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Il sito www.fatturapa.gov.it riferisce in prima pagina che "la finanziaria 2008 ha stabilito che la fatturazione nei confronti delle amministrazioni dello stato debba avvenire esclusivamente in forma elettronica". Da allora è trascorso un bel po' di tempo e sono stati compiuti vari altri passaggi che, da martedì 31 marzo, dovrebbero concludersi del tutto.

Chi deve emettere la fattura elettronica - entro tale data tutti coloro che hanno rapporti che comportano l'emissione di fatture verso la pubblica amministrazione, non importa se si tratti di appalti milionari per servizi o di un piccolo lavoro, dovranno emettere fatture elettroniche. Sono dispensati solamente i venditori al dettaglio. Per adeguarsi occorre fare utilizzo della posta elettronica certificata, delle firme digitali e di un software per archiviare i documenti in modo sicuro, da conservare almeno per 10 anni.

La nuova fase riguarda: presidenza del consiglio dei ministri, organi costituzionali, enti di ricerca, regioni, province, comuni, comunità montane, unioni di Comuni, università, asl, ospedali e policlinici, camere di commercio, agenzie ed enti regionali

Da giugno scorso tutto ciò vale già per ministeri ed enti previdenziali, istituti di istruzione statale di ogni ordine e grado, musei, biblioteche statali, esercito, marina militare, aeronautica militare e carabinieri, polizia di stato, comando della guardia di finanza, corpo dei vigili del fuoco, corpo forestale (almeno fino a quando esisterà, visto che il governo ne ha annunciato l'accorpamento in polizia e carabinieri)

I ritardi - Non tutto pare, però, destinato a filare liscio. È di pochi giorni fa la notizia che 449 amministrazioni pubbliche sono in ritardo, non avendo registrato il codice identificativo unico che permette di riconoscerle. Tra queste i consorzi, ma anche  federazioni sportive come quella di atletica leggera (fidal) e nuoto (fit). Nella 'black list' anche l'unione delle province (upi)

La fattura - la fattura deve essere costituita da un file xml (extensible markup language), secondo il formato della fatturapa, l'unico accettato dal Sistema di interscambio. Vi deve essere apposta la firma elettronica qualificata di chi emette la fattura. La trasmissione, inoltre, è vincolata alla presenza del codice identificativo univoco dell'ufficio destinatario del documento, riportato nell'indice delle pubbliche amministrazioni (ipa). Capita sovente che un’unica amministrazione, di grandi dimensioni, abbiano più ipa. Ciò finisce per complicare l'identificazione del destinatario da parte del fornitore

Sulla fattura vanno riportate le informazioni obbligatorie rilevanti ai fini fiscali secondo la normativa vigente, ma anche altre informazioni, utili per l’integrazione di tutto il ciclo passivo dell’ente destinatario. Queste variano da ente a ente e possono riguardare vari elementi, come il numero dell’ordine di acquisto, il contratto di riferimento dei beni e servizi o altre fatture collegate

A chi indirizzare le fatture - le fatture non devono essere indirizzate direttamente agli enti pubblici, ma a un sistema centrale, gestito dall’agenzia delle entrate e dalla ragioneria dello stato, che la controllerà e validerà inoltrandola ai destinatari effettivi. Questi ultimi potranno respingerla o accettarla e, in questo secondo caso, pagarla in tempi certi. Chi le invia riceve una ricevuta di consegna, se l’inoltro ha avuto esito positivo, una notifica di mancata consegna in caso contrario

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