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Istituito con un decreto della Serenissima Repubblica di Venezia il 29 marzo 1516, il ghetto ebraico della città lagunare è il più antico d'Italia e d'Europa. Per tre secoli luogo di segregazione della popolazione ebraica della città, oggi è un luogo di aggregazione sociale e culturale. idealista/news ha ripercorso la sua storia grazie alla guida della direttrice del museo ebraico Marcella Ansaldi

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La storia del Ghetto ebraico di Venezia

"Il Ghetto di Venezia - ci racconta la dott.ssa Ansaldi - è sopravvissuto grazie alla qualità della struttura urbana in maniera praticamente immutata dal 500 ad oggi"

Nuclei ebraici erano presenti in città già due secoli prima, ma non era contemplato il diritto a risiedere a Venezia. Potevano venire a Venezia a commerciare, soprattutto nella zona di Rialto però non potevano soggiornare.

"Nella zona di ghetto esistevano tre o quattro palazzotti della nuova aristocrazia veneziana. Nel momento in cui la Serenissima decise di mettere gli inquilini ebrei in quest'area, ovviamente i proprietari di casa erano tutt'altro che contenti, perché non volevano gli ebrei e preferivano i residenti"

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"Ma un'escamotage veloce ed estremamente efficace fu quello di offrire alle persone che occupavano gli immobili di Ghetto delle case più belle, più centrali, convincendo allo stesso tempo proprietari a dare in affitto le case di ghetto agli ebrei, a un prezzo tre volte maggiore"

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"All'inizio la zona era abitata da una popolazione ebraica della zona germanica. Gli ebrei avevano i propri luoghi di culto, potevano uscire di giorno per commerciare, però dovevano rientrare di notte. Il ghetto era circondato da mura di cinta e sorvegliato da guardie che facevano la ronda intorno al ghetto con delle barche e venivano retribuite dagli stessi ebrei"

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"Sono stati tre secoli di segregazione che hanno permesso agli ebrei di sopravvivere, ma in una situazione tutt'altro che privilegiata. Dopo la rivoluzione francese e i moti patriottici, arriva a Venezia Napoleone che apre le porte del ghetto. Da quel momento gli ebrei, che tra l'altro partecipano attivamente alla ribellione della città per liberarla dall'oppressore, conquistano la libertà

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Cosa vedere oggi a Campo di Ghetto

"Oggi il Campo di Ghetto sta cambiando. Negli anni 60 era un luogo periferico e abbastanza miserevole con molti immobili da ristrutturare, oggi è uno dei pochi campi veneziani dove possono ancora giocare i bambini"

"Continuano a vivere a ghetto tutte quelle persone che non hanno la possibilità di acquistare un immobile fuori. Senza dubbio, inoltre, il ghetto rimane sempre il luogo di aggregazione."

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Le tre sinagoghe

"Abbiamo un'area che era storicamente la zona delle tre sinagoghe, la sinagoga tedesca, la sinagoga cantón e quella italiana, che sono rimaste praticamente immutate. In mezzo a queste era nato, nell'immediato dopoguerra, per volontà di alcuni sopravvissuti, il primo mosaico ebraico italiano e quel museo si sta trasformando"

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