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La risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 11 aprile è stata approvata da Camera (284 voti a favore, 150 contrari e 5 astenuti) e Senato (158 voti a favore, 99 contrari e 2 astenuti). Nel documento si parla di interventi selettivi sul cuneo fiscale, di riduzione della pressione fiscale anche attraverso la revisione delle aliquote Irpef, di disattivazione delle clausole di salvaguardia con lo stop all’aumento dell’Iva, di rafforzamento degli investimenti pubblici sul territorio, di una nuova fase della spendig review e di una rapida attuazione alla legge delega per il contrasto alla povertà.

Fisco, gli impegni

Nel dettaglio, per quanto riguarda il Fisco, il documento invita l’esecutivo a proseguire nell’ulteriore riduzione della pressione fiscale da perseguire prioritariamente attraverso il rafforzamento dell’attività di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, anche al fine di ridefinire il sistema di tassazione personale (Irpef).

Si chiede di favorire l’incremento dell’occupazione giovanile anche attraverso la predisposizione di interventi selettivi sul cuneo fiscale.

Si parla poi di semplificazione del sistema tributario e di efficientamento del rapporto tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti, assicurando il rispetto dei tempi previsti dalla legislazione vigente per le procedure di rimborso dei crediti Iva derivanti dall’applicazione dello split payment.

Presente inoltre l’impegno a disattivare l’incremento delle aliquote Iva e delle accise sugli olii minerali, che scatterebbe nel 2018 per effetto delle clausole di salvaguardia sostituendolo con misure compensative dal lato della spesa e delle entrate.

Povertà e investimenti pubblici, gli impegni

Per quanto riguarda la povertà, il documento invita ad attuare in tempi rapidi la legge delega per il contrasto alla povertà, implementando il reddito d’inclusione per sostenere economicamente i nuclei in condizione di povertà e promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di coloro che ne sono esclusi e trovando maggiori risorse.

Si chiedono poi interventi per rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro e per favorire la condivisione dei carichi familiari e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Si parla inoltre di un rafforzamento degli investimenti pubblici, con priorità per quelli riguardanti la cura del territorio e il contrasto del dissesto idrogeologico e per quelli, anche riguardanti le grandi infrastrutture, delle aree del mezzogiorno, favorendo in particolare gli investimenti degli enti territoriali, sotto soglia comunitaria, più immediatamente realizzabili.

Spending review, gli impegni

Il documento sottolinea la necessità di aprire una nuova fase della spending review, che dovrà essere più selettiva e al tempo stesso coerente con i principi stabiliti dalla riforma del bilancio, anche attraverso un più esteso utilizzo degli strumenti per la razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi da parte della Pubblica amministrazione.

Politica europea, gli impegni

Sul fronte della politica europea, il documento chiede di continuare a promuovere una strategia di riforma degli orientamenti di politica economica e finanziaria prevalenti in sede comunitaria per una maggiore centralità alla crescita economica, all’occupazione e all’inclusione sociale. A questo scopo evitando l’inserimento del Fiscal compact all’interno dei trattati prima di aver concordato con gli altri paesi membri le necessarie modifiche.

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