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Condizionatore
GTRES

La messa al bando forse già a partire dal 2024 da parte dell’Ue dei cosiddetti gas fluorurati, ovvero i gas refrigeranti per i condizionatori, potrebbe avere conseguenze pesanti sia dal punto di vista occupazionale che dal punto di vista dei bilanci familiari. Sì, perché, secondo Assoclima, in 8 case su 10 potrebbe essere impossibile installare un impianto di climatizzazione, con conseguenti difficoltà ad immettere prodotti sul mercato, e i costi delle manutenzioni potrebbero salire vertiginosamente. Ecco cosa potrebbe succedere con la nuova stretta Ue sui condizionatori.

F-gas messi al bando

A Bruxelles si sta discutendo su un nuovo regolamento che disciplina l’uso degli F-Gas, che fanno funzionare condizionatori e pompe di calore. Pompe di calore che, lo ricordiamo, sono tra i sistemi di climatizzazione più caldeggiati (si perdoni il gioco di parole) al momento in vista della direttiva Ue sulle case green. La norma, ancora in fase di definizione, potrebbe prevedere la riduzione dell’uso di questi gas, e delle conseguenti emissioni, già a partire dal 2024, fino al totale divieto nel 2028, a favore del propano come unico refrigerante.

Condizionatori a propano, la nuova frontiera

Il punto è che i condizionatori a propano praticamente devono essere creati ex novo sul mercato, creando il problema, da un lato, del lancio di nuovi prodotti, dall’altro l’impellente necessità di manutenere o modificare o sostituire gli apparecchi esistenti, molti dei quali sono stati installati solo da poco tempo e con grande dispendio di denaro, proprio nel nome dell’efficienza energetica, e che improvvisamente si ritroverebbero ad essere non a norma. In più il propano, che per quanto migliore dal punto di vista energetico è pericoloso in quanto infiammabile, imporrà nuovi criteri di sicurezza a cui occorrerà adeguarsi.

Condizionatori, un privilegio per pochi

Per venire parzialmente incontro a questi problemi, la norma dovrebbe prevedere la possibilità di usare refrigeranti riciclati o rigenerati, ma resta il dubbio sul costo di queste manutenzioni, che si scaricherà inevitabilmente sui cittadini, rendendo costoso e poco conveniente installare degli impianti di climatizzazione.

"Oggi è sufficiente posizionare le unità esterne ad esempio sui balconi, - ha spiegato ad un tavolo i lavoro di Assoclima Gabriele di Prenda, manager di Daikin,  - ma domani sarà molto problematico installare le nuove macchine viste le necessarie distanze di sicurezza tra le unità esterne e le superfici abitative".

"Questi gas, - spiega ancora Di Prenda, - oggi sono vietati in ospedali, hotel, cinema, e si aprirà un grosso tema su come riscaldare o rinfrescare questi spazi. Anche per i privati, nel momento in cui non potranno riparare i propri condizionatori e pompe di calore esistenti e dovranno comprarne di nuovi, si aprirà il problema di come sostituirli. La climatizzazione rischia di diventare un privilegio per pochi".

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