
Secondo alcune indiscrezioni che stanno circolando nelle ultime ore, il governo sta già lavorando per alcune misure per i lavoratori. Le novità potrebbero essere contenute nella Manovra 2026 e, nel dettaglio, riguarderebbero la detassazione della tredicesima e anche degli straordinari. Scopriamo quale sarebbe l’impianto dell’intervento e cosa comporterebbe dal punto di vista economico.
Taglio alla tassazione per i lavoratori
Uno degli obiettivi dichiarati della Manovra 2026 sarebbe il taglio delle tasse per i salari dei lavoratori. A rivelare le ipotesi al vaglio del governo è stato il vicepresidente del consiglio Antonio Tajani, che a margine di un evento organizzato dagli imprenditori di Assolombarda a Milano ha dichiarato: "Si può pensare a una proposta un po' azzardata, però perché no? Cioè la detassazione della tredicesima. Vediamo che si può fare".
Stando alle ultime indiscrezioni, una parte molto importante dell’intervento di alleggerimento per i salari dei lavoratori riguarderebbe il taglio di due punti dell'aliquota Irpef, dal 35 al 33%, sullo scaglione tra 28mila e 50mila euro, estendendolo anche fino a quota 60mila.
Inoltre, in seno alla maggioranza si fa largo la proposta di incentivi per il rinnovo dei contratti scaduti o la detassazione dei salari poveri, tra i 7,5 e 9 euro l'ora. L'idea è quella di allargare a più voci la misura già ora prevista sui premi di produttività: sono tassati al 5% per importi fino a 3.000 euro, sui redditi che non superano gli 80mila euro.
Detassazione di tredicesima e straordinari
Nel frattempo, la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone ha dichiarato apertamente che: "La soluzione non si chiama reddito di cittadinanza né salario minimo, si chiama detassazione degli straordinari, dei festivi, dei premi di produzione e in prospettiva si può pensare a una detassazione della tredicesima".
Per quanto riguarda la detassazione degli straordinari, si lavora a un’ipotesi che favorisca una flessibilità oraria con un doppio beneficio: da una parte un maggior guadagno del lavoratore, dall'altro una maggiore elasticità per le imprese durante i periodi di picco produttivo. Si valuterebbe l'impatto sui conti e anche un possibile tetto alle ore che è possibile scontare.
Per quanto riguarda il taglio delle tasse sulla tredicesima, c’è il precedente dello scorso anno del bonus Natale di 100 euro netti, per i lavoratori fino a 28mila euro con un figlio a carico. La misura aveva generato un costo 320 milioni di euro, con un effetto di spinta ai consumi per circa 4,5 milioni di contribuenti. Detassare le tredicesime, invece, significherebbe affrontare una di circa 59,3 miliardi di euro, che frutta al Fisco circa 14,5 miliardi di gettito. Per questo c’è da lavorare sulle risorse.
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