Dopo l’attesa è arrivata la delusione. Sì, perché la rivalutazione degli assegni pensionistici, finora, non è stata riconosciuta a tutti. Per spiegare la motivazione è arrivato un importante chiarimento dell’Inps. Scopriamo quando arriva l’aumento delle pensioni per tutti e quali sono i motivi per cui alcuni pensionati non l’hanno ancora ricevuto (e non lo riceveranno nemmeno a febbraio).
Rivalutazione pensioni, chi l’ha ricevuta
L’aumento delle pensioni 2023 è stato riconosciuto, a partire dalla mensilità di gennaio, ai pensionati che, nel 2022, hanno ricevuto rate di pensione per un importo inferiore o uguale a 2.101,52 euro (pari a quattro volte il trattamento minimo come previsto dalla legge di Bilancio 2023).
Perché non arriva l’aumento della pensione?
Tuttavia, molti altri pensionati non hanno ancora ricevuto l’aumento della pensione, neanche con la mensilità di febbraio 2023. Perché? Come ha spiegato l’Inps la risposta è duplice. Da una parte va considerato che l’adeguamento al valore definitivo del 2021 è stato anticipato negli ultimi mesi del 2022.
Allo stesso tempo, visto che nel disegno di legge di Bilancio 2023 era prevista una modifica delle regole della rivalutazione e l’approvazione della norma si stava dilungando, il 22 dicembre Inps ha comunicato che “per evitare la corresponsione di somme potenzialmente indebite, la rivalutazione è stata attribuita in misura pari al 100% a tutti i beneficiari il cui importo cumulato di pensione sia compreso nel limite di quattro volte il trattamento minimo in pagamento nell’anno 2022 (pari a € 2.101,52)”.
Quando arriva l’aumento delle pensioni?
Nello stesso comunicato, l’Inps aveva anche specificato che “per i pensionati il cui trattamento pensionistico cumulato è superiore al predetto limite, la rivalutazione sarà attribuita sulla prima rata utile dopo l’approvazione della legge di Bilancio 2023”.
Tuttavia, la rivalutazione delle pensioni non arriverà nemmeno con la mensilità di febbraio, nonostante la legge di Bilancio sia stata approvata a fine dicembre. Fatto sta che è ufficiale la notizia dello slittamento a marzo, con la cui mensilità verranno anche riconosciuti gli importi relativi ai primi due mesi dell’anno.
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