"Non è necessaria l’azione di accertamento per la correzione dell’errore materiale, bensì l’esatta individuazione del contenuto dell’atto"
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La Corte di cassazione si esprime sui dati catastali errati
La Cassazione si esprime sui dati catastali errati GTRES

Con la sentenza n. 28112/18, la Cassazione è intervenuta in materia di rettifica dei dati catastali errati. Secondo quanto affermato, nel caso di errata indicazione dei “dati catastali degli immobili oggetto di delibera condominiale di comparto finalizzata all’assegnazione delle unità abitative, ai fini della loro rettifica” serve “l’esatta individuazione del contenuto dell’atto limitatamente alla parte cognitiva delle singole porzioni appartenenti a ciascuno degli aventi titolo”.

Nel dettaglio, come evidenziato da Italia Oggi, la Cassazione ha affermato che “qualora l’indicazione dei dati catastali degli immobili oggetto della delibera condominiale di comparto finalizzata all’assegnazione delle unità abitative (nel caso in esame, ricostruire in seguito a sisma) sia erronea, ai fini della loro rettifica non è necessaria l’azione di accertamento per la correzione dell’errore materiale, ricostruibile con ogni mezzo di prova, indipendentemente dalla forma dell’atto che lo contenga, non essendo in contestazione eventuali vizi del consenso fondati su una falsa rappresentazione della realtà o su errore sulla dichiarazione o sulla sua trasmissione, bensì l’esatta individuazione del contenuto dell’atto limitatamente alla parte ricognitiva delle singole porzioni appartenenti a ciascuno degli aventi titolo”.

In particolare, così come sottolineato da Italia Oggi, la Cassazione ha confermato quanto stabilito dalla sentenza che ha “riqualificato l’azione, identificata dal giudice di primo grado come rivendica immobiliare, in domanda di accertamento di errore materiale, non essendovi incertezza sulla reale appartenenza dei due immobili oggetto dello scambio”.

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