Sono 66 i Paesi presenti con il proprio Padiglione alla Biennale di Architettura di Venezia. Di questi, 26, sono situati ai Giardini, 25 all'Arsenale e 15 nel centro storico della città lagunare. Quest'anno sono quattro le new entry: Repubblica dell’Azerbaijan, Sultanato dell’Oman, Qatar, Togo. A vincere il Leone D'Oro è stato il Padiglione del Bahrain, ma altri Padiglione meritano una menzione speciale. Vi presentiamo alcune delle partecipazioni più significative, nello specifico: Gran Bretagna, Francia, Belgio, Canada, Uruguay, Germania e Corea
Il Padiglione della Gran BretagnaI
Il Padiglione della Gran Bretagna ripensa il rapporto tra Terra e Architettura. GBR: Geology of Britannic Repair esplora il ruolo dell’architettura negli “imperi della geologia” ancora attivi, segnati da forme di estrazione responsabili di ineguaglianza, ingiustizie e degrado ambientale. Al tempo stesso, riconosce il potenziale dell’architettura nel generare riparazione, risarcimento e rinnovamento
Il Padiglione della Francia
Living With esamina le risposte dell’architettura contemporanea a un mondo in continuo cambiamento. Cambiamenti climatici, conflitti, spostamenti di massa, spingono l’architettura a trasformarsi presentando progetti francesi e internazionali e ponendo domande tramite una mostra multimediale e una serie di conferenze.
Il Padiglione della Germania
ll padiglione tedesco espone i visitatori alla realtà del futuro clima urbano, fisicamente e psicologicamente. Divisa nelle sezioni Stress and De-Stress, la mostra permette di vivere direttamente il caldo estremo, sottolineando la necessità di agire, offrendo al contempo stimoli e soluzioni per una pianificazione urbana resiliente. La delicata installazione dell’artista Christoph Brech, un gruppo di maniche a vento azionato dalle correnti, illustra poeticamente la complessa interazione dei fenomeni climatici.
L’energia che alimenta il padiglione è generata da pannelli solari. A tutti i materiali sono stati assegnati usi successivi.
Il Padiglione del Canada
La mostra è incentrata su una serie di strutture di grandi dimensioni stampate roboticamente che contengono Synechococcus PCC 7002, una specie di picoplancton che rafforza gradualmente il materiale assorbendo e immagazzinando l’anidride carbonica atmosferica. Inizialmente fabbricate in laboratorio, queste strutture sono state trasferite nel padiglione del Canada, che è stato adattato per ospitarle in modo che possano crescere e prosperare.
Il Padiglione del Belgio
n Building Biospheres, l’architetto paesaggista Bas Smets e il neurobiologo Stefano Mancuso indagano su come utilizzare l’intelligenza naturale delle piante per creare un microclima interno. Le piante raffrescano l’ambiente, regolano l’umidità, producono ossigeno e assorbono anidride carbonica, trasformando l’edificio nella sua biosfera.
Il Padiglione dell'Uruguay
53,86% Uruguay, Land of Water esplora la relazione intrinseca tra architettura, territorio e acqua in un paese il cui territorio marittimo (53,86%) è più grande di quello terrestre. L’acqua è un elemento profondamente radicato nella storia e nella cultura dell’Uruguay ed è stata fondamentale per lo sviluppo del Paese.
Il Padiglione della Corea
Nel 2025, il padiglione coreano celebra il suo trentesimo anniversario alla Biennale di Venezia, riflettendo sul suo ruolo unico di spazio temporaneo ma abitabile, simbolo di identità nazionale. La mostra reinterpreta il padiglione come una “casa” dinamica per le esposizioni, con il “rospo” della tradizione orientale e occidentale come narratore, simbolo di trasformazione e rinascita. Attraverso questa figura, esplora le tensioni tra terra e cielo, transitorietà e vivibilità, immaginando al contempo nuove prospettive per la sostenibilità della Biennale
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