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L'Italia è il primo paese in Europa per numero di camere di esercizi alberghieri, il secondo per numero di esercizi e il quarto per arrivi rappresentando il 13,4% del mercato europeo. Si tratta di cifre ragguardevoli, le quali sottolineano l'importanza che il settore turistico-alberghiero ricopre nell’economia nazionale. Lo dice l’ultimo studio sul comparto alberghiero prodotto da Crif Res.

Tra il 2009 e il 2016 l’offerta ricettiva si è ridefinita a causa della crisi economica che ha colpito tutti i settori dell’economia, registrando una riduzione complessiva del numero di strutture ricettive pari al -2,4%. Alla fine del 2016 (gli ultimi dati disponibili) si contavano 34 mila esercizi alberghieri con oltre un milione di camere e 2,2 milioni di posti letto.

Meno strutture, migliore qualità

Il calo più sostenuto ha riguardato le strutture di categoria inferiore (alberghi a una o due stelle), mentre si è osservata una crescita a favore degli hotel di più alta gamma (a quattro e cinque stelle). Questa ricomposizione dell’offerta va di pari passo con una richiesta in crescita sul fronte quantitativo (le presenze turistiche sono cresciute ininterrottamente dal 2014 ad oggi agganciando la ripresa europea) e una trasformazione qualitativa tesa a rispondere a una domanda sempre più selettiva.

Investimenti immobiliari in hotel

Per quanto riguarda gli investimenti immobiliari in hotel nel periodo compreso tra il 2014 e il 2017, sono passati dai 600 milioni di euro a 1,2 miliardi, arrivando a rappresentare più del 10% degli investimenti immobiliari complessivi.

Nel primo semestre del 2018 gli investimenti si sono però mostrati in flessione rispetto allo stesso periodo del 2017 (-22%), portandosi a 430 milioni di euro, anche se la riduzione registrata è più contenuta rispetto a quanto avviene nel mercato immobiliare in genere, dove il calo è del -42%. L’interesse rivolto al segmento delle strutture ricettive si mostra focalizzato su quelle di fascia elevata, che nel 2017 hanno rappresentato l’80% delle transazioni effettuate.

Quanto valgono le strutture alberghiere in Italia?

Dai dati a disposizione emerge come il valore di una singola camera nelle grandi città d’arte (calcolato come rapporto fra il valore medio complessivo delle strutture alberghiere e il numero delle camere presenti) a Firenze risulti pari a 240.000 euro contro i 205.000 di Milano e i 140.000 di Roma per arrivare infine ai 108.000 di Venezia. Relativamente alle località turistiche, invece, si passa dai picchi del Lago di Como, con una media di 169.000 € a camera, ai 69.000 e della Riviera Romagnola.

Focalizzandosi su Roma, Crif Res evidenzia come la provincia della Capitale rappresenti la location in cui si è investito maggiormente in Italia nel 2017, con circa 330 milioni di euro di investimenti. Dall’analisi in base alle stelle assegnate alle strutture si vede una oscillazione nel valore delle strutture che passa dai circa 110.000 euro a camera per gli hotel romani a una fino ai 250.000 euro a camera per gli alberghi di più alta gamma.

  
 

 

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