I cognomi raccontano le radici di una regione, svelando aneddoti sulle famiglie, sulle professioni antiche e sulle migrazioni che hanno plasmato la società. Ma quali sono i cognomi tipici piemontesi? Alcuni sono ben noti e immediatamente riconducibili alla regione, altri, invece, non sono esclusivamente diffusi in Piemonte. Ecco, allora, quali sono i più popolari.
L’origine dei cognomi piemontesi più diffusi
A differenza di altre regioni italiane, la cognomastica in Piemonte risente molto di influenze sovraregionali. In particolare, condivide molti nomi con il Nord-ovest e sono diffusi molti cognomi originari del Sud Italia. Ciò, però, non significa che manchino forme prettamente locali, attestate quasi solo in Piemonte.
In particolare, 8 degli 11 cognomi più comuni provengono da colori o antichi mestieri, ma sono frequenti anche le derivazioni da soprannomi, a loro volta provenienti da caratteristiche fisiche. Ci sono anche nomi di animale e cognomi derivati da nomi di persona.
Quali sono i cognomi piemontesi più diffusi
Ma, nel concreto, quali sono i cognomi più popolari della regione? È possibile trovare nelle diverse province piemontesi:
- Ferrero: probabilmente il cognome piemontese più noto, che deriva ovviamente dal mestiere di fabbro.
- Rossi: comunissimo in tutta Italia, ma ampiamente diffuso in Piemonte, discende dal nome del colore.
- Gallo: i nomi di animali sono spesso alla base di diversi cognomi italiani.
A questi vanno affiancati anche dei cognomi che, anche se non rappresentano la maggioranza, sono decisamente locali. Fra questi bisognerebbe menzionare: Fissore, Demichelis, Dalmasso, Giraudo, Beltramo, Costamagna, Barale, Panero e Fenoglio. Diffusi prevalentemente in Piemonte (nell’80% dei casi) sono invece: Olivero, Cravero, Tomatis, Barbero, Audisio, Marchisio, Giachino.
Completa il quadro la grande diffusione dei cognomi che finiscono in -ero, a indicare antichi mestieri familiari, ma anche i numerosi cognomi in forma singolare (come Giordano, Leone, Bianco). Diffusi, poi, anche dei cognomi originari dalle migrazioni del secolo scorso, come Russo, Marino, Romano, Santoro o De Luca.
Quali sono i cognomi tipici torinesi?
Anche Torino ha una lunga storia di intrecci culturali e migrazioni. Nonostante ciò, è possibile comunque trovare molti dei cognomi diffusi nel resto della regione. Per esempio, secondo una recente classifica, è possibile trovare in città:
- Ferrero
- Russo
- Rossi
- Gallo
- Bruno
- Bianco
- Rosso
- Giordano
- Musso
- Costa
Caratteristica peculiare della provincia di Torino, invece, sta nell’abbondanza di cognome in cui il toponimo si è fuso con la sua preposizione. Per esempio “Accastello” sostituisce “Castello”, o “Accossato” per “Cossato”.
I cognomi piemontesi più rari
Se i cognomi più diffusi raccontano storie condivise, i cognomi piemontesi rari sono più difficili da trovare. Magari usati in passato e poi scomparsi, devono la loro rarità a:
- Piccoli ceppi familiari.
- Mutazioni nel corso dei secoli.
- Emigrazione o estinzione della famiglia.
Attestati in epoca medievale e oggi quasi scomparsi ci sono, per esempio: Alloa, Bagnasacco, Bovolo, Brusato, Cassulo, Galliana, Levra, Machetto, Riaudo, Stralla, Strocco o Vigliengo.
Cognomi piemontesi nobili: quali sono i principali
Naturalmente tutti i nomi nobili sono un tassello affascinante della storia locale, evocando casate che hanno segnato la cultura, la politica e l’economia della regione sin dal Medioevo. Nomi come Savoia, Della Chiesa, Saluzzo, Pallavicino, Balbo, e Mazzetti di Frinco sono legati a dinastie che hanno governato vaste terre, o il Paese intero.
Spesso questi cognomi si distinguono per i prefissi “di” o “dei” — ad esempio, di Savoia, di Castellamonte — che identificano l’appartenenza a un luogo, un titolo o una signoria.
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