Il mercato immobiliare non è un un calderone in cui tutto fa brodo, ma l'insieme di realtà locali a volte molto diverse tra loro. Le medie lasciano sempre scontenti, soprattutto perché le grandi città spesso sono un caso a parte. Vediamo cosa succede in 13 città intermedie italiane, da nord a sud
Nè troppo grande, nè troppo piccola, è in fondo la dimensione della maggior parte della città della penisola, per questo il centro studi di nomisma ha dedicato uno studio ad hoc a questi territori, prendendo in considerazione i seguenti capoluoghi: Taranto, Messina, Modena, Livorno, Parma, Salerno, Trieste, Brescia, Ancona, Perugia, Verona, Novara
La tendenza è assai Chiara. A fronte di un peggioramento nel numero di compravendite generale, nelle medie città la percezione degli operatori è peggiore che nelle grandi. Tuttavia i prezzi restano rigidi, almeno a livello di listino, perché invece cresce lo sconto medio, che nel nel 2011 è arrivato, secondo nomisma, al 12,8%. Lo sconto in fase di trattativa sembra dunque la leva principale del mercato, dato che i tempi di vendita aumentano. Per il 2012 il centro studi prevede uno sconto medio del 13,3% sulle abitazioni
Tutti i grafici sono di nomisma
Giudizi sull'andamento della domanda per acquisto e delle compravendite (saldo dei giudizi + e -)
Evoluzione dei prezzi medi
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2 Commenti:
La verità di come stanno andando le cose piano piano viene a galla....
I prezzi non caleranno mai troppo, il risultato è nu mercato immobile. È da tempo che ce siamo accorti.
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