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Tasi, uil: "aliquote approvate dal 93% dei comuni e per 1 famiglia su 2 il conto sarà più salato dell'imu 2012"
GTRES

Manca un mese esatto al 16 ottobre, quando i proprietari delle case situate in quei comuni che hanno approvato le aliquote entro il 10 settembre saranno chiamati a pagare l'imposta sui servizi indivisibili, e si cominciano a fare i conti. A offrire un quadro della situazione è la terza simulazione del servizio politiche territoriali della uil

Secondo i dati emersi dal documento, su 336 famiglie residenti nelle 84 città capoluogo oggetto del campione, per il 51,8% di esse (1 famiglia su 2), la tasi sarà più pesante di quanto pagato con l'imu nel 2012. Guglielmo loy, segretario confederale uil, ha spiegato che attuando il "metodo del pagamento soggettivo" dalle proiezioni emerge che per una casa accatastata in a/3, su 168 famiglie, per 103 di esse (il 61,3% del totale del campione) la tasi è più pesante dell'imu; per un appartamento in a/2, su 168 famiglie, per 71 (il 42,3% del totale del campione) la tasi risulta essere più pesante dell'imu 2012

Ad oggi sono 7mila i comuni che hanno pubblicato le delibere sul sito del ministero dell'economia: ai 2.178 che già avevano pubblicato le aliquote entro il 25 maggio scorso, se ne sono aggiunti altri 5mila (tra cui Roma, Bari, Catania, Verona, Padova, Palermo, Siena, Perugia, Firenze e Milano). Il 93% dei comuni, dunque, ha pubblicato le aliquote. La media dell'aliquota applicata dagli 84 capoluoghi è del 2,57 per mille

La uil ha sottolineato il fatto che è difficile valutare il peso delle due imposte, tasi e imu - perché la tasi, a differenza dell'imu, non presenta detrazioni nazionali uguali per tutti, essendo queste demandate ai comuni -, ma ha comunque fatto dei calcoli. Nel dettaglio, è emerso che per un'abitazione in a/3 e un nucleo familiare senza figli, la tasi è più pesante dell'imu per il 48,8% delle famiglie (41 famiglie su 84); mentre con un figlio tale percentuale sale al 73,8% (62 famiglie su 84). Per un'abitazione in a/2 e un nucleo familiare senza figli, il conto della tasi è più pesante per il 35,7% delle famiglie (30 su 84); mentre con 1 figlio la percentuale sale al 48,8% (41 famiglie su 84). I calcoli sono riferiti a una casa di cinque vani accatastata in a/3 (rendita 450 euro) abitata da una famiglia con reddito isee di 10mila euro e a un appartamento (sempre cinque vani) accatastato in a/2 (rendita 750 euro) abitato da una famiglia con reddito isee di 16mila euro e reddito irpef di 20mila euro

Il costo medio della tasi nelle città campione si attesta sui 211 euro medi a fronte dei 222 euro medi pagati con l'imu nel 2012. Nello specifico, per la tipologia di casa in a/3, la tasi costerà mediamente 129 euro a fronte dei 110 euro pagati con l'imu nel 2012, con punte di 249 euro ad Ancona e Messina; a Catania 209 euro; a Palermo 208 euro

 

 

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