
La pianta miseria o erba miseria, pianta il cui nome scientifico è Tradescantia, è molto apprezzata per la sua resistenza e facilità di coltivazione. Anche se per un po’ è scomparsa dalle case italiane, oggi sta tornando di moda come varietà ornamentale, soprattutto grazie ai suoi numerosi pregi. La pianta miseria, infatti, è ideale sia per appartamenti che per giardini, in quanto sa adattarsi a diversi ambienti e condizioni climatiche. Scopri, quindi, tutte le caratteristiche della pianta miseria e il simbolismo che ha alle spalle.
Perchè la pianta miseria si chiama così?
A volte, i nomi popolari delle piante si tramandano di generazione in generazione senza un particolare motivo. La pianta miseria si chiama così principalmente per la capacità di crescere rigogliosa anche in condizioni di scarsa cura e attenzione, quasi come se prosperasse nella miseria. Resiste anche egregiamente ai parassiti e ha una vita media abbastanza lunga.
Altri, invece, hanno voluto collegare questo nome alla presunta capacità di portare sfortuna, quando in realtà la povera pianta c’entra poco o nulla. Anzi, il nome di questa pianta, Tradescantia fu scelto proprio per essere dedicato a John Tradescant, ovvero il giardiniere di corte dei reali inglesi. Per questo, oggi rimane solo il nome folcloristico, ma questa pianta è sempre più utilizzata in numerosi contesti.

Dove mettere la pianta della miseria: in casa o fuori?
La pianta miseria è incredibilmente versatile e può prosperare sia all'interno che all'esterno. In casa, la pianta si adatta bene a condizioni di luce indiretta, rendendola perfetta per appartamenti e spazi con poca illuminazione naturale.
All'esterno, la pianta miseria può essere utilizzata per aggiungere volume e colore a giardini e balconi. In quest’ultimo caso, però, è importante assicurarsi che la pianta riceva una protezione adeguata dai raggi solari diretti, quindi, meglio un balcone che sia esposto a nord.

Come prendersene cura: tutti i consigli
Questa pianta sta ritornando di moda proprio per questa ragione: è facile da curare e si adatta anche agli appartamenti di chi viaggia spesso. Tuttavia, un po’ di attenzione è sempre necessaria. In particolare:
- Annaffiatura: la pianta miseria preferisce un terreno leggermente umido. È importante annaffiarla regolarmente, anche se sempre meglio procedere “per difetto”.
- Luce: posiziona la pianta in un'area con luce indiretta. Evita angoli particolarmente bui, però, le foglie potrebbero risentirne.
- Concimazione: la pianta può essere fertilizzata due o tre volte all’anno, preferibilmente in primavera o in autunno.
- Temperature: la temperatura media della casa è ottimale per far prosperare questa pianta. Potrebbe trovarsi in difficoltà, però, in inverno su verande e spazi non riscaldati.
- Potatura: una piccola potatura non fa mai male. Favorisce la produzione di germogli e manterrà intatta la forma ornamentale della pianta.

La pianta miseria porta sfortuna o porta fortuna?
Alcune tradizioni popolari attribuiscono a questa pianta la capacità di attrarre prosperità e benessere, mentre altre credenze la associano alla sfortuna. Scardinare una credenza comune è molto difficile, quindi è possibile semplicemente limitarsi a descriverle.
Secondo alcuni, la pianta miseria porta fortuna grazie alla sua resistenza e capacità di prosperare anche in condizioni difficili. Questa qualità viene vista come un simbolo di resilienza e adattabilità, caratteristiche che possono essere considerate auspicio di buona sorte. Inoltre, la sua capacità di propagarsi facilmente è spesso interpretata come un segno di abbondanza.
D'altra parte, ci sono coloro che credono che la pianta miseria possa portare sfortuna. Il nome sicuramente non depone bene ma, come già visto, questa pianta in realtà ha origini nobili, oltre a vantare una diffusione molto ampia.

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