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caro scuola
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Si avvicina la riapertura delle scuole e le associazioni dei consumatori sono pronte a fare i conti in tasca agli italiani sulle spese per il corredo dedicato agli studi. Soprattutto per libri di testo e kit scolastici vari, per i quali Federconsumatori ha calcolato una spesa annua di 526 euro in media per singolo studente, con un incremento annuo dello 0,8%.

Al primo posto tra gli aumenti, secondo l’associazione, astucci e diari con personaggi dei cartoni animati. Ma il grosso della spesa riguarda i libri, che assorbiranno 456 euro a ragazzo, anche se l’andamento dei prezzi in questo caso mostra un calo dell’1,1% rispetto allo scorso anno.

Codacons calcola invece che per un kit scolastico composto di penne, diari, quaderni, zaini, astucci, e cancelleria varia, rispetto al 2017 si sia registrato un incremento medio del +2%, che raggiunge picchi del +4% se si esce dalla categoria “low cost” per andare a guardare quella del materiale griffato con i volti dei personaggi dei cartoni animati o delle marche più gettonate. Uno zaino può costare, in questo caso, anche 120 euro, mentre un astuccio può raggiungere anche i 40 euro e un diario i 20 euro (anche se la maggior parte dei supermercati espone prezzi che non vanno oltre la metà di tale cifra). Il totale del corredo scolastico può quindi costare in media fino a 520 euro a studente in un anno, a cui vanno aggiunte le spese per i libri di testo per i quali il Codacons vede, a differenza di Federconsumatori, un rincaro rispetto allo scorso anno, per una spesa che, in totale, può anche superare i mille euro a testa.

Caro-scuola: alcuni consigli per risparmiare

Come reagire, allora, per non soccombere al caro-scuola? Basta seguire alcuni accorgimenti che, secondo Codacons, possono abbattere i costi anche del 40%:

• Non inseguire le mode: basta non farsi condizionare dal mercato pubblicitario per trovare articoli di qualità, anche se privi del volto di una bambola o di un personaggio famoso, che costino quasi la metà.

• Acquistare nei supermercati: si può arrivare a risparmiare fino al 30%, e rispettare una rigida lista della spesa senza farsi sviare. Non è raro infatti trovare offerte promozionali e kit a prezzo fisso, o prodotti “civetta” che vengono venduti per qualche periodo sottocosto.

• Rinviare gli acquisti: le scorte di quaderni e penne si possono anche comprare in un momento successivo. Spesso, aspettando, si risparmia.

• Aspettare i professori: per le cose più tecniche (dal compasso ai dizionari), è meglio attendere le disposizioni dei professori, onde evitare acquisti superflui o carenti.

In casi estremi, si può anche ricorrere a dei prestiti per assicurarsi la liquidità necessaria ad affrontare le spese scolastiche. Secondo le stime di Facile.it e Prestiti.it, ad esempio,  nel corso dei primi sette mesi del 2018 sono stati erogati prestiti personali pari ad oltre 87 milioni di euro per pagare i costi legati a studio, formazione e università. La richiesta media, a parere dei due portali, è stata di oltre 7,6 mila euro con un periodo di restituzione di circa quattro anni.

“Le spese legate allo studio possono essere molto elevate; secondo Federconsumatori uno studente universitario fuori sede, ad esempio, arriva a pagare più di 9.000 euro l’anno se si considerano anche vitto, alloggio e trasporti. L’impegno economico sale se ci si iscrive a un master o un corso post-universitario, ma anche chi manderà i propri figli al nido potrebbe dover sostenere esborsi non indifferenti”, spiega Andrea Bordigone, responsabile BU Prestiti di Facile.it. “Ricorrere ad un prestito personale per sostenere i costi legati alla formazione può quindi essere una strategia efficace per ridurre l’impatto di queste voci sul budget familiare”.

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