Una pratica guida alla coltivazione del carciofo, dalla semina alla raccolta passando per la cura dell'orto.
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coltivazione carciofi
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Gabriella Dabbene (Collaboratore di idealista news)

Noti per il loro sapore unico e le loro proprietà benefiche, i carciofi sono un ortaggio mediterraneo in grado di dare grandi soddisfazioni anche in un orto domestico. Coltivarli richiede cura e attenzione, ma con le giuste pratiche è possibile ottenere una carciofaia produttiva per diversi anni. Ecco dunque come si coltivano i carciofi, quando piantarli, come gestirne la crescita e come affrontare possibili problemi e la raccolta, con consigli pratici per raggiungere un risultato ottimale.

Quando piantare i carciofi?

Il periodo ideale per piantare i carciofi dipende dalla zona climatica e dal metodo scelto (semina, trapianto o propagazione agamica). In generale: 

  • al Centro-Nord si preferisce il trapianto in primavera (marzo-maggio) o in autunno (settembre-ottobre);
  • mentre al Sud e nelle Isole, dove il clima è più mite, si può piantare anche in estate (luglio-agosto) utilizzando ovoli.

Secondo il calendario della semina, la semina in semenzaio si effettua tra febbraio e marzo, con trapianto delle piantine in primavera inoltrata. Piantare in autunno consente un primo raccolto nella primavera successiva, mentre il trapianto primaverile è ideale per chi inizia da zero, con piantine acquistate in vivaio.

Un mazzo di carciofi Romaneschi, varietà tipicamente primaverile
Cristina La Carrubba, CC BY-SA 2.0 / Wikimedia Commons

Dove è meglio coltivare i carciofi

I carciofi prosperano in climi miti e temperati, tipici delle regioni mediterranee come Puglia, Sicilia e Sardegna, ma possono essere coltivati anche al Centro-Nord con alcune accortezze. Va innanzitutto scelta un’area soleggiata, protetta da venti forti e gelate, poiché la pianta tollera temperature fino a 0°C ma soffre sotto i -8°C; il terreno deve essere sciolto, ben drenato e con un pH tra 6 e 6,5, ricco di sostanza organica.

È bene evitare zone con ristagni idrici che favoriscono malattie fungine; per terreni pesanti, meglio creare aiuole rialzate per migliorare il drenaggio.

Come piantare i carciofi nell'orto

Piantare i carciofi richiede una pianificazione attenta, poiché la carciofaia è una coltura perenne che può durare 5-10 anni. Esistono tre metodi principali: 

  • semina;
  • trapianto di piantine;
  • propagazione tramite carducci o ovoli. 

La semina è più lunga, mentre il trapianto di piantine o carducci è il metodo più comune per gli orti domestici. Di seguito, i passaggi chiave per un impianto di successo.

Preparazione del terreno

Un terreno ben preparato è essenziale per una carciofaia sana. Si inizia vangando in profondità (40-50 cm) per favorire lo sviluppo delle radici fittonanti, rompendo le zolle e incorporando letame maturo o compost (circa 5 kg/m²) per arricchire il suolo di sostanza organica.

Se il terreno è pesante, creare delle aiuole rialzate evita i ristagni. Verificare il pH (idealmente 6-6,5) e, se necessario, correggerlo con ammendanti naturali. Tutte queste operazioni vanno eseguite in estate o in autunno, prima del trapianto, per garantire un suolo soffice e fertile.

Trapianto di piantine o carducci

Per il trapianto bisogna scegliere piantine da vivaio o carducci (germogli basali con radici) prelevati da una carciofaia esistente. Scavare buche profonde 15-20 cm, distanziate di 80-100 cm sulla fila e 100-150 cm tra le file, per lasciare spazio alla crescita.

Posizionare poi le piantine o i carducci con il colletto a livello del suolo, coprire con terra e compattare leggermente; irrigare abbondantemente dopo il trapianto per favorire l’attecchimento. Il periodo ideale è marzo-aprile o settembre-ottobre, a seconda del clima.

La coltivazione della carciofaia nell’orto

La gestione della carciofaia richiede cure costanti per mantenere la produttività per anni. Dopo il trapianto, irrigare regolarmente ma senza ristagni, mantenendo il terreno umido soprattutto in primavera durante la crescita dei capolini. Eseguire la scarducciatura in autunno o fine inverno, lasciando 2-3 germogli per pianta per evitare un’eccessiva vegetazione e favorire capolini più grandi. 

In estate è tempo di praticare la dicioccatura, rimuovendo gli steli secchi a 4-5 cm dal terreno. Concimare due volte l’anno (settembre e febbraio) con letame o compost. Le piante vanno protette dal gelo con pacciamatura organica o teli non tessuti, specialmente al Nord. Si dovrebbe spostare la carciofaia ogni 4-5 anni per prevenire malattie.

Due carciofi in un orto
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Possibili problemi e malattie dei carciofi coltivati

I carciofi possono essere colpiti da parassiti e malattie, specialmente in carciofaie più vecchie. Gli afidi neri e le larve di nottue attaccano le foglie, lasciando melata sulla loro superficie e favorendo la fumaggine, una malattia fungina non pericolosa per l'uomo ma che nelle piante indebolisce la fotosintesi; si può usare sapone di Marsiglia o macerato di ortica per combatterli. 

Un altro problema sono i topi, che possono danneggiare le radici: in questo caso è bene installare trappole o barriere. Tra le malattie, il fusarium e la peronospora sono le più comuni ma è possibile prevenirle con un buon drenaggio e trattamenti a base di rame. Occorre monitorare regolarmente le piante ed eliminare le parti infette per limitare la diffusione della malattia.

Quando si fa la raccolta dei carciofi coltivati?

La raccolta dei carciofi avviene quando i capolini sono ben sviluppati ma con le punte ancora chiuse, per garantire tenerezza e sapore. 

Le varietà primaverili (Romanesco, Violetto di Toscana, Spinoso di Albenga) si raccolgono da febbraio a giugno, mentre quelle autunnali (rifiorenti come Violetto di Sicilia, Spinoso Sardo, Violetto di Provenza) da settembre a novembre, con una seconda raccolta in primavera.

Ogni pianta produce 4-15 capolini: il cimarolo (centrale) è il più grande, seguito dai capolini laterali di seconda e terza scelta, ideali per sottaceti. La raccolta va eseguita recidendo lo stelo a 5-10 cm dal capolino con un taglio obliquo. Per conservarli, mettere gli steli in acqua come fiori o congelarli dopo averli sbollentati.

raccolta dei carciofi
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