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Studenti universitari, come ottenere la detrazione su tasse e alloggio

Mandare i propri figli all'università, specie se fuori sede, è una bella spesa, ma per lo meno si può approfittare di alcuni sgravi fiscali. Esistono poi gli studenti lavoratori e anche per loro, se hanno un reddito minimo e sono indipendenti dai genitori, esistono vantaggi fiscali. Ecco quali sono e come richiederli

Chi ne usufruisce

Se lo studente lavora e percepisce un reddito superiore a 2.840,51 euro l'anno non è più fiscalmente a carico dei genitori e quindi potrà fruire in prima persona delle detrazioni. Se lo studente invece non è percettore di un reddito imponibile ai fini irpef, ed è quindi a carico dei genitori, la detrazione fiscale del 19% può essere richiesta dal genitore contribuente

Studenti fuori sede: detrazione spese affitto

È possibile fruire di una detrazione fiscale per le spese sostenute dagli studenti universitari fuori sede, essendo però necessaria una distanza di almento 100 chilometri dal comune di residenza. Oltre alla distanza è inoltre obbligatorio che la sede dell'università sia in una provincia diversa da quella di residenza.  La detrazione è del 19%, fino a un massimo di spesa 2.633 euro. Ovviamente è necessario avere un regolare contratto di locazione o un contratto di ospitalità di enti per il diritto allo studio o collegi universitari legalmente riconosciuti

Il subaffitto

L'ipotesi del subaffitto cancella immediatamente ogni diritto alla detrazione

Come si dichiara nel 730

Le spese per l'affitto si indicano nei righi e17, e18 e e19 – altre spese. In questi righi bisogna indicare le spese, contraddistinte dai codici da 17 a 34, per le quali spetta la detrazione d’imposta. Il codice relativo alle spese per gli studenti fuori sede è il numero 18.

Detrazione del 19% per altre spese di istruzione

In questo caso riguardano sia gli studenti fuori sede che quelli che studiano nella propria provincia di residenza. Anche le somme versate su tasse e contributi pagati per l'università, infatti, possono essere detratte dall'irpef nella misura del 19%. Tra i contributi che è possibile portare in detrazione c'è anche quello per la partecipazione al test di amminissione alla facoltà alla quale lo studente intende iscriversi

Tetti di spesa

Per le università pubbliche non sono previsti limiti di spesa, mentre il tetto entro cui calcolare lo sconto per i corsi universitari privati è rappresentato dalla misura massima delle tasse e dei contributi versati agli istituti statali italiani, indipendentemente da riduzioni o facilitazioni legate all'isee

Università telematiche e conservatori

Sono agevolate anche l'iscrizione e la frequenza di università telematiche, purché riconosciute con decreto dal miur e di conservatori musicali. Per questi ultimi, le spese per l'iscrizione ai nuovi corsi istituiti ai sensi del dpr 212/2005 presso i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati, sono equiparate a quelle per l'iscrizione ai corsi universitari, mentre le spese d'iscrizione ai corsi di formazione relativi al precedente ordinamento sono equiparate a quelle sostenute per la formazione scolastica secondaria. Sono esclusi invece gli istituti musicali privati

Come si indica nella dichiarazione

La detrazione del 19% delle spese legate alle tasse universitarie è da dichiarare nel modello 730 2013 al rigo e13 – spese di istruzione del quadro e – oneri e spese

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