Nonostante la Bce stia lavorando allo sviluppo dell’euro digitale, avere una scorta di contante dovrà diventare un’abitudine. Che cosa sta accadendo e perché non è una contraddizione
Commenti: 0
eurodigitale
Getty images

Nel mese di ottobre il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di proseguire nello sviluppo dell’euro digitale passando alla fase successiva del progetto. Se la legislazione europea sarà adottata nel 2026, l’eventuale prima emissione potrebbe avvenire nel 2029. Nel frattempo però, la Commissione europea, nella sua strategia per la “Preparedness Union”, ha invitato i cittadini a dotarsi per almeno 72 ore di scorte indispensabili nei casi di emergenza, includendo anche il contante. La contraddizione tra queste indicazioni tuttavia è solo apparente. Ecco perché e che cosa sta accadendo.

Il contante come salvagente per i momenti di crisi

L’abitudine di tenere una piccola scorta di contanti, un tempo riservata alle generazioni più anziane, dovrà presto diventare una prassi in tutte le famiglie. A esprimere questo auspicio sono state la Banca centrale europea (Bce) e la Commissione europea. A spingerle a sostenere pubblicamente la necessità di detenere una scorta di emergenza sono state diverse situazioni.

Un ruolo decisivo lo ha avuto il black out che si è verificato nella Penisola iberica del 2025: l’incidente  avvenuto lo scorso 28 aprile  ha causato una grave e diffusa interruzione di erogazione di energia elettrica per circa dieci ore. Tale improvvisa interruzione ha causato gravi difficoltà in diversi settori essenziali per la vita quotidiana tra cui trasporti e telecomunicazioni. Senza energia elettrica, ovviamente, l’uso dei pagamenti elettronici e l’accesso al prelievo di contante presso gli sportelli bancari sono rimasti inoltre bloccati per diverse ore.

Quanto è accaduto in Spagna e Portogallo, insieme ad altri eventi tra cui la crisi del debito greco del 2014-2015 (durante la quale ci furono vere e proprie corse agli sportelli bancari) e l’invasione russa dell’Ucraina ( che ha portato un incremento della domanda di contante nelle aree vicine al conflitto), ha spinto la Commissione europea a definire il contante una risorsa irrinunciabile nei momenti di crisi.

I consigli pratici della Bce: “Keep calm and carry cash” 

Un po’ a sorpresa, anche la Bce alcune settimane fa ha invitato tutti i cittadini dell’Unione europea ad accantonare una piccola scorta di contante per essere pronti a fronteggiare ogni evenienza.

Il suggerimento è quello di mettere da parte dai 70 ai 100 euro a persona per coprire i bisogni essenziali per circa 72 ore. All’interno dell’Unione Europea, Paesi Bassi, Austria e Finlandia hanno già adottato raccomandazioni di questo tipo.  

Da dove arriva questa raccomandazione in un periodo in cui i pagamenti digitali sono sempre più diffusi?

Le ragioni di questo invito sono contenute in uno studio apparso sul Bollettino economico della Banca Centrale Europea (Bce) n.6/2025, in cui i due autori Francesca Faella e Alejandro Zamora-Pérez sottolineano i benefici derivanti dall’avere una riserva di contante in casa. Il titolo dell’articolo, “Keep calm and carry cash”, rappresenta infatti una sorta di invito a mantenere i nervi saldi in qualunque scenario di crisi e a conservare una scorta di denaro liquido. Secondo lo studio dei due economisti della Bce, inoltre, i benefici offerti dal contante non sarebbero solo economici, ma anche psicologici: nelle situazioni di emergenza, il contante, in quanto bene tangibili e immediatamente visibile contribuisce a generare una sensazione di controllo e stabilità. La sua disponibilità diventa un fattore psicologico di garanzia, riducendo l’ansia legata all’incertezza economica.

Euro digitale: cos'è e come funziona

Quando si parla di euro digitale bisogna fare una premessa:  non sostituirà i contanti, ma si affiancherà alle banconote ampliando le possibilità di scelta al momento del pagamento. 

Già oggi per pagare esistono diverse alternative: contanti, carta di credito o debito o altri mezzi di trasferimento veloce di denaro tra gli utenti via app ( come ad esempio Satispay).

Tecnicamente l’euro digitale sarà una valuta digitale emessa e controllata dalla Bce e progettata per consentire di effettuare pagamenti on line e offline.

In pratica, quando pagheremo online saranno registrati dalla nostra banca solo i dati del pagamento - o del trasferimento di denaro - necessari per risolvere eventuali problemi tecnici e per contrastare le frodi. Quando useremo l’euro digitale come il contante, ossia senza passare dalla rete internet, in modalità offline, solo noi e il destinatario che ha ricevuto il pagamento saremo a conoscenza dei dettagli della transazione.

Per pagare nei negozi e online con l’euro digitale e per trasferirlo ad altre persone sarà possibile usare sia un’app sul cellulare sia una carta. Collegando il portafoglio di euro digitale al proprio conto corrente, sarà possibile ricaricarlo o ritrasferire il denaro sul conto.  Chi non vuole invece utilizzare il proprio conto potrà caricare il portafoglio usando contanti presso gli sportelli bancomat oppure ricevendo trasferimenti di euro digitale da altre persone. Sarà possibile ricaricare anche la carta in cambio di contanti presso i Bancomat (dove sarà possibile effettuare anche l’operazione inversa: trasformare euro digitale in contanti).

In ogni caso, per gestire il portafoglio in euro digitale sarà sempre possibile rivolgersi allo sportello delle Poste o della propria banca. 

Euro digitale e contante a braccetto: una convivenza destinata a durare

La fase di preparazione che ci porterà ad avere “in tasca” l’euro digitale, iniziata nel novembre 2023 si è da poco conclusa senza intoppi.  Il Consiglio direttivo della Bce ha quindi deciso di passare alla fase successiva: 

se le norme europee necessarie per farlo funzionare saranno adottate nel 2026, la fase di test ( tramite un progetto pilota) sarà avviata nel 2027 e l’eventuale prima emissione ci sarà nel 2029. Per lo sviluppo e il funzionamento è previsto al momento un costo complessivo intorno a 1,3 miliardi di euro fino alla prima emissione. Ma contante non sparirà: le banche centrali dell’area dell'euro, che stampano moneta e banconote, stanno già lavorando alla nuova serie. 

 

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account