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Il decreto dignità è stato firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale in attesa dell’esame delle Camere, entro sessanta giorni. Pur tra le polemiche legate alle conseguenze sul mondo del lavoro, vengono quindi introdotte una serie di misure  a tutto campo. Vediamo le principali.

Stretta sui contratti a termine

Si riduce da 36 a 24 mesi il limite massimo per la durata dei contratti a termine, con un costo aggiuntivo sui contributi dello 0,5% ad ogni rinnovo. Proroghe possibili ridotte da cinque a quattro, e aumentato il valore delle indennità per i lavoratori ingiustamente licenziati da 24 a 36 mesi.

Stop alle causali sui contratti stagionali

Tornano le causali per i rinnovi dei contratti, ma non per quelle dei lavoratori stagionali.

Penalizzate le delocalizzazioni

Le aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato non possono de localizzare prima dei cinque anni dalla fine degli investimenti agevolati, pena sanzioni da due a quattro volte il beneficio ricevuto, che andrà restituito con interessi fino al 5%.

Salvaguardia dei livelli occupazionali

Tagliati gli aiuti alle aziende che tagliano l’occupazione di oltre il 10% nei primi cinque anni dopo il completamento dell’investimento, bonus revocati per tagli occupazionali oltre il 50%.

Stop alla pubblicità sui giochi

Divieto di pubblicità diretta per il gioco d’azzardo; dal 2019 stop anche a tutte le forme di comunicazione in merito, pena una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione stessa con un minimo di 50 mila euro.

Semplificazione fiscale e redditometro sospeso

Abolito il trattenimento diretto dell'Iva da parte dello Stato solo per i professionisti. Per lo spesometro si rinvia la scadenza per l'invio dei dati del terzo trimestre a febbraio 2019.Per quanto riguarda il redditometro, si abolisce il Dm del 16 settembre 2015 in attesa di un nuovo decreto.

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