Commenti: 2

Negli scorsi anni diverse regioni e comuni italiani hanno allegramente chiuso i propri bilanci con la formula dei cosiddetti derivati, un tipo di prodotto finanziario altamente rischioso. E infatti si ritrovano oggi inguaiati, con perdite che acuiscono le sofferenze della crisi e prosciugano le casse già vuote. Ma anziché nascondersi per sempre i responsabili di queste eroiche gesta, magari consigliati da manager super pagati, stanno organizzando la difesa attorno a un alibi di ferro: non capivamo l'inglese, ci avete fregati

Ci prova la regione Piemonte, che ha presentato attraverso i suoi avvocati un esposto in un tribunale di londra, allegando che al momento della firma dei contratti sui derivati non avevano capito bene le clausole, perché erano scritte in inglese

La regione si oppone in questa causa alle banche dexia e intesa sanpaolo (quest'ultima con sede principale a Torino....). i fatti risalgono al 2006 e vedono la giunta di centrosinistra, guidata da mercedes bresso, finanziarsi emettendo obbligazioni sul mercato per un valore di 1,8 miliardi di euro. Per proteggersi dai pericoli, la regione si mise nei guai, firmando con le banche sopra citate più merrill lynch, dei contratti derivati

I quali contratti tanto sicuri non erano, visto che la regione ha sborsato degli extra imprevisti e dal 2012 ha denunciato le banche, interrompendo il pagamento delle rate. Con merril lynch è stato raggiunto un accordo privato, mentre con le altre due la contesa è finita a londra, dove i derivati venivano effettivamente emessi

Mentre la stampa specializzata anglosassone non può credere ai propri occhi, lazio, Puglia e Sicilia stanno a guardare, in attesa di fare la stessa mossa. Ma anche il comune di Milano ha già tentato questa strada con successo, dato che lo scorso febbraio quattro banche sono state condannate in primo grado per truffa nei confronti dell'amministrazione cittadina

Vedi i commenti (2) / Commento

2 Commenti:

8 Luglio 2013, 18:54

Ahaha terzo mondo con il vestito firmato. Meritate di tornare a pascolare le pecore.

9 Luglio 2013, 9:12

Se questi sono i politici nostri: firmano dei contratti in inglese e poi si scusano dicendo che non conoscono la lingua! ma chi vogliono prendere in giro? I contratti si redigono casomai nelle due lingue (italiano e inglese) ma, nella peggiore delle ipotesi, si paga un traduttore perchè traduca il contratto!
Politici incompetenti, incapaci, inetti andatevene a casa!

per commentare devi effettuare il login con il tuo account