Dal maltempo autunnale al freddo invernale. Irruzione artica confermata in settimana, temperature in picchiata a partire dal Nord.
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ondata freddo
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Il freddo non tarderà ad arrivare, ormai non ci sono più dubbi. La prima irruzione di freddo polare è confermata da tutti i principali centri meteo, soprattutto da colossi come GFS e ECMWF. Sarà il primo vero assaggio invernale di novembre per molte regioni, dopo i due veloci di inizio ottobre che avevano interessato il sud Italia.

Ritorna il freddo polare, con pioggia e neve

In effetti, dopo le due ondate di freddo di inizio ottobre, che avevano trascinato le temperature di 12°C sotto le medie del periodo, non c'è stato più alcun sussulto invernale. L'autunno ha fatto il suo corso, con perturbazioni atlantiche e parentesi più tiepide e stabili, ma ora la situazione è pronta a capovolgersi di nuovo. 

Ci si trova pur sempre in tardo autunno e tra poco meno di due settimane inizierà ufficialmente l'inverno meteorologico, ragion per cui la probabilità di incorrere in ondate di freddo polare aumenta sempre più.

Cos'è l'inverno meteorologico?

A questo proposito è utile ricordare che l’inverno meteorologico non coincide con quello astronomico. Si chiama così perché, per convenzione scientifica, le stagioni meteorologiche seguono mesi interi e omogenei dal punto di vista climatico, utili per confronti statistici e climatologici.

  • L’inverno meteorologico va dal 1° dicembre al 28 febbraio
  • L’inverno astronomico inizia con il solstizio (21-22 dicembre)

La distinzione non è casuale: già a fine novembre, nella media climatica italiana, si osserva un raffreddamento strutturale dell’atmosfera che apre le porte ai primi veri scenari invernali. Ed è esattamente ciò che sta accadendo quest’anno.

Maltempo
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L'arrivo del freddo intenso

Questa occasione arriverà nel periodo tra 20 e 22 novembre: più di mezza Italia si ritroverà immersa in uno scenario pienamente invernale grazie all'avanzata di un fiume d'aria fredda proveniente direttamente dal Polo Nord.

Esso troverà la strada spianata sul vecchio continente – partendo dalla Scandinavia – grazie ad un possente campo di alta pressione che andrà a instaurarsi sul nord Atlantico. Insomma, la configurazione ideale per permettere al freddo polare di raggiungere senza fronzoli il vecchio continente e il Mediterraneo.

Questa ampia saccatura fredda si allungherà dapprima su Francia, Germania e Danimarca, per poi fiondarsi sul nord Italia e sull'alto Tirreno, dove darà vita ad una depressione carica di maltempo.

Ondata di freddo
Irruzione fredda in Italia tra 20 e 22 Novembre Meteogiornale.it

Freddo e maltempo in Italia: qual è la situazione?

Ed ora arriva la domanda più gettonata: arriverà la neve in pianura? Chiaramente è troppo presto per affermarlo, poiché ci sono ancora dubbi sulla traiettoria definitiva del flusso freddo polare e sulla conseguente formazione di depressioni mediterranee in grado di sfruttare quest'aria fredda per tramutare la pioggia in neve.

Gli ingredienti per la neve in pianura

Affinché arrivi la neve in pianura, è necessario che si incastrino vari fattori, tra cui:

  • Temperature negative in quota: perché si formi neve, nella “zona di produzione” dei fiocchi – generalmente tra 1500 e 3000 metri – la temperatura deve essere almeno tra –4°C e –8°C, un intervallo ideale per la crescita dei cristalli di ghiaccio.
  • Uno strato freddo nei bassi strati: per vedere neve fin giù al suolo occorre che: nei primi 1000 metri non ci siano strati caldi, la temperatura al suolo non superi i 2°C, l’umidità sia elevata.
  • La Pianura Padana e l’effetto “cuscino freddo”: la Pianura Padana, chiusa da Alpi e Appennini, può trattenere aria fredda nei bassi strati per giorni. Questo crea il famoso cuscinetto freddo padano.
  • Il minimo depressionario “giusto”: la neve in pianura richiede un minimo di bassa pressione che porti aria umida senza distruggere il freddo. Il setup ideale prevede un minimo sul Mar Ligure che possa garantire: precipitazioni abbondanti, mantenimento del cuscino freddo, flussi umidi produttivi.

È la combinazione perfetta per l'arrivo della neve in città come Torino, Milano, Verona, Bologna. Al momento, tuttavia, questa combinazione di fattori non è ancora presente per il periodo in esame.

Neve
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L'arrivo del freddo polare

In ogni caso il calo delle temperature è confermato e riguarderà essenzialmente il nord Italia: attorno al 20 novembre la colonnina di mercurio scenderà ancor più in basso, portandosi di almeno 6-8°C sotto le medie del periodo.

L'apice del freddo è previsto tra il 21 e il 22 novembre, quando le massime faticheranno a superare i 7-8°C in Val Padana, mentre le minime – specie in presenza di precipitazioni – scivoleranno a pochi gradi dallo zero.

Dove potrà nevicare?

Sarà possibile aspettarsi nevicate abbondanti su Alpi e Prealpi, fiocchi a quote collinari e fondovalle di: Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta. Difficile, al momento, confermare la neve fin sulle città padane, ma l’ipotesi non è affatto da escludere.

Il freddo conquisterà anche il Centro-Sud

Non solo il nord dovrà munirsi di abiti pienamente invernali: col passare delle ore, entro il 22 novembre, il freddo conquisterà anche Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Sardegna, Abruzzo e Molise.

Si placheranno le correnti di scirocco e la colonnina di mercurio comincerà a scendere. Certamente non farà freddo come al nord, difatti la quota neve si manterrà più alta sull'Appennino meridionale (1700–1800 m), mentre sull’Appennino centrale i fiocchi potranno arrivare fin sui 1000 metri.

Questa ondata di freddo polare sarà il primo vero episodio invernale del mese di novembre, una situazione che mancava da anni sul nostro Stivale, abituato a mesi autunnali sempre più tiepidi e siccitosi.

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