Ecco cos'è nello specifico il moscardino, un roditore di piccole dimensioni che sta spopolando anche nei parchi del nostro Paese.
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moscardino su albero
Di Gvisconti itwiki - Opera propria, CC BY-SA 2.5 / Wikimedia Commons

Tra i piccoli mammiferi che popolano i boschi europei e che sono sempre più presenti anche in Italia ce n’è uno che sembra uscito da un libro di fiabe. Si tratta del moscardino, un roditore capace di scatenare tenerezza e curiosità. Molto deve all’aspetto delicato, caratterizzato dal pelo fulvo ed occhi grandi che brillano al buio. Nonostante le sue dimensioni ridotte, ha un ruolo ecologico di grande importanza, capace di influenzare la biodiversità. Ecco chi è il moscardino e cosa sapere a riguardo.

Cos'è il moscardino e come riconoscere questo roditore?

Il moscardino è un piccolo roditore appartenente alla famiglia dei Gliridi, che in molti conoscono anche come il piccolo dormiglione a causa del lungo letargo invernale. Le sue dimensioni sono ridotte: questa piccola creatura vanta infatti una lunghezza tra i 6 e i 9 cm, cui si aggiunge una coda pelosa lunga quasi quanto il corpo stesso. Il peso, a seconda della stagione, oscilla tra i 15 e i 40 grammi.

Quali sono però i suoi tratti distintivi? Il moscardino può essere facilmente riconosciuto grazie al suo pelo fulvo, talvolta con sfumature rossicce, e agli occhi grandi e scuri che lo aiutano nella vita notturna. Le orecchie poi sono piccole e tondeggianti, mentre le zampe sottili e agili gli permettono di muoversi con destrezza tra rami e cespugli.

In sostanza si tratta di un animale arboricolo, il che vuol dire che trascorre gran parte del tempo sopraelevato rispetto al terreno. La sua caratteristica più sorprendente però è la coda. Questa non solo bilancia i movimenti, ma gli serve anche come coperta naturale durante il letargo.

Il moscardino roditore vive nella fitta boscaglia
Massimo L.- CC-BY-SA-3.0 - Wikimedia Commons

Cosa mangia il moscardino?

L’alimentazione del moscardino è varia e segue sostanzialmente il ritmo delle stagioni. Essendo onnivoro sa adattarsi a ciò che la natura gli offre, mantenendo comunque una predilezione per alcuni cibi. Ecco la sua dieta tipica:

  • Frutti e bacche: more, mirtilli, lamponi e altri frutti spontanei dei boschi.
  • Semi e nocciole: particolarmente amate, forniscono energia durante l’autunno.
  • Insetti e larve: fonte proteica utile soprattutto in estate.
  • Gemme e corteccia tenera: consumate nei periodi in cui il cibo scarseggia.
  • Fiori e polline: occasionalmente, come integrazione.

Questa dieta lo rende un piccolo ma importante alleato degli ecosistemi, perché contribuisce alla dispersione dei semi e al controllo degli insetti. Nei mesi che precedono il letargo accumula riserve energetiche aumentando di peso, essenziale per affrontare l’inverno.

Curiosità sul carattere e comportamento del moscardino

Il moscardino infatti è un animale notturno piuttosto riservato. Questo vuol dire che raramente si lascia osservare di giorno, preferendo restare al riparo nelle sue tane costruite tra i cespugli. Inoltre tende ad essere solitario per la maggior parte dell’anno, ad eccezione della stagione degli amori, che cade tra maggio e settembre.

Durante l’inverno, poi, cade in un lungo letargo eccezionale che può durare anche fino a sei mesi, riducendo il battito cardiaco e la temperatura corporea. Questo comportamento, oltre a renderlo affascinante, testimonia la sua straordinaria capacità di adattamento agli ambienti temperati.

Una foto ravvicunata del moscardino roditore
Jan Ebr - CC-BY-4.0 - Wikimedia Commons

Dove si trova il moscardino in Italia e in Europa

Nonostante le sue piccole dimensioni e la timidezza che lo rende quasi invisibile, il moscardino è diffuso in gran parte dell’Europa, dalle Isole Britanniche fino alla Russia occidentale, con una predilezione per le zone boscose e ricche di sottobosco.

In Italia è presente in modo discontinuo, soprattutto nelle aree collinari e montane della penisola. Nello specifico si trova nelle regioni centro-settentrionali come Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna. La sua presenza è però stata segnalata anche in alcune zone del Sud e nelle isole, seppur con minore frequenza.

Predilige ambienti caratterizzati da siepi, boschi di latifoglie, noccioleti e margini agricoli ricchi di vegetazione. Non ama invece le aree eccessivamente urbanizzate, preferendo habitat naturali dove può muoversi liberamente e trovare cibo in abbondanza. In molte nazioni europee è considerato specie protetta, perché la frammentazione degli habitat ne mette a rischio la sopravvivenza. In Italia, ad esempio, è tutelato dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea.

Il moscardino si può tenere in casa?

Nonostante il suo aspetto grazioso, il moscardino non è tra gli animali che è possibile tenere in casa. È una specie selvatica, tutelata dalle normative europee e nazionali, che vietano la cattura e la detenzione. Inoltre, la sua vita notturna e la necessità di spazi naturali lo rendono incompatibile con la convivenza domestica.

Questo vuol dire che il tentativo di allevare un moscardino ne comprometterebbe la salute e il benessere, privandolo del suo ambiente naturale fatto di alberi, cespugli e stagionalità. La cosa migliore che si possa fare per questo animale è proteggerlo nel suo habitat.

Il moscardino roditore nel duo habitat
Emanuele Santarelli - CC-BY-SA-4.0 – Wikimedia Commons

Perché il moscardino è positivo per la biodiversità

Nonostante le sue piccole dimensioni, il moscardino svolge un ruolo ecologico fondamentale. Grazie alla sua dieta varia contribuisce alla dispersione dei semi e quindi alla rigenerazione delle foreste.

Inoltre, nutrendosi anche di insetti e larve, aiuta a mantenere l’equilibrio biologico, riducendo la proliferazione di alcune specie potenzialmente dannose. La sua presenza è quindi indicatrice di un ambiente sano, ricco di diversità vegetale e animale.

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