti specifici.
Questi materiali, se non riciclabili, vanno nell’indifferenziato o in centri di raccolta specializzati. Il vetro è uno dei materiali più sostenibili, poiché può essere fuso e riutilizzato infinite volte senza perdere qualità.
Le regole per buttare l'organico
L’organico, raccolto nei contenitori marroni, comprende scarti di cibo, avanzi di cucina, fondi di caffè, tovaglioli di carta sporchi e piccoli residui vegetali come fiori appassiti o rametti.
In molti comuni è obbligatorio utilizzare sacchetti compostabili per gettare l’organico, poiché i sacchetti di plastica tradizionale contaminano il processo di compostaggio. Nel dubbio, meglio usare questi. Non si devono includere materiali non biodegradabili, come mozziconi di sigaretta, pannolini o plastica.
Cosa va nell'indifferenziato
Il rifiuto indifferenziato, destinato ai contenitori grigi o neri, comprende tutto ciò che non può essere riciclato o compostato. L’elenco è lungo e include pannolini, assorbenti, carta sporca, scontrini, posate di plastica, giocattoli rotti, penne, accendini e piccoli oggetti in materiali misti.
È importante ridurre al minimo questa frazione, poiché finisce in discarica o negli inceneritori, con un impatto ambientale significativo.
Dove si buttano i rifiuti ingombranti e RAEE
I rifiuti ingombranti, come mobili, materassi o grandi elettrodomestici, e i RAEE, come computer, smartphone, lampadine a risparmio energetico o piccoli elettrodomestici, non devono mai essere abbandonati accanto ai cassonetti.
Questi materiali richiedono il conferimento presso i centri di raccolta comunali, noti anche come isole ecologiche, o il ritiro su prenotazione offerto da molti comuni. I RAEE contengono sostanze pericolose, come mercurio o piombo, che devono essere trattate con cura per evitare danni ambientali.
Leggere i simboli per la raccolta differenziata
Molti imballaggi riportano simboli del riciclo che indicano come smaltirli. Ecco i più comuni che potresti trovare sugli oggetti di uso comune:
- PAP (carta): esempio PAP 22 per giornali.
- PET, HDPE, PP: bottiglie, flaconi e vaschette in plastica.
- GL, ALU, FE: vetro, alluminio, acciaio.
- C/ALU, C/PAP: materiali compositi, spesso non riciclabili (controlla le indicazioni del comune).
Se non si sa decifrare un simbolo, è sempre bene cercare. Non è mai tempo perso.
Normativa e sanzioni
La raccolta differenziata in Italia è regolata dal Decreto Legislativo 152/2006 ("Codice dell’Ambiente"), che promuove il riciclo e la gestione sostenibile dei rifiuti. Le norme nazionali stabiliscono principi generali, ma le regole specifiche variano per ogni comune, che definisce modalità di conferimento, orari e contenitori (es. porta a porta o cassonetti).
Il mancato rispetto delle disposizioni può comportare sanzioni amministrative, da 25 a 600 euro, in base alle ordinanze locali e alla gravità della violazione, come l’errato conferimento o l’abbandono di rifiuti. Per evitare multe, è essenziale seguire le indicazioni del proprio comune, reperibili sul sito del gestore dei rifiuti.
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