Curato dall'architetto Guendalina Salimei, il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia 2025 esplora il rapporto tra terra e mare, tra il Mediterraneo, i vicini oceani e le coste italiane. La mostra, dal suggestivo titolo Terrae Acquae: L’Italia e l’Intelligenza del mare, guarda al connubio tra terra e mare come a una relazione capace di modificare anche i paesaggi, le città e le infrastrutture. idealista/news ha visitato il Padiglione allestito, fino al 23 maggio, alle Tese delle Vergini dell'Arsenale di Venezia.
Architetta romana da oltre vent'anni impegnata su temi relativi alle coste italiane, la curatrice Guendalina Salemi a gennaio ha lanciato una call for visions and projects aperta a progettisti, studiosi e operatori della cultura per aprire nuove forme di rflessione sul tema delle coste e delle acque italiane. "Vorrei che gli 8.300 chilometri di costa italiana diventassero un laboratorio di futoro - ha spiegato la curatrice -Un luogo vivo di riflessione, non una linea di confine".
Il risultato sono stati oltre 600 contributi, che vanno da progetti realizzati da accademie ed enti culturali, a proposte ingeneristiche, fino ad arrivare a elaborazioni di carattere ipotetico. Più della metà sono stati selezionati e fanno parte del Padiglione, allestito con tubi riutilizzati.
Ad aprile il Padiglione Italia c'è un grande filmato proiettato su una parete di oltre 30 metri che serve a illustrare le varie tematiche che sono approfondite nel resto degli spazi. A seguire un altro filmato dell'antropologo Francesco de Melis che si centra sulle persone che abitano gli spazi quali porti, coste, container, spiagge, infrastrutture e stabilimenti.
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