Adeguarsi agli orari per la musica in condominio è fondamentale: non bisogna arrecare disturbo oltre la normale tollerabilità.
Commenti: 0
Orari per la musica in condominio
Pexels

Fra le questioni che più animano la vita condominiale, spesso con discussioni accese e liti fra dirimpettai, vi è di certo quella degli orari per la musica in condominio. Conciliare le esigenze di chi vuole riposarsi e chi svagarsi non è di certo semplice e, per questo, molto spesso l’amministratore si trova al centro di fuochi incrociati. Che fare? Se il regolamento lo prevede, possono esservi dei divieti alla musica ad alto volume, di solito dalle 12 alle 13 e dalle 22  alle 8.

Quali sono gli orari di disturbo della quiete condominiale

Prima ancora di comprendere quando ci si possa dedicare alla musica in condominio, è innanzitutto necessario comprendere il concetto di quiete condominiale. La vita in un contesto di condivisione impone infatti dei piccoli sacrifici, tra cui quello di rispettare il diritto al riposo e alla tranquillità altrui. Per comprendere come assecondare questa buona norma di convivenza, è perciò necessario sia rifarsi al regolamento condominiale che al Codice Civile.

Gli orari di riposo all’interno del regolamento condominiale

Così come già accennato, per comprendere quali siano le fasce orarie in cui è necessario rispettare la tranquillità altrui, il primo passo è verificare la presenza di specifiche norme da regolamento condominiale. Quest’ultimo può infatti imporre specifiche fasce di silenzio, di solito:

  • dalle 12 alle 13, o dalle 13 alle 16, di giorno;
  • dalle 22 alle 8 durante la notte.
Orari di riposo in condominio
Pexels

È però necessario ribadire che queste fasce non siano universali, poiché ogni condominio può stabilire specifici orari. Ad esempio, è consuetudine diffusa determinare delle fasce di silenzio più ampie nel weekend, per garantire il massimo del riposo dopo una settimana di duro lavoro. In ogni caso, le regole condominiali per rispettare i vicini sono un obbligo a cui ogni condomino deve adeguarsi: in base all’articolo 1138 del Codice Civile, il regolamento condominiale, se approvato con le maggioranze previsto o di natura contrattuale, è infatti vincolante.

Cosa dice il Codice Civile sui rumori in condominio

Ma cosa accade se il regolamento non specifica fasce di disturbo, ci si può appellare alla legge? Sebbene non vi siano precisi orari di silenzio nel Codice Civile, l’articolo 844 suggerisce che ogni condomino non dovrebbe rendersi responsabile di immissioni, comprese quelle sonore, oltre i limiti della normale tollerabilità. 

Si tratta di un concetto abbastanza generico, normalmente ci si riferisce a quei rumori che irrompono nella tranquillità del singolo, impedendogli non solo di godere pienamente del suo immobile, ma anche di concedersi un giusto riposo. Ad esempio, il vicino che non rispetta gli orari di condominio per l’aspirapolvere, ma la accende di continuo in piena notte, di certo supera la normale tollerabilità.

In che orari si può suonare in condominio

Un caso particolare è rappresentato da coloro che, per ragioni di studio o di passione, vogliono esercitarsi con uno strumento musicale in un contesto condominiale. Ad esempio, quali sono gli orari per suonare il pianoforte in condominio?

Per chi stesse cercando di capire come regolarsi con gli orari per suonare strumenti musicali in condominio, rimangono valide le indicazioni fornite sulle fasce di disturbo della quiete altrui. Di conseguenza, sarà necessario:

  • verificare le disposizioni da regolamento;
  • evitare sempre che la musica superi la normale tollerabilità.

Per i musicisti, tuttavia, potrebbero esservi prescrizioni maggiori. Infatti, in alcune località possono essere previste delle limitazioni tramite ordinanze comunali, in particolare destinate a strumenti molto rumorosi, come batterie o trombe. Sebbene non sia automatico che il proprio Comune adotti simili regolamenti locali, e gli orari siano molto variabili, potrebbero essere inclusi divieti notturni - ad esempio, dalle 22 alle 8 - oppure diurni, come dalle 13 alle 16.

Coloro che hanno necessità di esercitarsi frequentemente, di conseguenza, dovrebbero pensare a soluzioni per isolare i loro appartamenti, ad esempio con l’installazione di pannelli fonoassorbenti sulle pareti.

Quali sono le regole per la musica alta in condominio

Indipendentemente dalle prescrizioni da regolamento e di legge, è sicuramente consigliato rispettare anche alcune regole di buon senso per la convivenza condominiale. Ad esempio, quanto alta si può riprodurre la musica o, ancora, a che volume tenere il televisore acceso di notte?

In merito all’intensità della riproduzione, la legge non specifica un livello specifico di decibel per la musica in condominio. Un riferimento indiretto è il DPCM 14/11/1997, che regola le sorgenti di rumore esterne - come attività commerciali o impianti produttivi - in contesti residenziali, con limiti orientativi, in base alla zonizzazione comunale, di: 

  • 50-55 dB di giorno, con una differenza massima di 5 dB rispetto al rumore di fondo;
  • 40-45 dB di notte, con una differenza massima di 3 dB, sempre rispetto al rumore di fondo.
Suonare in condominio
Pexels

Per quanto orientativo, è ovvio che in un contesto condominiale non sia semplice misurare i decibel. Di conseguenza, il buon senso suggerisce:

  • di non produrre alcun suono molesto di notte;
  • di giorno, evitare di produrre suoni che, seppur percepiti dagli altri appartamenti, impediscano agli altri di condurre le loro attività. In altre parole, se si riproduce della musica a tutto volume, e il proprio vicino non riesce a studiare, riposare o ascoltare la TV per via del rumore prodotto, di certo si è in una situazione di torto.

Cosa fare se la musica del vicino disturba il condominio

Chi si trova a subire il rumore prodotto dagli altri residenti dello stabile, cosa può fare? In altre parole, chi chiamare per la musica alta in condominio?

Il primo passo è quello di tentare la strada del dialogo: il vicino potrebbe infatti non essere pienamente consapevole di produrre dei rumori molesti. Si può quindi cercare di esplicitare il proprio disagio al condomino, chiedendo la gentilezza di ridurre il volume di riproduzione in certi orari, meglio ancora se stabiliti da regolamento.

Se questo tentativo non dovesse sortire il risultato sperato, è possibile:

  • allertare l’amministratore, affinché possa richiamare il responsabile e, se previsto, imporre il rispetto del regolamento condominiale;
  • richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine, come i Carabinieri o la Polizia Municipale, se il rumore è particolarmente forte e disturba più condomini. In questo caso, ci si può appellare all’articolo 659 del Codice Penale, che punisce il disturbo pubblico delle occupazioni o del riposo delle persone;
  • se nessuna delle ipotesi precedenti ristabilisce la quiete, si può intentare una causa presso il tribunale civile, per richiedere un’ingiunzione o, ancora, un eventuale risarcimento. In questo caso, potrebbero essere disposte delle perizie tecniche, per accertare che il rumore prodotto superi effettivamente la normale tollerabilità.

Come sempre, poiché la questione può essere molto complicata, il consiglio è quello di chiedere un parere preliminare al legale di propria fiducia.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account

Etichette