Per quanto la vita in condominio imponga sempre una certa tolleranza, vi sono delle situazioni in cui i rumori molesti sono davvero difficili da sopportare. Ad esempio, cosa fare in presenza di un gatto che miagola in condominio, magari per tutta la notte? Innanzitutto, se il fastidio è ricorrente, si può tentare un approccio cordiale con il proprietario del felino, raggiungendo così un pacifico accordo.
Se il problema non trova risoluzione, l’amministratore di condominio può provare una mediazione e, in caso anche questo tentativo dovesse fallire, si possono adire le vie legali in presenza di rumori oltre la normale tollerabilità. Se la molestia disturba una molteplicità di persone, può in alcuni casi anche configurarsi il reato di disturbo alla quiete pubblica.
Cosa dice la legge sui gatti in condominio
Il miagolio è un comportamento più che normale per i gatti, perché rappresenta la principale forma di comunicazione fra simili o, ancora, verso il proprietario. Eppure, per quanto miagolare sia più che lecito, quando il rumore prodotto diventa insistente e limita il diritto alla quiete altrui, possono sorgere dei contrasti a livello condominiale.
Spesso l’emissione insistente di versi potrebbe sottendere una situazione di disagio per il felino o, ancora, avere carattere stagionale, ad esempio tipico del periodo degli amori. Ma cosa dice la legge in merito? Il Codice Civile cerca di bilanciare i diritti dell’animale, quelli del proprietario e degli altri residenti nello stabile.
I vincoli da regolamento condominiale
Innanzitutto, è utile verificare il ruolo del regolamento condominiale nella gestione di un gatto che miagola in casa. Il condominio non può vietare l’accudimento di animali domestici all’interno delle singole unità abitative - così come stabilito dalla Legge 220/2012, ovvero la Riforma del Condominio - tuttavia può definire regole per garantire la quiete.
Ad esempio, il regolamento condominiale può stabilire delle fasce orarie - tipicamente la notte, ma anche nel primo pomeriggio - di garanzia del silenzio. Ovviamente, non può imporre limiti unicamente al miagolio dei gatti, bensì a qualsiasi tipo di rumore.
Ancora, in base all’articolo 70 delle Disposizione di Attuazione del Codice Civile, il regolamento può includere specifiche sanzioni per chi produce rumori molesti negli orari di tutela, inclusi quelli dovuti agli animali domestici. Le multe possono arrivare:
- fino a 200 euro per la singola infrazione;
- fino a 800 euro per le recidive.
Riassumendo, sul gatto in condominio il regolamento non può prevedere divieti specifici, bensì definire fasce di silenzio, eventuali norme igieniche o di comportamento da parte dei proprietari.
Il miagolio e la normale tollerabilità
Sui rumori molesti in condominio, compresi quelli prodotti dagli animali domestici, non è solo il regolamento condominiale a rappresentare un riferimento. Anche il Codice Civile disciplina queste situazioni, in particolare con l’articolo 844. Quest’ultimo vieta le immissioni - comprese quelle sonore - nella proprietà altrui, oltre il limite della normale tollerabilità.
Il concetto di normale tollerabilità non è universale, ma dipende dal contesto, dalla frequenza del rumore e dal fastidio effettivamente creato. Per questo, i giudici dispongono spesso perizie sul campo per verificare l’effettiva molestia subita. Come facile intuire, se il miagolio del gatto è sporadico non rappresenta di certo un’immissione oltre il tollerabile. Per contro, un gatto che fosse solito miagolare per tutta la giornata o per tutta la notte, ad esempio perché lasciato troppo tempo da solo dal suo proprietario, potrebbe configurare una violazione.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che se il miagolio disturba un numero indeterminato di persone, può configurarsi il reato ascritto all’articolo 659 del Codice Penale, sulla quiete pubblica. Ovviamente, si tratta di una situazione abbastanza remota, più tipica di gruppi di gatti o colonie feline, ma che tuttavia si può verificare anche in condominio in presenza di singoli esemplari particolarmente rumorosi.
Cosa fare se il gatto del vicino disturba
Ma come comportarsi se il felino del vicino causa disturbo? Come già specificato, non è infrequente la possibilità che gli animali producano rumore per tutta la notte o, ancora, controversie dovute al gatto che entra in casa o nel giardino altrui.
Per risolvere il problema si procede di solito per gradi, partendo da un tentativo di chiarimento e accordo informale tra il condomino disturbato e il proprietario dell’animale. Non sempre, tuttavia, questo approccio porta ai risultati sperati, si potrebbero perciò rendere necessari ulteriori passaggi:
- allertare l’amministratore di condominio, che può offrirsi di tentare una mediazione o richiamare il vicino di casa al rispetto del regolamento, proponendo eventuali sanzioni all’assemblea condominiale, come previsto dal già citato articolo 70 delle Disposizioni di Attuazione del Codice Civile;
- se la situazione non viene risolta, si può procedere ad avviare un’azione civile, per violazione dell’articolo 844 del Codice Civile. I giudici verificheranno l’eventuale superamento della normale tollerabilità del rumore, anche con eventuali perizie sul campo. Se effettivamente il rumore è molesto, i giudici potranno ordinare correttivi al proprietario nella gestione dell’animale e, se sufficientemente documentati, il vicino disturbato potrà avanzare una richiesta di risarcimento dei danni.
In caso si proceda per le vie legali, è sempre consigliabile documentare il tutto, ad esempio con un diario degli episodi di disturbo, registrazioni audio o testimonianze. Se, invece, il rumore disturba un numero indefinito di persone, e si può configurare il reato di disturbo della quiete pubblica, è possibile procedere con una segnalazione o un esposto alle autorità competenti.
Come calmare un gatto che miagola sempre
Dall’altro lato, come si deve comportare il proprietario di un gatto molto rumoroso, per prevenire diatribe con i vicini? In linea generale, il miagolio incessante potrebbe essere connesso a diverse condizioni:
- l’eccesso di solitudine, se il felino trascorre molte ore da solo;
- problemi fisici o di salute;
- il periodo degli amori, se l’animale non è sterilizzato;
- la mancanza di cibo e acqua sufficienti;
- la noia o lo stress.
Per calmare un gatto che miagola sempre, di conseguenza, è necessario comprendere le ragioni del disagio e applicare correttivi. Ad esempio:
- per un gatto colpito dalla noia, si possono arricchire gli ambienti con giochi, tiragraffi, cucce sospese o sopraelevate, così da stimolare nuove attività quotidiane;
- se l’animale soffre la solitudine, ad esempio quando si è fuori per il lavoro, un ambiente ricco e stimolante potrebbe distrarlo. Ancora, si può valutare, con l’aiuto di un veterinario comportamentista, l’introduzione di un nuovo esemplare in casa;
Infine, è sempre necessario accertarsi che il gatto abbia sempre accesso a cibo, acqua fresca e a una lettiera pulita.
Come allontanare i gatti da un condominio
Come comportarsi, invece, quando ci si trova a gestire una moltitudine di felini? Per quanto spesso i gatti siano liberi di circolare in condominio, vi sono delle situazioni che potrebbero causare disagio, come ad esempio la presenza di folti gruppi di randagi che causano rumore nelle ore più disparate.
Poiché la Legge 281/1991 tutela le colonie feline: riconoscendo agli esemplari che le compongono lo status di animali d’affezione, non è possibile allontanare arbitrariamente i gatti dal condominio. È necessario contattare il Comune o l’ASL, affinché la colonia venga formalmente riconosciuta - se non già censita - e tutelata, ad esempio con sterilizzazioni gratuite e vaccinazioni. Sarà poi la stessa ASL, con l’eventuale aiuto di volontari, che deciderà come gestire eventuali situazioni di disagio, come quelle igieniche o causate dal rumore.
Limitatamente alla propria unità immobiliare, si può ricorrere a dei deterrenti per evitarne l’avvicinamento, purché dolci e sempre nel rispetto dei diritti tutelati dalla legge.
Ad esempio, l’installazione di barriere fisiche come reti o, ancora, con l’ausilio di siepi o piante poco gradite ai felini, come ad esempio gli agrumi.
Infine, è utile sottolineare che la soluzione migliore è la collaborazione: ad esempio, l’assemblea condominiale può designare zone dedicate alle colonie, bilanciando così la tutela degli animali con il diritto al riposo dei condomini.
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