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Italia "zona protetta" per il coronavirus: l'autocertificazione e le sanzioni previste
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Con il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non solo la Lombardia e le 14 province segnalate, ma tutta l'Italia è diventata zona protetta per il coronavirus. Vediamo nei fatti cosa cambia e quali sono le indicazioni che dovranno seguire i cittadini italiani per sconfiggere l'emergenza.

Italia zona protetta, che significa?

Nei fatti la dichiarazione dell'Italia come zona protetta significa un'estenzione a tutto il territorio nazionale delle misure contenute nell'art 1 del Dpcm 8 marzo 2020 previste per la Lombardia e le 14 province.

Il decreto che istituisce Italia come zona protetta firmato da Conte prevede anche il divieto di ogni forma di assembramento di luoghi pubblici o aperti al pubblici. Inoltre vengono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. "Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI".

Italia zona protetta, a cosa serve l'autocertificazione?

Anche se la raccomandazione per fermare l'emergenza è quella di "rimanere a casa", gli spostamenti sono permessi nel proprio comune di residenza. Per uscire dal Comune, invece, ci sarà bisogno di un'autocertificazione per "comprovare esigenze lavorative o situazioni di necessità come emergenze sanitarie" 

Per quanto riguarda il controllo sulle autocertificazioni, il ministro degli Interni Luciana Lamorgese ha mandato una direttiva ai prefetti perché predispongano i controllli "sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti".

In caso di dimenticanza del documento, può essere compilato un nuovo modulo anche seduta stante davanti alle forze di polizia. Non si escludono successivi controlli per verificare la vericidità di quanto dichiarato nell'autocertificazione.

Decreto sul coronavirus, le sanzioni

Ma quali sanzioni ci sono per chi viola le disposizioni previste dal decreto? "La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dal 650 cp (con una pena prevista di arresto fino a 3 mesi o l'ammenda fino a 206 euro), ma sono previste sanzioni molto più severe nel caso in cui si configuri un reato previsto dall'articolo 452 del codice penale che punisce anche con l'arresto tra 3 e 12 anni, per condotte che mettano in pericolo la "salute pubblica".

Sospensione dell'attività per i gestori di bar e ristoranti che non faranno rispettare la distanza minima di un metro e per i proprietari di locali e attività la cui chiusura è stabilita fino al 3 aprile. A vigilare ci saranno in prima linea i prefetti che potranno avvalersi delle forze di polizia, vigili del fuoco e anche forze armate.

 

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