L'installazione di impianti elettrici è soggetta a diverse leggi e normative tecniche: ecco quali sono le principali da conoscere.
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Normativa impianti elettrici, strumenti elettrici
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Seguire le disposizioni della normativa sugli impianti elettrici è di fondamentale importanza, per garantire la sicurezza degli edifici residenziali a uso privato, delle strutture lavorative e dei luoghi pubblici. Ma quali sono gli elementi di base da conoscere, quali le disposizioni più importanti?

Sono diverse le leggi che regolamentano la sicurezza della gestione dell’energia elettrica negli edifici, di cui la Normativa Impianti Elettrici 37/08 rappresenta uno dei riferimenti principali. La mancata osservanza delle disposizioni previste per legge può compromettere la conformità dello stesso impianto e, ancora, esporre a sanzioni.

Qual è la normativa di riferimento per gli impianti elettrici

Come accennato anche in apertura, l’installazione di impianti elettrici in edifici residenziali, lavorativi o pubblici è soggetta a specifiche disposizioni, sia di legge che tecniche. L’accesso all’energia elettrica, una risorsa irrinunciabile nella quotidianità delle persone, deve infatti sempre avvenire in piena sicurezza: una gestione non consona, infatti, può esporre a gravi conseguenze, come il rischio di folgorazione o di incendio. Ma quali sono le normative di riferimento?

Impianto elettrico
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In Italia, come già specificato, vi sono sia disposizioni di legge che normative tecniche che regolano la corretta predisposizione degli impianti elettrici. Si tratta di un corpo di norme particolarmente nutrito, proprio poiché in tema sicurezza nulla può essere lasciato al caso. Tra i principali riferimenti normativi, è utile citare:

  • la Legge 186/1968, uno dei primi interventi di legge sul tema della sicurezza elettrica, che impone che tutti gli impianti debbano essere realizzati in conformità con le norme CEI;
  • il Decreto Ministeriale 37/08, più comunemente indicato come Normativa Impianti Elettrici 37/08, che disciplina l’installazione, la manutenzione e il collaudo di tali impianti negli edifici a uso civile, includendo precisi obblighi come il rilascio della dichiarazione di conformità;
  • la norma CEI 64-8, cioè il riferimento normativo per eccellenza per l’installazione di impianti elettrici a bassa tensione e per locali speciali, sia a livello residenziale che industriale, con precise indicazioni su progettazione, realizzazione, verifica e sicurezza;
  • la norma CEI 11-27, relativa alle indicazioni operative per l’esecuzione in sicurezza di lavori sugli impianti elettrici;
  • il Decreto Legislativo 81/08, ovvero il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, che all’articolo 82 contiene disposizioni anche sui lavori che riguardano apparecchiature elettriche, in termine di protezione dei lavoratori da esposizioni dirette e indirette.

È però necessario sottolineare che le leggi e le normative citate rappresentano solo il corpo di base per la corretta installazione degli impianti elettrici, tuttavia i riferimenti da rispettare sono maggiori. Ad esempio, vi sono diverse normative europee - come la Direttiva 2014/35/UE sulla sicurezza delle apparecchiature a bassa tensione da parte dei produttori, o la Direttiva 2014/30/UE sulla compatibilità elettromagnetica - così come altri interventi di legge nazionali. Fra i tanti, è utile citare il D.P.R. 462/2001, relativo alle verifiche periodiche sugli impianti di messa a terra, per garantire la protezione di persone e strutture dal rischio di scariche elettriche e gli impianti in luoghi a rischio.

Data la complessità di prendere in considerazione decine di leggi e normative diverse, è sempre indispensabile affidarsi a personale qualificato.

Cosa prevede la norma CEI 64-8

Nel precedente paragrafo si è accennato alla norma CEI 64-8 come principale riferimento tecnico per l’installazione e la gestione di impianti elettrici in bassa tensione. Ma cosa prevede questa norma?

La norma CEI 64-8 è prevista per tutti gli impianti elettrici con tensione nominale fino a 1.000 volt in corrente alternata e 1.500 volt in corrente continua. In linea generale, si applica:

  • impianti domestici e non domestici, come edifici residenziali, lavorativi e pubblici;
  • impianti in locali medici, luoghi a rischio esplosione o cantieri temporanei;
  • impianti in luoghi con pericolo di esplosione o da maggiori necessità di sicurezza, come bagni, piscine, luoghi aperti al pubblico, luoghi di spettacolo e molto altro ancora.

L’intervento normativo regola, dal punto di vista tecnico, tutti i passaggi relativi all’implementazione e alla verifica degli impianti elencati. In particolare, si sofferma:

  • sulla progettazione, con particolare riferimento al dimensionamento degli impianti, alla scelta delle componenti e alla valutazione dei possibili rischi. In particolare, si dovrà minimizzare il più possibile il rischio di incendio, folgorazione o di guasti dovuti allo stesso impianto;
  • sulle procedure d’installazione degli impianti, con tutti i dettagli tecnici per la posa dei cavi, l’implementazione di apparecchiature di distribuzione, la previsione di dispositivi di protezione, la continuità elettrica e meccanica, nonché molto altro ancora;
  • sulla protezione e la sicurezza degli impianti, con tutte le misure per evitare contatti diretti e indiretti, che potrebbero causare gravi conseguenze a persone e cose. Ancora, la norma fornisce indicazioni sulla gestione di sovraccarichi e impone la predisposizione di un sistema elettrico di messa a terra;
  • sulle modalità di verificamanutenzione periodica degli impianti, affinché siano conformi alle normative vigenti, in particolare in fatto di isolamento, continuità e protezione delle componenti elettriche;
  • sull’efficienza energetica, allo scopo di ottimizzare i consumi dell’impianto realizzato e ridurre il più possibile gli sprechi di energia elettrica.

È inoltre utile sapere che la norma CEI 64-8 viene regolarmente aggiornata, con migliorie e nuove prescrizioni. 

Come faccio a sapere se l’impianto elettrico è a norma

Definite le principali leggi e normative di riferimento sulla sicurezza degli impianti elettrici, e gli ambiti di applicazione della norma CEI 64-8, è più che naturale chiedersi se il proprio impianto elettrico sia norma. Data la complessità della materia, è molto difficile per gli utilizzatori finali accorgersi di eventuali mancanze, per questo la valutazione deve essere sempre richiesta a personale qualificato. Tuttavia, si possono comunque condurre dei controlli preliminari per comprendere se sia effettivamente necessario l’intervento di un tecnico.

Impianto elettrico, normativa e salvavita
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In linea generale, può essere utile procedere con:

  • la verifica della documentazione in proprio possesso sull’impianto, che deve comprendere sia la dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore che il relativo libretto di manutenzione;
  • l’analisi della manutenzione periodica dell’impianto, e della relativa documentazione, per comprendere eventuali interventi rimandati e poi dimenticati;
  • il controllo visivo di prese, interruttori, quadri elettrici e cavi alla ricerca di eventuali anomalie, come ad esempio la mancanza di guaine isolanti o, ancora, possibili segni di scariche o cortocircuiti.

Naturalmente, dati gli elevati rischi di folgorazione, ci si dovrà astenere dall’intervenire direttamente sulle anomalie rilevate, delegando il tutto al personale tecnico.

Quando l’impianto elettrico è a norma

Ma che caratteristiche deve avere un impianto per poter essere considerato a norma? Si tratta di un’informazione decisamente fondamentale anche per il proprietario dell’immobile, che potrebbe averne bisogno per la propria sicurezza o, ancora, in caso desiderasse affittare il suo appartamento. Infatti, se l’impianto non è a norma la locazione non può avvenire.

Innanzitutto, è necessario verificare che siano stati correttamente rilasciati:

  • lo schema elettrico dell’impianto, comprensivo anche di tutti i componenti elettrici;
  • il computo metrico, con il resoconto sui costi dei lavori e il prezzo dei materiali.
  • la dichiarazione di conformità e il libretto di manutenzione, obbligatori per legge.

Dopodiché, in linea generale un impianto a norma deve rispettare i seguenti requisiti fondamentali:

  • la progettazione da tecnici qualificati, utilizzando solo componentistica con marchio CE o CEI, con il rilascio della già citata documentazione obbligatoria;
  • un dimensionamento secondo le normative vigenti. Ad esempio, per gli edifici residenziali, è necessario che l’impianto sia in grado di supportare una potenza massima impegnata di almeno 6 kW;
  • la presenza di un interruttore generale e i relativi dispositivi di protezione, come l’obbligatorio salvavita e gli interruttori differenziali per singoli circuiti;
  • la disposizione di un impianto di messa a terra, per la dispersione delle scariche elettriche accidentali.

Naturalmente, per la verifica più dettagliata della conformità - quali posizione e distanza delle prese elettriche, dimensioni e posizionamento dei cavi e via dicendo - l’intervento di un tecnico qualificato risulta imprescindibile.

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