Se state pensando di disfarvi delle vecchie bollette della luce, prendetevi un po’ di tempo per valutare le conseguenze di una simile azione. Buttare tali documenti di pagamento può infatti tradursi in un comportamento inappropriato, soprattutto in quelle situazioni in cui il fornitore richieda un pagamento già riscosso. Ma dopo quanto tempo si possono stracciare con serenità?
A rispondere alla domanda è un approfondimento compiuto dal comparatore SosTariffe.it, che ricorda come occorra conservare per 5 anni le bollette per il consumo di energia elettrica (e, similmente, quelle per il consumo di acqua, gas, telefono, ecc.), con decorrenza dalla data di scadenza. Superato tale termine il credito vantato dall’operatore è oggetto di prescrizione e, dunque, nulla vi potrà essere richiesto.
Detto ciò, è altresì bene soffermarsi sulle modalità di conservazione: il nostro consiglio è quello di scegliere un luogo preciso che non vada modificato nel corso degli anni, e nel quale abbiate cura di riporre tutta la documentazione del nucleo familiare (in questo modo avrete un maggiore ordine, senza dover ricercare le singole carte in cassetti e armadi diversi).
Per una migliore organizzazione è anche consigliabile acquistare una cartella con dei separatori, dividendo dunque le bollette e i documenti per i diversi servizi. In alternativa, si può acquistare un comune porta listino, magari diversificandolo per singoli anni, e utilizzando le singole buste in esso contenute per riporre la specifica documentazione per specifico servizio.
Se invece avete attivato la bolletta elettronica, potrete conservare il tutto in una cartella del vostro pc. In questo caso, è comunque consigliabile procedere alla realizzazione di almeno un archivio di backup, magari in cloud.
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