Commenti: 71

I prezzi delle case in Italia dovrebbero scendere del 12% per aggiustarsi al reale potere d'acquisto degli stipendi. È quanto indica il prestigioso settimanale the economist, nel suo ultimo rapporto sul mercato immobiliare relativo al 2012

Come si misura l'equilibrio dei prezzi. Esistono due fattori

1. Price to rent. Si mette in relazione il prezzo medio dell'affitto con il prezzo medio dell'acquisto. In teoria, se i due fattori sono in equilibrio il rapporto è zero. Nel caso dell'Italia, the economist indica che il rapporto è addiruttura negativo, a meno 1, ma comunque prossimo allo zero. Si tratta di un valore che gli economisti usano come riferimento, ma presuppone un mercato che funziona in modo diverso da quello italiano, in cui la relazione tra proprietari e affittuari è decisamente sproporzionata verso i primi

2. Price to income. Si mette in relazione il prezzo di acquisto con gli stipendi medi. In questo caso vediamo come le case costino un 12% di troppo

Se volessimo fare una media tra i due valori, potremmo dire che l'eccesso sui prezzi è del 6%

 

The economist: i prezzi delle case in Italia superano del 12% il potere d'acquisto degli stipendi (grafici)

I prezzi tuttavia sarebbero già diminuiti del 4% nel 2012 e dell'11,3% rispetto all'ultimo trimestre del 2007, che si considera a livello mondiale il culmine della curva crescente dei valori delle abitazioni in mezzo mondo. Il nostro paese viene indicato da the economist nel novero di quelli la cui la diminuzione dei prezzi si è accentuata l'anno scorso

I cali più drastici dell'ultimo quinquiennio sono però avvenuti in irlanda (-49,4%) e in spagna (-24,3%). Il paese iberico presenta inoltre il maggior crollo del 2012 (-9,3%)

In Italia, rispetto ad altri paesi, la discesa è cominciata leggermente più tardi, nel 3º trimestre 2008, come vediamo in questo grafico

The economist: i prezzi delle case in Italia superano del 12% il potere d'acquisto degli stipendi (grafici)

Vediamo come è andata l'evoluzione dei prezzi dal 1975 ad oggi. L'Italia ha avuto due forti spinte espansive, in sintonia, pur con le dovute differenze con molti paesi avanzati. Nel secondo ciclo, nessuno ha però compiuto, in termini percentuali, la follia spagnola

The economist: i prezzi delle case in Italia superano del 12% il potere d'acquisto degli stipendi (grafici)
Vedi i commenti (71) / Commento

71 Commenti:

14 Gennaio 2013, 13:43

In reply to by Fegim (not verified)

Beh, il centro è inavvicinabile per certe fasce di acquirenti e immobili a basso prezzo già si trovano in certi quartieri dell'hinterland cittadino...quindi non capisco perchè chi cerca cali del 20% non va a vivere là
Altra cosa: se i prezzi delle case scendessero, tutti comprerebbero, e noi a chi affitteremmo le nostre?

14 Gennaio 2013, 13:44

In reply to by Fegim (not verified)

Hai perfettamente ragione e fotografi semplicemente la realtà dei fatti. Ridicolo è chi ancora vaneggia diminuzioni generalizzate del trenta per cento. In realtà i prezzi stanno già lentamente andando verso un riequilibrio ragionevole, che ovviamente non sarà mai generalizzato ed identico ovunque.

19 Gennaio 2013, 15:50

In reply to by Fegim (not verified)

Mi piacerebbe conoscere dove si trova il pregio nei centri . Una presa per i fondelli . L'inglese non sa che da sempre il prezzo delle case è superiore agli stipendi , ma è evidente che loro guardano solo a monti e mantenuti dagli italiani . . In alcune città , ovvio non sto parlando del colosseo che fa schifo ai sassi , o del duomo di Milano , in piazza dormono solo i barboni , è evidente che nel centro storico , in quanto tale , hai voglia di tirare fuori soldi per ristrutturare , nemmeno se ti prostituisci riesci . Una fetta di extra comunitari, in genere neri , abitano il centro syorico , il resto vanno in una periferia ben conosciuta , dove nessun italiano andrebbe ad abitare , e in quel posto anche le ville bifamiliari hanno perso di valore e nessuno le vuole nemmeno regalate . Questa è la realtà

14 Gennaio 2013, 13:51

Il mercato immobiliare è all'80% di scambio quindi non potrà mai arrivare ad avere deprezzamenti superiori a certe cifre! vendereste scontando un 20% per poi ricomprare a prezzo pieno?

gloria
14 Gennaio 2013, 13:56

Come al solito, la statistica è come il pollo di trilussa. I "prezzi medi di vendita" comprendono gli attici nei centri storici delle grandi città e le casupole di sgurgola marsicana di sotto. Insomma, 'sto 12% non vuol dire un bel nulla se viene calato nella realtà del mercato. Perché a Roma - e non parlo di piazza di spagna, ma di onesti appartamenti di periferia - la distanza tra i redditi degli abitanti e i prezzi supera, ad occhio, il 40%. Questo scarto poteva essere digerito finché le banche hanno erogato mutui al limite del default (e infatti per molti acquirenti è andata così, vedi l'aumento vertiginoso dei pignoramenti immobiliari); ma adesso che le banche si sono "rinsavite" e concedono mutui col contagocce e per non più del 60% del valore dell'immobile (stimato da loro, ovviamente), la faccenda è più complessa. Il risultato sotto gli occhi di tutti è la paralisi totale del mercato e il pianto greco (ipocriti) dei palazzinari coi casermoni invenduti sul groppone (pagate, pagate l'imu...). che fare?
Che ne dite di un bel calo ulteriore del 25-30% dei prezzi? potrebbe bastare??

14 Gennaio 2013, 14:09

State tranquilli che i prezzi caleranno di ben oltre il 12%.
I prossimi due anni saranno quelli dove il mattone sarà colpito in maniera più incisiva,sia per le tasse in aumento,sia per la perdita continua del potere di acquisto della popolazione.
In più mettiamoci anche il fatto non sindacabile che la casa è l'unico bene tassabile che non può scappare all'estero e che dona un gettito sicuro ed imponente.
Se va bene ci sarà un -30% dai prezzi attuali (quindi circa un -50% dai prezzi toccati qualche anno fa).

Living Teknologies
14 Gennaio 2013, 14:14

Chi aspetta ribassi del 50%, è solo un pazzo che non ha il benché minimo contatto con la realtà. vi faccio 4 conti, da costruttore quale sono, cosi vi faccio capire che le case costano tanto perchè il 50% del loro costo, sono "tasse" e quindi aria che noi costruttori dobbiamo dare al comune ed ai professionsiti.
Allora partiamo, per costruire 200mq, ti servono circa 40.000 euro di oneri (significano 40.000 euro che dai al comune che ti da il permesso di costruire, tradotto, 40.000 euro buttati nel cesso), ora c'è il progetto, la sicurezza cantiere, il pos etc..etc... e ti partono altri 30.000 euro se ti va bene. Siamo arrivati a 70.000 euro e non abbiamo ancora messo giù un mattone, notate bene. Ok, ora si può partire a costruire che a noi costruttori in media costa circa 600 euro a metro quadrato, ripeto a noi costruttori, significa che con quei 600 euro ci vai a pari con spese per materiali e dipendenti e tasse varie, tradotto 600x200=120.000 che sommati ai 70 di prima fanno 190.000 euro. Il terreno a voi lo regalano ?? Buon per voi, a noi invece lo fanno pagare al metro cubo, circa 200 euro per la periferia, quindi per 200mq che sono 600metri cubi, sono altri 120.000 euro che sommati ai 190.000, fanno la bellezza diiiiiiii ???310.000 euro. Ed il notaio a voi lo regalano ??? Bene, a noi no, e siccome l'iva è del 10% avremo 12.000 euro di tasse (su 120.000 di valore di vendita) + 5.000 euro di parcella + 5000 euro di spese mutuo, ovvero, ai 310.000 aggiungiamoci sti altri 22.000 ed arriviamo a 333.000. Ora, se non ci sono stati imprevisti, possiamo vendere i nostri 200 mq di appartamenti !!! Ed ora ditemi fenomeni dell'economia, a quando dovremmo vendere al metro quadrato secondo voi, tenendo conto che una costruzione del genere impegna la tua azienda per almeno 6 mesi dal momento in cui ti danno il permesso di costruire ??? vendiamo a 1.000 euro a metro quadrato quando a noi ci costa circa 1.500 tra un cosa e l'altra ??? prima di aprire la bocca e dare colpe e a qualcuno, almeno studiate un pò come funziona una cosa, informatevi circa gli elementi che compongono quella cosa, ragionate (so che per voi è difficile) ed infine cercate di capire. Ricucci, ligresti & company, non sono costruttori sono speculatori finanziari che usano il mercato edilizio per i loro scopi, e voi avete nelle vostre teste bacate l'immagine di noi costruttori come se fossimo quella gente la. Noi costruttori siamo una cosa, ligresti, ricucci & company sono tutto fuorchè costruttori e sinceramente ci sentiamo anche piuttosto offesi ad essere paragonati a gente che per fare soldi, passerebbe sul corpo della propria madre ancora viva !!!

Caro palazzinaro, il punto (e lo sai molto bene) è che nelle città le nuove costruzioni (che, per inciso, in genere fanno pena e sorgono in mezzo al nulla, senza collegamenti e senza servizi) non le metti in vendita a 1.000 euro/mq, bensì a 5.000 euro/mq. Come guadagno non c'è male, vero? se questo fosse un prezzo conforme al mercato, tutto l'invenduto sarebbe stato smaltito. La realtà è che a quel prezzo le case non le vuole più nessuno, punto. Quindi, supponendo pure che tu abbia speso 1.500 euro/mq per costruire (ne dubito, perché i materiali fanno schifo e metà degli operai sono stranieri al nero pagati due lire, vergogna), un buon 20% di guadagno dovrebbe bastare, no? e allora, 1.500 + 20% = 1.800 al mq, e non 5.000 come vedo a Roma.
Vedi che lo spazio per calare c'è, razza di squalo profittatore???

14 Gennaio 2013, 15:08

In reply to by gloria529

Pensate che chi costruisce case sia un ente benefico? 1800 euro al mq? andate a vivere a tunisi....
O restate in affitto senza pretendere che il mercato si adegui a chi ha le tasche vuote

gloria
14 Gennaio 2013, 15:17

In reply to by scipione l'africano (not verified)

Appunto pezzo di somaro, è il mercato! è il dio mercato che fa il prezzo, oppure a scuola non te l'hanno insegnato? ah già, tu la scuola l'hai mollata dopo la prima media...

La legge della domanda e dell'offerta ti dice qualcosa??

Ente benefico... se veramente un bel pezzo di m**a!
Mangiati i tuoi mattoni invenduti e buon appetito!!!

per commentare devi effettuare il login con il tuo account