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Askanews

"Buona l'idea, peccato per l'esecuzione": lo dice Manuela Aloisi, delegata di Confimi Industria per il turismo, in relazione all'introduzione del credito d'imposta Imu per le strutture ricettive. "Constatare un calo dei ricavi rispetto al 2019 ? un ottimo motivo per godere di un'esenzione - prosegue - ma che ne benefici solo chi ha perduto almeno il 50% è riduttivo per chi oggi lavora nel mondo dell'hotellerie. Piuttosto sarebbe stato opportuno immaginare un sistema crescente di esenzioni correlato alla diminuzione del fatturato".

Per tutti gli altri immobili "è previsto dal decreto sostegni ter invece il credito d'imposta sugli affitti - aggiunge - in questo caso il raffronto sul fatturato non sarà su base annua, ma avverrà per ogni singolo mese del primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019. Potrà quindi capitare che nel caso di una mensilità il credito possa spettare all'imprenditore e in altre no. Potrebbe capitare quindi che la sommatoria del complessivo fatturato del 2022 riporti il 50% in meno di fatturato rispetto al 2019 e tuttavia non si avrebbe diritto alla misura. Riconosciamo la buona intenzione e l'attenzione posta al comparto, ma ci apprestiamo a vivere un nuovo anno a singhiozzo con i timori della guerra e l'assenza di una fetta importante del turismo internazionale come quello russo rappresenta. Il settore ricettivo rischia di essere così spazzato via in favore dei grandi gruppi alberghieri che nulla hanno a che vedere con l'ospitalità made in Italy".

 

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