Bologna è una città dai mille volti, giovane ma ricchissima di storia e tradizioni. Una delle sue caratteristiche più note, oltre al cibo buono e all’innegabile vitalità della sua gente, è l’appellativo La Rossa. Ma perché Bologna è chiamata La Rossa? Si tratta di un soprannome che ha origini profonde che intrecciano storia, architettura e politica, e che acquista senso all’istante appena si sale su una delle due torri vedendo la città dall’alto, completamente ammantata da un colore rossiccio caldo.
Il significato del soprannome "La Rossa"
L’origine dell’appellativo “La Rossa” è duplice e si correla a due elementi distintivi della città: l’ideologia politica e l’architettura urbana.
Il capoluogo emiliano è da sempre legato alle idee di sinistra. A partire dal secondo Dopoguerra infatti, la città è diventata una roccaforte del Partito Comunista Italiano, distinguendosi per l’attivismo politico diffuso nella popolazione. Questo orientamento ha contribuito a radicare un'identità civica fortissima fondata su valori come l'antifascismo, il lavoro, l’inclusione e i diritti sociali.
Il secondo motivo è invece connesso con i colori della città, le cui abitazioni sono caratterizzate dal cosiddetto mattone bolognese. Il colore è predominante nei tetti e nelle facciate degli edifici del centro storico. Questa caratteristica cromatica deriva dall'uso di mattoni in argilla e intonaci colorati con pigmenti naturali, conferendo alla città un aspetto unico e riconoscibile.
Non è un caso che rossi siano i chilometrici portici della città, così come il centro, piazza Maggiore e i suoi palazzi: Palazzo Podestà, Palazzo D’Accursio, sede del Comune, Palazzo Re Enzo.
Perché le case a Bologna sono rosse?
La colorazione rossa delle case bolognesi è il risultato di scelte costruttive e materiali disponibili nel territorio. Fin dal Medioevo, gli edifici venivano costruiti utilizzando mattoni di argilla locale, facilmente reperibile e lavorabile. Gli intonaci erano poi trattati con calce e pigmenti naturali tendenti al rosso, creando sfumature molto diverse tra loro che ancora oggi rendono la città un unicum.
Questa scelta non solo conferiva - e lo fa ancora - un aspetto estetico armonioso, ma aveva anche una funzione pratica. Protegge infatti le strutture dagli agenti atmosferici riflettendo la luce. Nel tempo, queste tonalità sono diventate un elemento distintivo dell'identità urbana di Bologna.
Le sfumature di rosso delle case di Bologna
Uno degli aspetti più affascinanti dell’architettura bolognese è proprio la varietà di sfumature di rosso che si osservano nei suoi edifici. Non esiste una tonalità unica: si passa dal rosso veneziano all’ocra, dal salmone al color terracotta, dall’arancio al marrone ramato. Si parla di circa 350 tonalità diverse nei soli edifici del centro storico. Una vera meraviglia.
Questa complessità cromatica è il risultato di secoli di interventi edilizi, restauri e rifacimenti eseguiti rispettando, nella maggior parte dei casi, la tradizione architettonica locale. Tuttavia, negli ultimi anni i bonus edilizi e gli interventi di riqualificazione hanno portato in alcuni casi all’uso di tinte sintetiche più vivaci, con un impatto diverso rispetto ai colori storici.
Una scelta, questa, che ha suscitato un dibattito agguerrito tra storici dell’arte, architetti e urbanisti, preoccupati per la perdita di uniformità visiva e per il rischio di alterare l’identità storica della città. A tal proposito, esistono regolamenti urbanistici comunali che definiscono le tinte ammesse per il restauro delle facciate, proprio per tutelare l’armonia cromatica che rende Bologna “La Rossa”.
Quali sono gli altri soprannomi di Bologna?
Il soprannome “La Rossa” è solo uno dei quattro storici soprannomi della città di Bologna. Gli altri tre sono ugualmente rappresentativi della sua anima e della sua ricchezza:
- La Dotta, per via dell’Università di Bologna, fondata nel 1088 e considerata la più antica del mondo occidentale. La sua presenza ha reso la città un centro culturale e scientifico di rilievo internazionale oltre che un luogo di aggregazione giovanile di grande importanza.
- La Grassa, in riferimento alla leggendaria tradizione gastronomica bolognese. Dalla mortadella ai tortellini, dalle lasagne alla tagliatella con ragù, Bologna è considerata una delle capitali indiscusse della cucina italiana.
- La Turrita, perché durante il Medioevo contava oltre cento torri nel suo centro cittadino. Oggi ne restano circa 24, tra cui le celebri Torre degli Asinelli e Torre Garisenda, simboli incontrastati della città che troneggiano nel centro, a pochi passi dalla fontana del Nettuno.
Vivere a Bologna
Risiedere a Bologna significa vivere in una delle città in cui la qualità della vita è più alta e per una serie di fattori importanti. I portici ordinati e le piazze accoglienti, circondate dai palazzi rossi, sono un vero piacere per gli occhi. Per non parlare della bontà del cibo e della naturale simpatia degli abitanti. Non mancano gli scorci paesaggistici incantevoli come i colli che la circondano.
Se a questo si uniscono la vivace atmosfera culturale (legata all’università e ai musei) e anche la ricchezza sportiva tra calcio e pallacanestro - Bologna è da sempre la basket city italiana con Fortitudo e Virtus – è davvero un luogo in cui risiedere è piacevole. Scopri, quindi, con idealista quali sono i migliori quartieri dove vivere a Bologna e dai uno sguardo agli ultimi annunci per case in vendita o in affitto:
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