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"La questione di cuore": ciò che rende il mercato immobiliare italiano meno dinamico rispetto agli altri Paesi
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Cosa rende differente il mercato immobiliare italiano da quello di altri Paesi? I fattori sono molteplici, tra questi c’è una “questione di cuore”, che rende meno dinamico il settore. A spiegare i pro e i contro di questo particolare aspetto ci sono le nostre collaboratrici dell’associazione italiana Home Stager.

Qualcuno di noi ha passato le proprie ferie all’estero, tra gli Stati Uniti e l'Europa, con l’impressione che fuori dall’Italia – almeno in alcuni Paesi – il mercato immobiliare giri diversamente. Sembra tutto un po’ più dinamico, veloce, easy. E’ davvero così o sembra? Poiché siamo una squadra internazionale, composta da americani, tedeschi, inglesi e italiani, cercheremo di darvi un nostro punto di vista.

"La questione di cuore": ciò che rende il mercato immobiliare italiano meno dinamico rispetto agli altri Paesi
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In realtà, non tutte le cose sono così facili come sembrano dal di fuori. Anche gli altri Paesi hanno, come l’Italia, regolamenti e norme da rispettare, e difficoltà legate all’economia in declino da gestire. Non accade solo in Italia. Ma forse una cosa che almeno in parte influisce sulla sensazione di stallo trasmessa dal nostro mercato immobiliare è l’atteggiamento (sovrac)carico di sentimenti legati alla casa, che rende le transazioni ancora meno snelle. Il proprietario italiano sembra emotivamente estremamente legato alla sua proprietà immobiliare, probabilmente per ciò che essa rappresenta: in Italia la casa viene associata al raggiungimento di un obiettivo fondamentale nella vita, è il bene più importante e più prezioso che ci sia.

Ciò significa che anche nel momento in cui si vuole, o peggio ancora si deve, vendere la propria casa, mentalmente gli italiani si separano difficilmente dal bozzolo creato negli anni. E questo fattore non è assolutamente banale.

Facciamo l'esempio della Germania. Nonostante la Germania abbia livelli di lungaggini burocratiche simili a quelli dell’Italia, forse gestite lievemente meglio, per il tedesco medio è meno importante l’acquisto di un immobile. Volendo, rimane felicemente in affitto anche per tutta la vita. Ce lo conferma il numero elevato di società immobiliari in Germania, soprattutto nelle grandi città.

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Il proprietario tedesco o americano è meno legato al concetto casa, questo comporta che nel momento in cui vuole vendere fatica molto di meno a percepire e conseguentemente trattare l'immobile come un investimento, un semplice contenitore di spazi abitativi. Per chi compra riprogettare la casa e lasciar andare i propri sentimenti e gusti diventa meno difficile. E' questo il fattore che cambia la situazione.

Fino a quando rimarremo attaccati alle nostre case, al nostro bozzolo e al nostro concetto di abitare e vivere, e fino a quando non saremo disposti a lasciar andare per ottenere, ci sarà sempre un certo stallo intorno ai nostri immobili. E’ chiaro che lo stallo non è causato da questo atteggiamento - ci sono delle ragioni ben più concrete e pesanti -, ma di certo viene accentuato.

Meditiamoci. Rendere la nostra casa piacevole per gli altri può essere il primo passo per la trasformazione di un peso in una risorsa.

Buona settimana, cari lettori! Per maggiori informazioni sullo staging, sulla vera riprogettazione per la commercializzazione di un immobile, contattare info@stagedhomes.it o visitare www.stagedhomes.it.

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