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Tasi, ecco quali sono le intenzioni del governo
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Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, appare ben determinato a portare avanti il suo piano di taglio delle tasse, a cominciare dalla prima casa. In occasione dell’ultimo giorno di lavori parlamentari, il capo del governo ha scritto a deputati e senatori: “Ci rivedremo al rientro a Roma, pronti da subito per una legge di Stabilità che proseguirà nel taglio delle tasse”. Ed è proprio in quest’ottica che rientra l’abolizione della Tasi.

Sembra ormai certo, infatti, che l’eliminazione dell’imposta sui servizi indivisibili arriverà proprio con la prossima legge di Stabilità. Ma la strada non è in discesa. Ci sono diversi nodi da sciogliere, a partire dalle coperture.

L’abolizione della Tasi, infatti, dovrebbe costare circa 3,5 miliardi, una cifra che sale oltre i 4 se legata anche a un intervento sull’Imu agricola e a una soluzione definitiva per i macchinari imbullonati. E questi oltre 4 miliardi di euro andrebbero a pesare su una manovra che deve disinnescare oltre 16 miliardi di clausole di salvaguardia.

Ci sono poi problemi di natura tecnica, a cominciare dalla realizzazione della “local tax”, che il governo aveva detto di voler varare per il 2016. A quanto pare, l’intenzione adesso sarebbe quella di mantenere la nascita della local tax dedicata ai servizi che i Comuni offrono ai cittadini, scorporata dalla componente patrimoniale attualmente compresa nella Tasi. Ma non si vuole far passare il messaggio che si cancelli una tassa per introdurre un’altra, dunque tutto è ancora da decidere. I giochi si riaprono al rientro della pausa estiva.

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