Come ogni mese, i pensionati possono consultare il cedolino della pensione di luglio 2023. Ma da quando sarà visibile online? E come è possibile consultarlo (con Spid, ma non solo)? L’Inps ha fornito importanti istruzioni per la corretta comprensione e consultazione del cedolino. Scopriamo quello che c’è da sapere riguardo alle date di pagamento, al conguaglio e tutti i dettaglii sulla quattordicesima che verrà erogata con la prossima mensilità.
Quando si può vedere il cedolino della pensione Inps?
Ogni mese il pensionato, attende circa il 20 del mese, per visualizzare l'importo del cedolino della pensione. Come è possibile controllarlo in maniera anticipata? L'Istituto previdenziale provvede al calcolo mensile della pensione entro il 15 di ogni mese. Per utilizzare il servizio online sul sito dell’Istituto è necessario autenticarsi tramite identità digitale (Spid, Carta d'identità elettronica, PIN dispositivo o SPID e CNS).
Pagamento pensioni luglio 2023
Il pagamento avverrà con valuta 1° luglio per le pensioni in pagamento presso Poste italiane e 3 luglio per quelle in pagamento presso gli Istituti di credito che, si ricorda, devono essere convenzionati con l’Inps.
Con la mensilità di luglio 2023 l’Inps riconoscerà un incremento sulle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo, comprensivo degli eventuali arretrati, che per l’anno 2023 è pari a:
- 1,5% per i soggetti di età pari o inferiore a 75 anni;
- 6,4% per i soggetti di età superiore a 75 anni.
L’aumento spetta da gennaio 2023 a dicembre 2024, compresa la tredicesima mensilità, ai titolari di uno o più trattamenti pensionistici, tenendo conto anche delle pensioni erogate da altri Enti, se l’importo totale lordo di ciascun rateo mensile è pari o inferiore al trattamento minimo Inps.
L’Inps sottolinea che che l’importo provvisorio del trattamento minimo mensile nell’anno 2023 è pari a 563,74 euro. I beneficiari dell’incremento ne sono informati attraverso il cedolino della pensione.
Pagamento quattordicesima
Assieme alla pensione di luglio 2023 l’Inps erogherà anche la quattordicesima, che spetterà a circa tre milioni di pensionati che soddisfano i requisiti previsti dalla legge (tra cui quello reddituale). I beneficiari riceveranno una comunicazione dedicata che chiarisce che la prestazione è corrisposta in via provvisoria. L’effettivo diritto sarà poi verificato sulla scorta dei dati reddituali consolidati. La comunicazione viene inviata attraverso i seguenti canali:
- modello “OBIS/M”;
- cedolino della pensione con nota informativa;
- apposita comunicazione nell’area personale dell’interessato presente nel sito INPS;
- comunicazione via e-mail o messaggio SMS, in presenza di contatti validi;
- notifica mediante App “IO”.
Nel caso in cui i beneficiari abbiano ancora in corso il recupero su pensione della quattordicesima erogata negli anni precedenti e risultata non dovuta, il debito residuo verrà recuperato, in tutto o in parte, sulla quattordicesima del 2023.
Chi perfezionerà il requisito anagrafico entro il 31 dicembre o diviene titolare di pensione nel corso dell’anno potrà ottenere il pagamento della quattordicesima d’ufficio, con la mensilità di dicembre, sempre a condizione di rientrare nei limiti reddituali.
Chi non riceve la quattordicesima e ritiene di averne diritto può in ogni caso presentare la domanda online, utilizzando le proprie credenziali di accesso (SPID, CNS o CIE). In alternativa, può rivolgersi a un patronato.
Trattenute Irpef
L’Inps, nella sua guida al cedolino della pensione di luglio 2023, spiega anche le voci che riguardano le trattenute Irpef a titolo di acconto, addizionali regionali e comunali. Per le prestazioni fiscalmente imponibili, a maggio, vengono prelevate le addizionali regionali e comunali relative all’anno di imposta 2022 (oltre alle ritenute Irpef e all’addizionale comunale a titolo di acconto).
Nel dettaglio, queste ultime trattenute sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono. Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.
Conguaglio per l’anno d’imposta 2022
L’Inps specifica anche che, in qualità di sostituto d’imposta dei titolari dei trattamenti pensionistici, ha effettuato entro il termine previsto del 28 febbraio le operazioni di verifica tra l’ammontare delle ritenute operate e l’imposta effettivamente dovuta sull’ammontare complessivo delle somme corrisposte nel corso dell’anno d’imposta 2022, tenendo conto delle detrazioni eventualmente spettanti.
Ovviamente, le operazioni di verifica possono aver determinato degli esiti con conguagli di imposta a debito o a credito del titolare di pensione. Gli eventuali importi a credito verranno riconosciuti direttamente sul rateo di pensione. Per il recupero dei conguagli a debito, l’Inps deve procedere secondo le modalità di seguito indicate:
- pensionati con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18.000 euro e debito Irpef di importo superiore a 100 euro: si procede a recuperare il debito d’imposta rateizzandolo mensilmente sulle prestazioni pensionistiche in pagamento con rate di pari importo. Il recupero può essere effettuato al massimo in 11 rate;
- pensionati con reddito di pensione annuo di importo superiore a 18.000 euro oppure con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18.000 euro e con debito Irpef inferiore a 100 euro: il debito d’imposta viene trattenuto direttamente sulle prestazioni in pagamento dal mese di marzo 2023. Poiché non è prevista alcuna rateizzazione si procede al recupero di quanto dovuto in unica soluzione sui ratei di pensione.
Nel caso in cui il rateo di pensione mensile non sia sufficientemente capiente per il recupero integrale del conguaglio di imposta a debito, il recupero prosegue sulle mensilità successive fino al recupero totale. Le somme conguagliate verranno certificate nella Certificazione Unica 2023.
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