Villa d'Este di Tivoli è uno straordinario esempio del Rinascimento italiano, inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. idealista/news ha visitato la villa e chiesto a Davide Bertolini, Responsabile Villa d’Este e Andrea Bruciati, Direttore dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este, di spiegarci tutti i segreti di questo straordinario esempio di architettura rinascimentale.

Voluta dal cardinale Ippolito d'Este sorge su una preesistente villa romana. Papa Giulio III del Monte intese premiare il cardinale d'Este per il contributo fornito alla propria elezione nominandolo governatore a vita di Tivoli.

Ippolito decise di ampliare la villa e affidò i lavori all'architetto Pirro Ligorio che fece convogliare in loco le acque dell'Aniene. La villa in seguito divenne proprietà degli Asburgo che la lasciarono in stato di quasi abbandono. Dal 1918 appartiene allo Stato Italiano che dopo averla restaurata la aprì al pubblico.

Il vero gioiello è il giardino, progettato anch’esso da Pirro Ligorio, articolato fra terrazze e pendii. “Questo luogo – spiega Davide Bertolini – rappresenta un importante esempio di rapporto tra architettura, verde e acqua. A partire dal 500 la villa è sempre stata un termine di paragone non eludibile per chi intendesse realizzare delle costruzioni che prevedano un rapporto tra uomo e giardino”.

Non sono solo turisti quelli che accorrono a Tivoli per ammirare questo sito unico e spettacolare. “Sono numerosi i professionisti che lavorano nell’ambito dei parchi e dei giardini che qui cercano ispirazione e risposte. Tra i nostri viali - prosegue Bertolini - è normale incontrare architetti provenienti da tutto il mondo convinti della perfezione raggiunta all’interno della villa nel rapporto uomo/ambiente”.

L’acqua a Villa d’Este è un elemento fondamentale. “Il sistema ingegneristico ideato da Pirro Ligorio per assicurarsi l’acqua necessaria ad alimentare tutte le fontane è un modello modernissimo. Aveva fatto scavare un condotto che attraversava tutta la collina di Tivoli per giungere al fiume Aniene in modo da poterne captare le acque. Un’idea geniale apprezzata anche dai contemporanei”, conclude Bertolini.

Per Andrea Bruciati Villa d’Este è un’isola di benessere psico-fisico. “Chi entra qui è destinato ad alterare la percezione di sé e a trovare nuovi equilibri. La visita non è solo culturale: l’osmosi tra acqua, architettura e verde garantisce una perfetta armonia che è stata la fortuna di questo luogo per 5 secoli”.

1 Commenti:
Posto meraviglioso, ingegneria acquatica perfetta! Perché gli edifici di una volta durano i secoli e quello che è costruito da poco crolla?!
per commentare devi effettuare il login con il tuo account