È possibile mettere piante sul pianerottolo condominiale nei limiti del regolamento e delle disposizioni di legge principali.
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Pianta sul pianerottolo condominiale
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L’uso delle parti comuni di uno stabile richiede sempre una certa attenzione da parte dei condomini, in particolare per bilanciare le necessità del singolo con quelle di tutti gli altri residenti. In tal senso, si possono mettere piante sul pianerottolo condominiale? È innanzitutto necessario verificare l’assenza di vincoli da regolamento condominiale e, in ogni caso, le disposizioni del Codice Civile: bisogna infatti evitare di creare intralci oppure ostacoli che potrebbero inibire il passaggio, o inibire il pari utilizzo, agli altri condomini.

La natura del pianerottolo: parte comune o privata?

Prima di entrare nel merito della predisposizione di piante ornamentali negli spazi comuni del condominio, è innanzitutto necessario comprendere la natura del pianerottolo: si tratta di una parte comune o privata dello stabile condominiale?

In linea generale, in base all’articolo 1117 del Codice Civile, i pianerottoli rientrano a pieno titolo fra le parti comuni del condominio. Questo perché si tratta di spazi destinati all’uso collettivo, ovvero aree di passaggio che permettono di raggiungere le singole unità immobiliari. Di conseguenza, il loro utilizzo deve avvenire nel pieno rispetto dei diritti di tutti i condomini, senza modificarne la destinazione d’uso.

All’interno degli stabili condominiali, però, vi possono essere anche delle eccezioni. In altre parole, a seconda della configurazione del condominio, è possibile che alcune di queste aree siano di proprietà esclusiva, purché così specificate al momento del rogito oppure nel regolamento contrattuale. Un caso tipico è quello di un pianerottolo condominiale all’ultimo piano, che serve una singola mansarda, che può essere predisposto come estensione privata dell’unità immobiliare. 

Quando si possono mettere le piante sul pianerottolo

Compresa la natura condivisa o privata, è utile capire quando si possono adagiare delle piante sul pianerottolo condominiale. Non è infatti sempre possibile procedere, bisogna prima controllare sia eventuali vincoli definiti dal regolamento condominiale, che le disposizioni di legge da rispettare.

Piante sul pianerottolo
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I limiti da regolamento condominiale

In merito alle piante sul pianerottolo, il regolamento condominiale può imporre restrizioni specifiche, allo scopo di tutelare l’uso degli spazi comuni e i diritti di ogni condomino. In particolare:

  • il regolamento assembleare può limitare o vietare oggetti, tra cui vasi, che potrebbero causare intralcio o sporco;
  • il regolamento contrattuale può contenere disposizioni ben più vincolanti, come ad esempio il divieto totale di predisporre elementi decorativi in tutte le aree comuni dello stabile.

In assenza di specifiche, vale il principio della tolleranza e del rispetto degli altri residenti: evitare quindi di utilizzare le parti comuni come se fossero proprietà esclusive, causando disagi ad altri. In ogni caso, è buona prassi chiedere il consenso ai vicini di pianerottolo, oppure all’assemblea condominiale, per evitare controversie.

Le disposizioni di legge

Non è però sufficiente attenersi al regolamento condominiale, è anche indispensabile rispettare le principali disposizioni in materia previste dalla legge. Ad esempio, l’articolo 1102 del Codice Civile stabilisce che il singolo condomino possa servirsi delle parti comuni:

  • non alterandone la destinazione d’uso;
  • purché non si impedisca ad altri di fare altrettanto.

Appare perciò evidente che la predisposizione di grossi vasi, che potrebbero alterare la funzione di passaggio e accesso agli appartamenti tipica del pianerottolo, non sia ammessa: rappresenterebbero infatti un ostacolo, tale da limitare il pari godimento altrui dello spazio comune.

Di solito, in assenza di specifici vincoli da regolamento, vengono generalmente tollerate le piccole piante, adagiate di fianco alla porta di casa, purché non rappresentino un ostacolo al passaggio. È necessario però che siano ben curate e che non sporchino, ad esempio con la caduta di foglie o residui di terriccio.

È inoltre utile ricordare che, oltre al Codice Civile, vi possono essere altre normative che regolano la presenza di ostacoli su scale e pianerottoli. Ad esempio, le principali disposizioni antincendio - come il D.M. 246/1987 e le successive modifiche, quali il D.M. del 25 gennaio 2019 e il D.M. del 19 maggio 2022 - identificano proprio in pianerottoli e scale delle importanti vie d’esodo. Anche negli edifici non soggetti a tali decreti, il principio di sicurezza impone comunque di evitare qualsiasi ingombro – comprese le piante – che possa bloccare il passaggio o rallentare l’evacuazione.

Cosa si può mettere sul pianerottolo in condominio

Come facile intuire, i vincoli da regolamento e le disposizioni di legge non valgono unicamente per le piante, ma per qualsiasi oggetto che potrebbe rappresentare un ostacolo o un pericolo. In altre parole, non si possono trasformare le aree comuni dello stabile in propri personali depositi. Alla luce di questa considerazione, cosa si può mettere sul pianerottolo condominiale?

Piante sulle scale condominiali
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Per arredare un pianerottolo o le scale interne, è necessario limitarsi a piccoli oggetti a mero scopo decorativo o funzionale. 

  • Possono essere infatti ammessi tappetini antiscivolo o zerbini davanti alle porte, piccoli portaombrelli purché non ingombranti e decorazioni stagionali, come ad esempio le ghirlande natalizie.

  • Per contro, non si potranno lasciare sul pianerottolo oggetti di grandi dimensioni, come biciclette, passeggini e grandi scatole, così come rifiuti o materiale pericoloso.

Quali piante sono adatte da tenere sul pianerottolo

In caso non vi fossero particolari limitazioni da regolamento condominiale, e si fosse in grado di predisporre vasi tutt’altro che d’intralcio per gli altri residenti, quali piante considerare per il pianerottolo?

Innanzitutto, è utile attenersi ad alcune indicazioni di massima:

  • meglio scegliere specie vegetali che si sviluppano in altezza, anziché in larghezza - così da evitare inutili ingombri - e dalla ridotta caduta di foglie;
  • valutare l’illuminazione tipica del pianerottolo, scegliendo varietà che sappiano facilmente adattarsi anche a una scarsa irrorazione solare;
  • evitare piante che potrebbero essere tossiche, ad esempio per gli animali domestici che potrebbero transitare sul pianerottolo, così come pericolose. Si pensi a una pianta grassa dotata di grandi aculei, che potrebbe accidentalmente ferire gli altri condomini;
  • scegliere piante che non producono profumi, perché potrebbero essere sgraditi ad altri residenti.

Tra le alternative più diffuse in condominio, vale di certo la pena di elencare:

  • la sansevieria, perché a bassa manutenzione, dall’ingombro perlopiù verticale e dalla ridotta caduta di foglie;
  • l’albero di Giada, noto anche come Crassula ovata, molto resistente alla siccità, adatto anche alla ridotta illuminazione e da foglie e ramificazioni compatte;
  • il pothos, data la sua natura rampicante, che permette di realizzare composizioni verticali o appese dallo scarso ingombro;
  • l’aspidistra, poiché si adatta perfettamente alle zone d’ombra e le foglie tendono a svilupparsi perlopiù in verticale.

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