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Con la definizione agevolata prevista all’art. 6 del dl 193/2016 è possibile rottamare le cartelle Equitalia. Ma cosa conviene fare? Aderire a tale opzione o aspettare la prescrizione? Per capirlo è bene valutare ogni aspetto.

Secondo quanto riportato da La legge per tutti, con la definizione agevolata delle cartelle di pagamento di Equitalia vengono scontati al contribuente solo le sanzioni e gli interessi di mora; restano invece dovuti il debito capitale, gli interessi per dilazione di pagamento (4%) e l’aggio. A tutto ciò c’è però da aggiungere l’azzeramento del rischio di pignoramenti.

Un’altra possibile opzione è attendere la prescrizione, ossia lo scadere del termine massimo, previsto dalla legge, oltre il quale l’Agente della riscossione non può più pretendere alcun pagamento. La prescrizione è di 10 anni per Irperf, Iva, Irap, canone Rai; 5 anni per i tributi locali (Imu, Tasi, Tari), per le multe e per i contributi previdenziali; 3 anni per il bollo auto. I termini decorrono dalla notifica dell’ultima cartella di pagamento.

Si tratta di due differenti opzioni. L’una esclude l’altra. Chi decide di aderire alla sanatoria non potrà più far valere la prescrizione, dal momento che la presentazione dell’istanza di definizione agevolata è considerata un riconoscimento del debito e, in quanto tale, atto interruttivo della prescrizione.

La prescrizione conviene a chi ha un debito che tra pochi mesi – per l’appunto – si prescriverà. Nel breve periodo, infatti, potrebbe essere improbabile che Equitalia si faccia avanti.

Chi invece vuole aderire alla definizione agevolata deve presentare la dichiarazione entro il 23 gennaio 2017 utilizzando l’apposito modello scaricabile dal sito web del Gruppo Equitalia entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. Nella dichiarazione è necessario indicare il numero di rate con il quale si intende effettuare il pagamento (il limite massimo è di quattro rate), la pendenza di giudizi aventi ad oggetto carichi cui si riferisce la dichiarazione, e bisogna assumersi l’impegno a rinunciare agli stessi giudizi. Presentando la dichiarazione di definizione agevolata, il contribuente deve rinunciare al contenzioso in corso, di qualsiasi natura esso sia.

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