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Pensioni anticipate, le novità in vista della manovra
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Novità per le pensioni anticipate. Stando alle ultime notizie la manovra dovrebbe bloccare gli scatti per le aspettative di vita fino al 2026, ma non solo. Vediamo nel dettaglio.

Le nuove pensioni anticipate, sostanzialmente, dovrebbero seguire le vecchie regole. Anche nel 2020, infatti, non dovrebbero applicarsi mesi in più di scatto per età pensionabile. Rimane anche la finestra mobile di tre mesi fra maturazione del diritto e decorrenza della pensione (durante la quale si può continuare a lavorare).

I requisiti per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro restano quelli previsti nel 2019 (e nel 2018): gli uomini possono ritirarsi con 42 anni e 10 mesi di contributi, le donne con 41 anni e 10 mesi (senza nessuna restrizione prevista in base all’età anagrafica). Per andare in pensione anticipata, anche nel 2020 bisognerà aspettare 3 mesi da quando si matura il requisito.

Ai fini del conteggio, sono validi tutti i contributi versati o accreditati (compresi quelli da riscatto, i contributi figurativi, i contributi volontari e via dicendo). Il requisito imprescindibile, però, è di avere almeno 35 anni effettivamente versati (senza contare, quindi, quelli figurativi).

Il blocco (salvo cambio di leggi) riguarda solo la pensione anticipata ed è stabilito fino al 2026. Mentre le pensioni di vecchiaia, alle quali invece si applicano gli adeguamenti, conteranno invece gli scatti nel 2021, 2023, e 2025.

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