
Il caro energia ha pesato sulle tasche degli italiani. Dopo i picchi dei mesi scorsi, il calo dei prezzi energetici sta dando ora una boccata di ossigeno. Ma nel frattempo si sono diffuse delle buone pratiche che i cittadini hanno imparato ad adottare nella loro quotidianità, modificando il proprio stile di vita e divenendo più consapevoli. Ad evidenziarle una ricerca di Deloitte, secondo cui quasi 8 italiani su 10 hanno già adottato comportamenti virtuosi per contenere il consumo energetico.
La ricerca di Deloitte “Il Cittadino Consapevole: comportamenti virtuosi, tecnologie digitali e fonti rinnovabili per risolvere la crisi energetica”, il secondo report dell’Osservatorio Deloitte sui trend di sostenibilità e innovazione, ha analizzato ed evidenziato le nuove abitudini virtuose contro il caro energia adottate dai cittadini.

Andrea Poggi, Innovation Leader Deloitte North and South Europe, ha spiegato: “Il momento storico che stiamo vivendo ha messo in evidenza il ruolo dei cittadini quale vero agente di cambiamento verso un futuro dove l’innovazione e la sostenibilità sono principi cardine a supporto della transizione verde del Paese. Per affrontare l’attuale crisi energetica, i cittadini italiani hanno maturato una nuova consapevolezza che li sta spingendo verso l’adozione di pratiche più sostenibili, supportate sempre più dalle potenzialità dell’innovazione”.
E ha aggiunto: “Quanto emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio Deloitte fotografa una straordinaria disponibilità e una presa di coscienza da parte dei cittadini verso le priorità della sostenibilità e il ruolo chiave di un’innovazione concreta a supporto della transizione verde. Di conseguenza, le aziende, facendo leva su tale consapevolezza, hanno la possibilità di sviluppare e accelerare con fiducia i loro programmi di trasformazione verso modelli di business e operativi in grado di generare una importante crescita, che sia davvero sostenibile nell’interesse di tutti gli stakeholder e della società”.
I comportamenti dei cittadini per ridurre i consumi energetici
In particolare, secondo quanto emerso dalla ricerca di Deloitte, le principali aree d’azione dei cittadini verso modelli di consumo energetici più virtuosi sono comportamenti consapevoli che non implicano alcun costo monetario e iniziative realizzabili con un investimento contenuto, sfruttando le potenzialità dell’innovazione e delle tecnologie digitali.
Tra i comportamenti consapevoli che non implicano alcun costo monetario ci sono:
l’uso delle luci solo quando strettamente necessario (75%),
la limitazione dei consumi di acqua calda (54%),
il prestare attenzione alla modalità “stand-by” (48%).
scelta di un adeguato fornitore di energia elettrica o gas (28%).
Tra le iniziative realizzabili con un investimento contenuto, sfruttando le potenzialità dell’innovazione e delle tecnologie digitali, ci sono:
l’installazione di lampadine a basso consumo (67%),
la scelta di elettrodomestici moderni e di classe energetica elevata (36%),
l’installazione di termostati programmabili (21%) o di misuratori di corrente elettrica (18%).
Interventi strutturali sono stati indicati da poco meno del 20% dei cittadini e risentono positivamente della disponibilità di agevolazioni fiscali.

L’importanza delle fonti rinnovabili
La ricerca ha poi fatto emergere che il 97% dei cittadini conferma l’importanza e la necessità di avere un’adeguata e crescente quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Secondo gli intervistati, una graduale transizione verso un impiego maggiore delle rinnovabili garantirebbe al nostro Paese non solo una minore dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili (48%), ma anche una progressiva decarbonizzazione del sistema energetico (42%) e un complessivo miglioramento dei parametri ambientali (34%).
La ricerca di Deloitte ha poi evidenziato che per il 52% dei cittadini l’avere accesso a energia green è la principale motivazione per valutare un nuovo fornitore. Ma oggi solo un italiano su 3 dichiara di conoscere il mix energetico del proprio provider e nel 50% dei casi dichiara che la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili non supera il 20% del totale.
Secondo quanto emerso, inoltre, gli italiani si dimostrano molto interessati alla cogenerazione di energia elettrica da fonti rinnovabili. In questo contesto, i pannelli solari (termici e fotovoltaici) "sono le tecnologie che attirano maggiormente l’interesse con circa il 20% dei cittadini che ne valuta l’installazione nei prossimi 12 mesi, cui si aggiunge un quasi 60% che guarda con fiducia al medio periodo". Per quanto riguarda i sistemi d’accumulo, l’interesse di breve periodo è condiviso dal 15% e quello di medio termine dal 47%.
Il ruolo delle istituzioni
In questo quadro, il ruolo delle istituzioni appare centrale. Per 8 cittadini su 10, infatti, è necessario un intervento da parte dell’Ue attraverso "l’introduzione di forme di regolamentazione comunitarie dei prezzi dell’energia elettrica e la modifica dei modelli di gestione del mercato elettrico, coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dallo 'European Green Deal'”.
Solo per il 28% "le misure attuali sono sufficienti a contrastare le spinte inflazionistiche legate al prezzo dell’energia elettrica" e quasi 8 cittadini su 10 "vorrebbero una chiara strategia energetica, che consenta di gestire le criticità odierne (77%) e facilitare la transizione verde del Paese (79%) nello spirito del programma NextGenerationEU".
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